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PRESENTAZIONE DEL LIBRO SUL II FORUM CIVILE EUROMED

Intervento del Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Arch. Michele Capasso
Bruxelles, 1° luglio 1998


Onorevoli Deputati,

a nome della Fondazione Laboratorio Mediterraneo , che ho l’onore di aver fondato e di presiedere, sono lieto di poter presentare in anteprima a Voi il Rapporto del II Forum Civile Euromed.

La nostra istituzione, quale principale attivatrice della Società Civile dei Paesi euromediterranei, ha identificato nel Parlamento Europeo il principale interlocutore a cui affidare le istanze dei vari organismi della Società Civile: a tal fine privilegiato e diretto è stato il rapporto con Voi Parlamentari europei, realizzatosi attraverso il patrocinio e la collaborazione dello stesso Parlamento Europeo al II Forum Civile Euromed.
D’altra parte già la presentazione dello stesso Forum, svoltasi a Strasburgo lo scorso 8 aprile 1997 alla presenza di oltre 300 Parlamentari dei vari Gruppi, aveva testimoniato il Vostro interesse e la vostra partecipazione per le nostre attività: per questo Vi ringrazio.
La presenza degli Onorevoli Azzolini e De Giovanni nel Comitato Esecutivo della Fondazione Laboratorio Mediterraneo conferma l’impegno culturale della nostra Istituzione, teso a sensibilizzare le Istituzioni dell’UE – in primo luogo il Parlamento Europeo – per rafforzare il Partenariato euromediterraneo.
La Società Civile, all’indomani delle Conferenze di Barcellona e Malta, si è riunita nei Forum Civili Euromed di Barcellona (dicembre 1995) e Napoli (dicembre 1997).
In particolare il II Forum Civile Euromed di Napoli (grazie ad un notevole lavoro preparatorio e al consistente impegno economico ed organizzativo della Fondazione Laboratorio Mediterraneo)ha consentito l’incontro e il confronto fra differenti esperienze. Tale lavoro è stato uno strumento per affrontare problemi e costruire azioni concrete.
In questo modo, il II Forum Civile Euromed – che ha visto 2248 partecipanti provenienti da 36 Paesi confrontarsi simultaneamente in 11 sessioni di lavoro trattando 50 tematiche – ha prodotto 86 progetti, coinvolgendo centinaia di organismi della Società Civile dei Paesi euromediterranei che hanno individuato e reso disponibili le prime risorse:alcuni di questi progetti sono stati già attivati.
Per la prima volta, dunque, la Società Civile è riuscita ad ottimizzare le proprie potenzialità con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse disponibili ed ottenere i risultati migliori.
Questo volume, realizzato in soli 4 mesi e tradotto in 5 lingue, raccoglie le sintesi delle varie sessioni ma, soprattutto, descrive i progetti proposti, quelli già attivati, gli organismi che si sono proposti per realizzarli, le risorse inizialmente individuate.
E’ una testimonianza importante che ha richiesto un impegno notevole: per questo richiediamo la dovuta attenzione e considerazione da parte della Commissione Europea.

Il II Forum Civile Euromed ha posto, quale problema principale, la necessità di un Banca dati della Società Civile strutturata in relazione a:

a) Società Civile dei Paesi euromediterranei

b) Progetti proposti dalla società Civile

c) Pogetti attivati dalla Società Civile

d) Progetti già finanziati con repertorio ragionato degli esempi di “buona pratica” e rapporto sui risultati ottenuti.

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo, per il lavoro svolto in questi ultimi anni e, in modo particolare, quello svolto nella organizzazione e realizzazione del II Forum Civile Euromed, ritiene di aver dimostrato capacità e competenze per gestire tale banca dati che è già di fatto patrimonio della Fondazione e ha tutte le potenzialità per diventare risorsa del Parlamento Europeo e della Commissione Europea in interazione con le reti della Società Civile nei diversi settori.

Il programma di lavoro, allegato alla Dichiarazione di Barcellona ed a Voi ben noto, prevede, tra l’altro, la promozione di scambi tra le Società Civili quale elemento sostanziale per attuare il partenariato euromediterraneo.

Tale necessità è stata riaffermata anche nella recente Conferenza euromediterranea di metà percorso, svoltasi a Palermo il 3 e 4 giugno scorsi: il Ministro Cook - che insieme al Ministro Dini presiedeva la conferenza – ha così concluso la relazione di sintesi:

Per il partenariato nelle questioni sociali, culturali ed umane il processo euromediterraneo deve essere accessibile soprattutto ai cittadini dei nostri paesi: la Società Civile deve assumere un ruolo chiave nel partenariato ed è per questo che occorre rilanciare con forza un programma di cooperazione decentrata”.

Le conclusioni di Cook dovrebbero lasciar ben sperare. E invece il dialogo tra la Società Civile e molte Istituzioni è ancora difficile: il muro della burocrazia appare spesso insormontabile e centinaia di organismi (Università,Centri di ricerca, città, regioni, associazioni, ecc.) vengono molte volte ignorati o non considerati.
Occorrono trasparenza, assistenza e celerità nelle misure che la Commissione europea ha predisposto per sostenere il partenariato euromediterraneo: l’organizzazione e la chiarezza che – attraverso il II Forum Civile Euromed – si è inteso dare alle azioni della Società Civile, deve trovare corrispondenza nelle procedure applicative dei programmi multilaterali MEDA.
Va, inoltre, considerata la necessità di incrementare la quota dei programmi multilaterali MEDA (10%) rispetto ai bilaterali (90%): il rischio è quello di affondare iniziative importanti che, con grande fatica di coordinamento di rete, la Società Civile è riuscita proporre.

Il partenariato euromediterraneo nella sua essenza presuppone la mobilitazione ed il coinvolgimento di istanze e organismi della Società Civile, incluse associazioni d’impresa, la comunità scientifica, gli enti di ricerca, le università, ecc.

Occorre ora coerenza e continuità e per questo riteniamo di fondamentale importanza che si dia concreta realizzazione ai progetti elaborati e proposti al II Forum Civile Euromed.
Tocca alle istituzioni dei 27 Paesi euromediterranei, e in particolare, alla Commissione europea agevolare l’attuazione di tali progetti: è una risposta che la Società Civile attende e pretende con fermezza.
Non dovrà essere più consentito ad alcuno sprecare tempo, risorse e speranze: il Mediterraneo e l’Europa non possono più permetterselo.


Vi ringrazio e confido nel Vostro sostegno.













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