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Conclusions by Robin COOK


Ci vorrà un po’ di tempo per dare lettura di tutta la dichiarazione, che rispecchia anche l’ampia portata della discussione.

Vorrei innanzitutto sottolineare che questa dichiarazione viene fatta sotto la mia unica responsabilità di presidente della riunione, ma penso rappresenti un corretto riassunto della stessa.
Questa riunione di Palermo è stata pensata come un evento supplementare e ad hoc, al di fuori del ciclo normale delle conferenze ministeriali. Per poter passare in rassegna i progressi raggiunti nel partenariato euromediterraneo dal suo inizio storico di Barcellona, ormai quasi tre anni fa,a anche per ridare un rinnovato impulso e per preparare il terreno per la prossima conferenza ministeriale che si terrà a Stoccarda nell’aprile ’99, abbiamo avuto una discussione aperta e costruttiva nelle ultime 24 ore nel corso della quale abbiamo discusso dei tre capitoli del partenariato.

Abbiamo ribadito il nostro impegno verso il partenariato, che riceve sempre la massima importanza da parte di tutti, abbiamo passato in rassegna i risultati importanti già raggiunti, migliorato la nostra comprensione dei motivi per cui in certe aree è stato fatto meno progresso che in altre, ci siamo accordati sulle priorità principali per il prossimo anno e abbiamo anche sottolineato il nostro desiderio di lavorare per la prossima conferenza ministeriale euromediterranea di Stoccarda.

Abbiamo discusso a fondo dei rapporti fra i partner euromediterranei e di altre iniziative intraprese nell’interesse della pace, della stabilità e dello sviluppo nella regione, soprattutto nel processo di pace mediorientale.La dichiarazione di Barcellona aveva già chiarito che questi processi vanno considerati complementari; il sostegno che Barcellona può dare al processo di pace è stato riconosciuto da tutti. Noi siamo rimasti all’impegno di Barcellona: sostenere la realizzazione di un accordo di pace giusto, globale, duraturo, basato sulla fiducia delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e all’intero dei principi della Conferenza di Pace di Madrid, incluso il principio di “terra in cambio di pace” che porterà giustizia e sicurezza alle persone che abitano nella regione.
Le nostre discussioni di Palermo rispecchiano un approfondimento di quelle preoccupazioni già espresse a La Valletta circa gli ostacoli che bloccano il processo di pace, soprattutto la non realizzazione, fino ad oggi, delle disposizioni dell’accordo provvisorio tra Israele e Palestinesi. I partecipanti hanno sottolineato che la realizzazione piena di tutti gli impegni conclusi liberamente è vitale se si vogliono fare ulteriori progressi e hanno concordato che è necessaria un’azione rafforzata sulle tre piste di negoziato, sia quella siriana e libanese che quella palestinese.
Molti partecipanti hanno anche ricordato le Dichiarazioni dell’Unione dopo Valletta, soprattutto quelle di Amsterdam e di Lussemburgo e anche le conclusioni del Consiglio degli Affari Generali del 23 febbraio e del 30 marzo.
Il ruolo dell’Unione rafforzato nel processo di pace è stato apprezzato da tutti e per quel che riguarda il capitolo della politica e della sicurezza abbiamo apprezzato il progresso raggiunto sinora nello sviluppare le misure per costruire il partenariato, incluso anche il progetto sulla gestione dei disastri naturali e causati dall’uomo, riconoscendo gli imperativi che ci sono ora per sviluppare queste misure. Qui e in altri capitoli abbiamo preso nota del lavoro che continua sulle questioni di fondo, incluso il concetto di stabilità globale e la necessità di sviluppare una percezione comune dei fattori che contribuiscono a questa stabilità. E questo porterà allo sviluppo di una carta per la pace e la stabilità, come era stato previsto a Barcellona. Gli alti funzionari porteranno avanti questi lavori con una riunione speciale, ad hoc, per raggiungere ulteriori progressi prima di Stoccarda.

Per il terrorismo abbiamo riconosciuto la grave minaccia che crea questo fenomeno a molti degli obiettivi del processo e la necessità che ne deriva di rafforzare le nostre operazioni per prevenirlo. Abbiamo anche apprezzato la decisione di convocare una riunione speciale ad hoc di alti funzionari accompagnati da esperti per sviluppare ulteriormente il dialogo su questo tema chiave. Abbiamo anche apprezzato l’iniziativa che continua nel primo capitolo relativo agli strumenti internazionali nel campo dei diritti dell’uomo e la conferenza recente, molto utile, nel Regno Unito che ha riguardato il terzo capitolo e che ha fatto partecipare funzionari, universitari e Ong.
Abbiamo anche ribadito la necessità di avere una cooperazione, un dialogo in questo campo di partenariato e abbiamo anche discusso a fondo il capitolo economico e finanziario del partenariato, che è il motore del partnership. Abbiamo riconosciuto anche la creazione di un’area di prosperità comune, condivisa, come era stato indicato a Barcellona, che contiene tre elementi importanti: creazione del commercio libero, riforme verso una transizione economica e azioni per incoraggiare gli investimenti privati. Abbiamo anche riconosciuto che un elemento centrale per raggiungere l’obiettivo di creare una zona di libero scambio euromediterraneo per il 2010 sono gli accordi di associazione individuale fra l’Unione e i Paesi partner. E dalla Conferenza di Valletta il primo accordo con la Tunisia è già entrato in vigore, e un ulteriore accordo è stato firmato con la Giordania.
I Paesi partner hanno espresso preoccupazioni per la durata necessaria per le procedure di ratifica dell’Unione. Abbiamo riconosciuto l’importanza di capire a fondo l’impatto della transizione economica cercando di avere un’idea più vasta del tema che verrà elaborato per Stoccarda e speriamo che ci siano progressi rapidi nei negoziati in corso con l’Egitto, Libano, Siria e Algeria. E in questo contesto è stato riconosciuto che un compromesso soddisfacente per tutti sull’agricoltura è necessario per concludere questi negoziati. Abbiamo sottolineato l’importanza di sviluppare una cooperazione e un’integrazione regionale e sub-regionale con la necessità di inserire anche il cumulo sulle regole d’origine. Poi, per i processi di riforma collegati alla transizione economica abbiamo riconosciuto che le modalità, il ritmo di questa riforma possono variare, ma è un processo che deve essere sostenuto in modo continuo dall’Unione.
Abbiamo anche apprezzato la recente riunione organizzata dalla Commissione che ha aiutato a migliorare la comprensione dell’operazione del programma MEDA, perché il ruolo importante dei Paesi partner nella realizzazione dei programmi dei singoli Paesi è stato oggetto di nota. E’ un programma che funziona in modo soddisfacente a livello globale e la Commissione ha indicato alcuni aspetti relativi all’applicazione di MEDA. Abbiamo anche detto che è necessario continuare gli sforzi per la realizzazione di MEDA, apprezzando la richiesta della Commissione di continuare un dialogo stretto e costante con i partner del Mediterraneo su tutti gli aspetti di MEDA.

Abbiamo anche discusso di investimenti; di investimenti privati, che saranno determinanti per garantire il successo del partenariato, sottolineando l’importanza di promuovere flussi di investimento con azioni per creare un clima propizio agli stessi investimenti.Sono stati sottolineati vari strumenti per creare un clima propizio agli stessi investimenti. Sono stati sottolineati vari strumenti che già offre la Comunità; così come vi sono iniziative nel contesto Euromed, ad esempio il seguito dato a due utili riunioni che ci sono state a Londra.
Tutti vogliamo che ciò continui, il ruolo fondamentale della Banca Europea per gli Investimenti, che sostiene lo sviluppo delle infrastrutture della regione e nei settori privato e finanziario, è stato riconosciuto ampiamente da tutti. Abbiamo parlato anche di indebitamento; come si era detto a Barcellona i negoziati sull’indebitamento vanno fatti nelle sedi adeguate, non nel partenariato. Ma, detto questo, tutti vogliamo includere il debito nel dialogo continuo nelle questioni economiche e finanziarie.
Abbiamo anche passato in rassegna il progresso concreto raggiunto in vari settori come il piano d’azione a breve e medio termine per l’ambiente, il sistema d’informazione sull’acqua, il forum sull’energia, e abbiamo anche sottolineato i lavori che funzionano per il trasferimento di tecnologia; il prossimo ottobre in Austria ci sarà una ministeriale sull’industria per arrivare ad un ulteriore progresso nella cooperazione industriale.

Infine abbiamo anche discusso del terzo capitolo : partenariato nelle questioni sociali, culturali, umane. Il processo Euromed deve essere accessibile soprattutto ai cittadini dei nostri paesi, migliorando la visibilità e la fattibilità dei nostri partner; la società civile deve assumere un ruolo chiave nel partenariato Euromed, ecco perché abbiamo apprezzato la decisione della Commissione di rilanciare un programma di cooperazione decentrato.
Abbiamo anche apprezzato la cooperazione parlamentare che sta aumentando, compresa la proposta inaugurale del forum parlamentare dell’autunno prossimo, ed anche la riunione di Stoccolma con il dialogo sulle culture e civiltà. Abbiamo riconosciuto l’opportunità di consolidare la cooperazione culturale in programmi quadro più vasti come patrimonio Euromed e audiovisivo Euromed e abbiamo anche raccomandato l’esito dell’incontro di Lussemburgo sull’istruzione, ribadendo la determinazione di lavorare per preparare una ministeriale sulla cultura Euromed in Grecia in settembre.
Abbiamo anche riconosciuto quello che è stato detto sulla migrazione e sugli scambi umani come mezzo per sviluppare il nostro dialogo su un tema importante ma delicato, apprezzando anche la nuova iniziativa per cercare di combattere la strada della violenza nella nostra società.

Per concludere posso dire che abbiamo avuto una riunione molto utile e costruttiva; il partenariato e il lavoro che si sta facendo sono più accessibili, più visibili per i nostri cittadini e per il mondo in generale e la durata della mia dichiarazione conferma anche le misure pratiche che sono state prese e le iniziative che sono state sottolineate, ribadendo un impegno comune continuo per il partenariato con il nostro desiderio di portarlo avanti in modo pratico e positivo.In questo modo abbiamo gettato le basi per la III Conferenza ministeriale di Stoccarda. Penso che le fondamenta di oggi ci daranno un’opportunità migliore per essere certi che quella conferenza sarà il successo che tutti vogliamo

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