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Arch. Michele Capasso
Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e
Direttore generale
della Maison de la Méditerranée


La Fondazione Laboratorio Mediterraneo rappresenta oggi l’ambito naturale ed al tempo stesso lo strumento più idoneo per il confronto, la conoscenza e il dialogo al fine di dar vita ad un progetto di sviluppo e di pace condivisi nell’area euro-mediterranea.
Negli ultimi dieci anni la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha, con apprezzabile lungimiranza, intrapreso azioni concrete costituendo la principale rete per il dialogo tra le società e le culture che oggi vede la stessa Fondazione investita di ulteriori responsabilità anche quale “Antenna europea” e “Capofila della Rete italiana” della Fondazione euro-mediterranea Anna Lindh per il dialogo tra le culture.
Questa edizione del Concerto dell’Epifania assume un particolare significato ed un valore simbolico perché:
· Inaugura il 2005 “Anno del Mediterraneo”, designato dalla Conferenza euromediterranea dell’Aja del 29 e 30 novembre 2004.
· Inaugura il Decennale della fondazione del Partenariato euro-mediterraneo.
· Inaugura il semestre di Presidenza Lussemburghese dell’ Unione europea.
· Presenta, per la prima volta in Europa dopo l’anteprima mondiale al Cairo, l’Inno del Mediterraneo, adottato solo in musica dai Paesi euro-mediterranei.
· Proclama gli assegnatari dell’edizione speciale del decennale del “Premio Mediterraneo”.
· Celebra il Decennale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e di Oltre il Chiostro e la Decima edizione del Concerto dell’Epifania.
Il decennale rapporto con Oltre il Chiostro è estremamente sentito: realizzato, tra l’altro, pochi mesi dopo la nascita dei nostri rispettivi organismi.
Si sentiva l’esigenza allora di creare una voce che desse spazio alle differenze: per questo abbiamo voluto sostenere il Concerto dell’Epifania sin dalla sua ideazione abbinandolo poi al nostro Premio Mediterraneo, affinché le diverse forme artistiche, attraverso un gioco di sottofondo e di protagonismo reciproco, favorissero il dialogo delle varie espressioni individuali e la sinergia di una sapiente coralità, nel rispetto delle singole voci che concorrono a creare un concerto comune.
Fino ad oggi ciò è stato reso possibile solo grazie a una produzione in cui l’insieme non è dato dal susseguirsi di brani reciprocamente tolleranti, ma dalla realizzazione di un prodotto comune rispettoso delle particolarità e delle specificità. Laddove gli identitarismi e i narcisismi falliscono, il miracolo della musica, unendo emozione e ragione, riesce.
Il Mediterraneo è la culla della nostra civiltà, è il mare dell’amore e della cultura e da qui deve partire un messaggio forte. Bisogna essere capaci di trasformare l’amore per il potere nel potere dell’amore. E per questo è indispensabile far sì che la Cultura diventi una forza buona capace di incidere nei processi della storia, guidati troppe volte solo dalla parte deteriore della politica e dell’economia. Cultura significa bellezza, bellezza significa amore: il Mediterraneo è la più grande cassaforte per questi valori.
Occorre promuovere il dialogo tra le culture dando voce alle differenze e creando occasione di incontro; i dieci anni del Concerto dell’Epifania hanno dimostrato la praticabilità di questo percorso ormai obbligato: per la pace, per il nostro futuro.


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