Il logo della Fondazione Mediterraneo

Condividiamo valori
Combattiamo le ineguaglianze
Costruiamo la pace

Il nostro portalevideo
 Inglese Francese Italiano 
*

Home page

*
*
*

Chi siamo

*
*
*

La Rete

*
*
*

Le Sedi

*
*
*

Le Attività Svolte

*
*
*

La Maison de la Méditerranée

*
*
*
Le Attività
*
In programma
Svolte per Anno
   1994 - 2010
Svolte per Aree
   tematiche
Elenco generale
Attività delle Sedi
Pubblicazioni
 
* *
MED: PROCESSO BARCELLONA, COX E IL RUOLO IMPERIALE USA

(ANSAmed) - NAPOLI, 18 MAR - I dieci anni del processo di Barcellona, strategia dell´ Unione Europea per promuovere sicurezza, cultura e scambi economici nell´area euromediterranea, hanno portato l´attenzione sui Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Tuttavia la crescente presenza degli Stati Uniti nello scenario mediorientale, pone oggi la necessità di interrogarsi sul futuro delle relazioni internazionali alla luce della sua azione e delle sue strategie. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo, recependo questa esigenza, ha intrapreso un dialogo a più voci tra esperti e studiosi di cui la città di Napoli è protagonista. Ieri, alla Maison de la Méditerranée, si è svolto il sesto appuntamento del ciclo di conferenze "La politica internazionale nel Mediterraneo" organizzato dalla Fondazione e da Ansamed. Michael Cox della London School of Economics ha parlato della"Grand Strategy Americana e la guerra globale contro il terrorismo" affrontando il tema del ruolo degli Stati Uniti nell´era di Bush. Noto studioso di scienze internazionali o, come oggi si suole dichiarare, di politiche globali, ha dedicato la sua attenzione alle relazioni transatlantiche, agli effetti delle guerra nell´Irlanda del Nord e più recentemente all´Irak e al post- 11 settembre. Insomma un esperto con cui addentrarsi nei molteplici aspetti del ruolo dell´America in relazione alla politica Europea e al Mediterraneo e che in esclusiva a ´Il Denaro´ ha anticipato alcune considerazioni. La conferenza fa parte dell´elenco ufficiale della Commissione europea per celebrare il 2005 ´Anno del Mediterraneo e decennale del Partenariato euro-mediterraneo´ ed è stata introdotta da Rafael Dochao-Moreno, responsabile della Commissione per il terzo volet del partenariato euro-mediterraneo. In questa occasione è stato presentato il portale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo dedicato al decennale del Partenariato euro-mediterraneo www.euromed10.org. Gli accordi bilaterali e multilaterali,l´intensificarsi degli scambi, e la promozione di dialogo interculturale hanno costituito lo ´zoccolo duro´ della politica europea per il Mediterraneo. Improvvisamente, il Mare nostrum si accorge che non essere un ´lago chiuso´, gli Stati Uniti, dall´Irak risultano sempre più vicini. In uno scenario mediorientale in lento e nascosto fermento, dove la presenza americana non agisce solo nel sostegno ad Israele comprendere la cornice relazionale in cui siamo inseriti richiede anzitutto un´analisi della realtà americana e del ruolo che il Paese si attribuisce. Michael Cox afferma "la nuova Roma sulle rive del Potomac, é stata con la sua vasta macchina militare, con le sue ingenti risorse materiali e la enorme fiducia in se stessa, la più grande potenza della terra. Talvolta, i problemi con l´Urss e la Cina, e rivoluzioni e la lotta contro il comunismo, hanno turbato la pax americana, ma possiamo affermare che dal dopo guerra, nei primi vent´anni, gli Stati Uniti avevano il consenso di tutto il ´mondo libero´. Con la guerra del Vietnam questo equilibrio imperiale si è rotto, l´America è diventata un Paese normale. Ma questa è una posizione dei pessimisti, in realtà l´America si è affacciata al terzo millennio in tutto il suo splendore, estendendo sempre più la propria sfera di influenza. L´attitudine imperiale di Bush non è più una sorpresa e non crea nemmeno indignazione. Se analizziamo le forme di consenso utilizzate dall´impero britannico vediamo concessioni, compromessi e tolleranza rispetto al dissenso e a forme di indipendenza locale. Per l´America, in forma diversa, possiamo dire che solo quando si trasgredisce da un agire - formalmente - democratico, quest´ultima interviene per riaffermare chi veramente detiene il potere. Questo spiegherebbe il grande successo che ha riscosso negli anni il vivere sotto il suo ombrello comportando allo stesso tempo protezioni di vasto respiro e conseguenti vantaggi economici . "Oggi non sono solo i neo-con difensori della Dottrina di Bush a guardare all´America in un ottica imperiale. Bush ha attribuito a sé il compito di stabilire regole internazionali, minacciare, usare la forza e amministrare la giustizia. Definire tutto questo una politica unilaterale è troppo poco", sostiene Cox.(ANSAmed). COR-GZ 18/03/2005 20:56

Torna indietro
***
***
***
* *