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COMUNICATI ANSAMED

ITALIA: BIENNALE GIOVANI ARTISTI MED DA OGGI ANCHE A PALMA
(ANSAmed) - NAPOLI, 21 SET - La XII Biennale dei Giovani artisti dell´Europa e del Mediterraneo, inaugurata lunedì al Castel Sant´Elmo di Napoli, apre oggi anche a Palma Campana, uno dei 12 comuni della provincia partenopea che ospiteranno fino al 28 settembre attività legate alla manifestazione internazionale promossa dalla Provincia di Napoli e Bjcem (The International Association of the Biennial of Young Artists from Europe and the Mediterranean), la Regione Campania, il Comune di Napoli e la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano. A Palma, si parte con l´inaugurazione della mostra dal titolo ´Segni/echi/metafore/presenze mediterranee´ con opere di Alaa Eddin Ahmad, Anna Crescenzi, Giuseppe Gargiulo, Gianni De Caro, Prisco De Vivo, Mario Lanzone, Mariano Napolitano, Lavino Sceral ed Alfonso Vitale. La manifestazione proseguirà poi con il flauto traverso di Carol Dello Iacono e la chitarra classica di Luca Ruggiero, che interpreteranno brani tratti da ´Oblivion e Bordel´ di Astor Piazzolla e dalla ´Pacoca´ di Machado. Alle 11.30 sarà il turno della danza, con le esibizioni di Dario Bandiera, Josy Del Vecchio e Loredana Giordano e del duo Salvatore Barretta-Antoniatta Conza. Il teatro sarà protagonista dalle 12,00: Marica Manna ed Antonella Prisco si cimenteranno in monologhi scelti da ´La topastra´ e ´La doppia vita di W´ di Stefano Benni. A seguire una Conferenza-dibattito sul tema ´Gli artisti parlano: profili, itinerari ed esperienze della Terra nostra´´. (ANSAmed). COM-LOB
21/09/2005 11:46

BIENNALE MED: BONITO OLIVA, ARTE LIBICA SI APRE A OCCIDENTE
(ANSAmed) - NAPOLI, 21 SET - "La passione è il motore della creazione artistica, è il motore della storia". Sintetizza così, Achille Bonito Oliva, il significato del tema scelto per la XII edizione della Biennale dei giovani artisti dell´Europa e del Mediterraneo, che si è aperta lunedì al Castel Sant´Elmo di Napoli. "La passione travalica i confini linguistici e culturali - ha detto ad ANSAmed Bonito Oliva che è responsabile del coordinamento scientifico della manifestazione - passione intesa però come costruzione, in contrapposizione al nichilismo che sembra prevalere nel momento storico attuale". "La passione - continua il critico - considerata come matrice sentimentale e progettuale che porta ad allargare i propri confini verso la giusta direzione di una coesistenza delle differenze". E i settecento artisti tra i 18 e i 30 anni, giunti a Napoli da 28 Paesi dell´Europa e del Mediterraneo, sembrano essere un esempio tangibile di convivenza delle diversità e di apertura del transnazionalismo. Un´apertura che quest´anno si è spinta fino alla Libia, per la prima volta presente alla Biennale. Arrivati oggi nel capoluogo partenopeo, gli artisti libici presentano alla kermesse lavori di pittura, scultura, decorazione. "L´arte libica ha naturalmente una matrice islamica - spiega Bonito Oliva - dunque è caratterizzata da una sorta di tabù dell´immagine. Tuttavia, le opere selezionate per quest´edizione della Biennale mostrano una maggiore apertura all´arte e alla cultura occidentale". La presenza della Libia, rappresenta dunque una novità importante di questa edizione della Biennale, così come è degno di nota l´aumento della presenza femminile proveniente da Paesi della sponda sud del Mediterraneo. "Sono sempre più numerose le artiste provenienti da Marocco, Algeria, Siria - dice Bonito Oliva - a dimostrazione del fatto che la passione ci porta al contatto con la diversità non per incontrare il nemico ma per arricchire la propria vita e quella degli altri".(ANSAmed). KTY
21/09/2005 15:03

BIENNALE MED: IMPROVVISAZIONI CANORE DA EGITTO E LIBANO ***
(di Benedetta Guerrera) (ANSAmed) - NAPOLI, 22 SET - Bastano due chitarre panciute, la cui forma fa pensare al napoletano mandolino, un ´dof´ (strumento tradizionale egiziano), un tamburello e la Piazza D´Armi di Castel Sant´Elmo, a Napoli, si trasforma nel suq senza tempo di una qualsiasi città della sponda sud del Mediterraneo. Cominciano a strimpellare Mayada, 28 anni, e Mohamed, 30, di Alessandria d´Egitto, giunti nella città partenopea con il loro gruppo ´Aen´ (´occhiò, in arabo) per partecipare alla XII Biennale dei giovani artisti dell´Europa e del Mediterraneo in corso nella fortezza medievale fino al 28 settembre. "Il nostro genere di musica è a metà tra l´orientale e il classico - dice ad ANSAmed Mayada che con ´l´Occhiò si è esibita al teatro dell´Opera del Cairo, di Alessandria d´Egitto, ad Abu Dhabi, Casablanca. Mano mano che la musica e il canto salgono, al gruppetto di egiziani si uniscono dei ragazzi libanesi, uno indossa la kefia, quasi tutti hanno la barba. La musica si fa più malinconica. "E´ una canzone sulla condizione dei lavoratori, sulla povertà, sul rispetto dei diritti umani - spiega Nadir, 25 anni, libanese, cantante del gruppo ´Beirut band´. "I testi delle nostre canzoni sono piuttosto impegnati, li ha scritto un comunista, Sheik Imam, ora è morto". Rispetto dei diritti umani, condizione precaria dei lavoratori. Contenuti di protesta che possono forse creare qualche difficoltà ai ragazzi della ´Beirut band´. "Assolutamente no - dice convinta Nadir in un ottimo inglese - noi non riusciamo a sfondare perché facciamo musica tradizionale araba e non ci adeguiamo a quella commerciale. I contenuti politici non c´entrano niente". Racconta Nadir, che a Beirut va più di moda la musica che "imita" quella occidentale, mentre loro ci tengono a rivendicare la tradizione araba. "Rispetto la musica che viene dall´Occidente - dice - e proprio per questo devo rispettare la musica della mia gente, è un patrimonio da tutelare, è il nostro spirito. Se avessimo la possibilità di suonare in luoghi popolari, i ragazzi comincerebbero ad apprezzerla". E´ la prima volta che viene in Italia e della Biennale trova "entusiasmante" la possibilità di incontrare persone che provengono da Paesi diversi. "L´arte é un linguaggio universale". E infatti Nadir si intrattiene con marocchini, tunisini, algerini, egiziani... Gli artisti israeliani li hai incontrati? "No. E non voglio incontrarli. Per la questione palestinese sai? Ci hanno fatto troppo male". E neanche i recenti sviluppi internazionali sembrano aver ammorbidito la posizione di questa giovane diplomata al conservatorio, insegnante di musica, ex studente di giurisprudenza. "Il ritiro da Gaza è stato un atto dovuto - afferma convinta - Sharon non è un benefattore, noi siamo cani a cui viene gettato un osso. Quella è la nostra terra. Loro l´hanno occupata". Dove non arriva la politica può arrivare l´arte, aveva detto Nadir. Ci sono questioni, evidentemente, su cui nemmeno lo spirito universale dell´arte può incidere. Non ha problemi di comunicazione e dialogo Clemente Capasso, 25 anni, di Napoli, autore di un "lavoro patchwork su una tavola da skate-board. "Io vado d´accordo con tutti - dice mentre sorseggia un bicchiere di vino rosso - L´atmosfera qui è incredibile". Soddisfatto dell´ottima organizzazione napoletana, Clemente spiega che a tutti gli artisti presenti alla Biennale, oltre all´alloggio tra Mergellina e Bagnoli, è stato fornito un biglietto per viaggiare su tutti i mezzi municipali e regionali, buoni pasto per mangiare a pranzo in giro per la città e coupon per cenare nel tendone allestito a Castel Sant´Elmo, menu rigorosamente napoletano. "Qui si mangia benissimo - dice Clemente - e la location è straordinaria". Mentre Clemente enumera le meraviglie di cibo e luoghi adibiti all´allestimento, sulla piazza d´Armi arriva anche Assaf Talmudi, capelli ´rasta´, un israeliano di 29 anni, sposato. Assaf alla Biennale ha portato il suo "pianoforte meccanico", un marchingegno che compone suoni attraverso un software, inventato da lui, che riceve impulsi da diversi oggetti incastrati tra i tasti e le corde dello strumento. Il ragazzo israeliano si ferma qualche secondo ad ascoltare le improvvisazioni dei musicisti egiziani e libanesi. Ascolta, sorride. "Con gli artisti egiziani ho parlato - spiega - con l´Egitto si può, con l´Egitto è tranquillo". (ANSAmed). KTY 22/09/2005 11:36




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