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IL PANE DEL MEDITERRANEO CONQUISTA PIAZZA DANTE A NAPOLI

(ANSAmed) - NAPOLI, 26 SET - Chi l´avrebbe mai detto, tutto questo per un pezzo di pane. Ma se è fatto alla maniera, quella vera, di 20 paesi diversi del Mediterraneo, se diventa il simbolo dell´amicizia tra questi, se a prepararlo, davanti a tutti in una piazza gremita sono donne palestinesi, israeliane e anche napoletane, insieme, allora è un evento: ´I mille pani che raccontano il Mediterraneo´. E´ stata una delle manifestazioni clou organizzate nell´ambito della 51/a edizione del Premio Napoli - in collaborazione con Assipan e con il patrocinio del comune e della provincia di Napoli, della regione Campania, del Parlamento Europeo, della Camera di Commercio e dell´Ascom Confcommercio - dedicata all´amicizie e che si è conclusa ieri premiando per la narrativa italiana Antonio Debenedetti con il libro di racconti ´E fu settembre´, per la narrativa straniera Sandra Cisneros con il romanzo ´Caramelo´, per la Poesia Milo De Angelis con la raccolta ´Tema dell´addiò, per la Saggistica Roberto Esposito con il libro ´Bios, biopolitica e filosofia´. La Fondazione Premio Napoli ha voluto così ´attingere´ dal simbolo più diretto e semplice della condivisione, il pane, appunto, replicando sabato scorso in piazza Dante un´iniziativa già avvenuta a Betanja, una cittadina nei pressi di Gerusalemme. "A chi mi chiede se servono a qualcosa iniziative del genere rispondo ´guardatevi intorno´", ha detto Angelica Calò, tra le protagoniste del ´rito simbolico´ già a Betanja, indicando gli stand alle sue spalle: "Siria, Israele, Libano, uno accanto all´altro". Ma anche Grecia, Croazia, Albania, Algeria, Marocco, Turchia, Tunisia: 20 i paesi del Mediterraneo rappresentati attraverso il loro pane offerto a centinaia di persone, in fila, interessati e curiosi di sicuro. Fra questi anche uno stand vuoto, dedicato ai "senza pane del Mediterraneo". Assalto agli stand e chi si aggirava tra la folla con ceste colme di pane e indossando una t-shirt con su scritto ´Pace e Pane´ in ebraico, arabo e italiano. La degustazione è stata accompagnato dai canti popolari yemeniti, di pastori palestinesi negli anni ´30, eseguiti da Evelina Meghnagi. L´attrice Maria Teresa Orsini ha letto brani da ´Terra di latte e Miele´ di Manuela Dviri poi testo teatrale interpretato da Ottavia Piccolo. Poi le protagoniste sul palco, ma solo per raccontare brevemente come dalla necessità di fare il pane per i bambini di Betanja, per sfamarli e non come gesto simbolico, sia nato questo momento "molto emozionante" secondo Maria Ferrigno di Napoli che il pane lo fa da una vita: "Il pane è la pace, io questo me lo ricordo ogni volta che lo faccio al panifici". A sei mani, quindi, tre donne ad ogni lato del palco, napoletana, israelihanno dato forma, hanno infornato il pane. Durante il tempo di cottura necessario sul palco si sono avvicendati, presentati da Mariano Rigillo, tra gli altri lo scrittore Pedrag Matvejevic, Michele Serra, l´antropologo Marino, hanno parlato di pane, di amicizia a Napoli, di cui però, ha nota don Luigi Merola parroco di Forcella, mancano le autorità: "Le istituzioni sono troppo distratte, non ascoltano chi li ha eletti".(ANSAmed). KSY 26/09/2005 15:34

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