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I personaggi di Naghib Mahfuz

I personaggi dei romanzi di Naghib Mahfuz sono, in apparenza, principalmente uomini. In realtà essi agiscono in funzione delle donne, che si rivelano le vere artefici della trama dei romanzi, pur rimanendo in una posizione un po´ defilata come dietro le mashrabiyye delle loro case. Cortigiane, amanti, fidanzate, mogli, madri o sorelle, esse pervadono i pensieri degli uomini e ne determinano azioni e destino.

L´importanza dei personaggi femminili nelle opere di Mahfuz si può notare dal fatto che è una donna ad aprire e chiudere la Trilogia. Nel primo capitolo di "Tra i due palazzi" Amina veglia aspettando il ritorno del marito, il sayyed Ahmad Abd el-Gawwad, da una delle sue allegre serate con gli amici. La giovane donna, seconda moglie del sayyed, è presentata come dolce e timida e viene trattata alternativamente con durezza e condiscendenza dal marito. Amina è il cuore della casa intorno a cui la famiglia continua a riunirsi, anche con il passare degli anni. Proprio nel tempo il personaggio di Amina "cresce": da sposa segregata in casa, che sconta con l´allontanamento dai figli un´innocente uscita durante un´assenza del sayyed, la ritroviamo nel corso dell´opera come una donna che ha il permesso di andare a trovare le figlie sposate e recarsi alla moschea, mentre il marito declina ed è costretto a limitare le sue uscite. E´ comunque una piccola indipendenza pagata a caro prezzo, in quanto conseguente alla tragica e prematura morte del figlio Fahmi. Nell´ultimo capitolo de "La via dello zucchero" che conclude la Trilogia Kamal e Yasin aspettano la morte di Amina, vecchia e malata.

Nelle opere di Mahfuz compare spesso anche il personaggio della prostituta. Nella Trilogia il destino delle cortigiane come Galila e Zubaida è diametralmente opposto a quello di Amina: da donne volitive e sfacciate che seducono gli uomini con la loro avvenenza e prontezza di spirito diventano vecchie malandate e dimenticate che vivono nel ricordo dei passati splendori. Un cenno a parte merita Zannuba, la giovane suonatrice di liuto che, dopo essere stata l´amante del sayyed Ahmad sposa suo figlio Yasin: questo matrimonio la rende una donna assennata che, con il suo comportamento riesce a fugare gran parte della diffidenza nutrita verso di lei da Amina e, soprattutto, da Khadiga.

Il romanzo "Il miraggio" è una storia di donne: il personaggio principale, Kamel Rubat, ha la vita rovinata dall´amore morboso della madre Zainab. In questo libro la prostituta Inaiat si dimostra una donna migliore, moralmente ed affettivamente, della riservata ed algida moglie di Kamel, Rabab, che tradisce il marito con un cugino e muore a causa di un aborto clandestino.

La strada della prostituzione non è sempre scelta coscientemente: in "Principio e fine" Nafisa diventa prostituta per caso. Dopo avere ceduto per amore a Salman, la sua solitudine ed il desiderio di essere amata nonostante la sua bruttezza la portano ad accettare la compagnia degli uomini e il ricevere denaro la stupisce. Allo stesso modo Hamida, la protagonista di "Vicolo del Mortaio", diventa una prostituta d´alto bordo dopo essere fuggita con l´uomo di cui è innamorata e che gestisce un giro di donne selezionate per gli ufficiali inglesi. Entrambe le ragazze fniranno in modo tragico: Nafisa è costretta ad annegarsi nel Nilo dal fratello, che si suicida subito dopo, mentre Hamida viene sfregiata dall´ex fidanzato, ucciso nella rissa che segue l´aggressione.

Un altro tema scottante, anche se sfiorato con discrezione, affrontato da Mahfuz è l´omosessualità: padron Kirsha del caffè di "Vicolo del Mortaio", sposato e con figli, corteggia apertamente i bei giovani che arivano nel suo locale suscitando le clamorose ire della moglie; Radwan, il figlio di Yasin nella Trilogia, si scopre omosessuale notando che la compagnia delle ragazze non lo interessa affatto.

In un´analisi dei personaggi di Mahfuz non può essere dimenticato Kamal, l´alter ego dello scrittore: la decisione di studiare filosofia malgrado l´opposizione del padre, il timore dei legami visti come impedimento allo svolgimento dell´attività di ricerca, l´apprezzamento della scienza sono solo alcuni degli aspetti che riproducono le esperienze realmente vissute da Mahfuz.

Infine, Il Cairo, la città tanto amata a cui Mahfuz è legato da una sorta di cordone ombelicale, che è una dei protagonisti principali in quasi tutte le opere dello scrittore e particolarmente, secondo lui, nella "Trilogia". Interrogato da un giornalista, Mahfuz ha detto che Il Cairo è la "base di tutto, la madre a cui appartengono tutti i miei personaggi e le loro vicende". Anche le sue strade, anche le più piccole ed oscure, i suoi quartieri, le sue botteghe, i suoi caffè, i suoi colori, odori e sapori diventano altrettanti protagonisti delle opere dello scrittore. I luoghi del Cairo oltrepassano la dimensione locale per diventare in qualche modo "universali", culla di lotte, problemi, interrogativi e sentimenti comuni a tutti gli esseri umani.

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