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S.M. la Regina Rania Al-Abdullah
Discorso di Ringraziamento


Premio Mediterraneo per la Solidarietà Sociale
Palazzo Montecitorio, Roma
9 febbraio 2007



Grazie mille, onorevole Casini e professor Capasso, per il vostro caloroso benvenuto e per questo prestigioso Premio, e, cosa ancora più importante, per tutto ciò che la Fondazione Mediterraneo fa per promuovere la pace, sostenere la comprensione e favorire i rapporti di buon vicinato tra i popoli nella regione mediterranea così come altrove.

Sono tornata in Italia da soli due giorni, ma devo confessare di essere già pervasa dalla dolce vita! Essere qui con voi oggi in questo meraviglioso scenario aggiunge a tutto ciò un senso di gioia.
È per me un grande onore ricevere questo Premio dalla Fondazione Mediterraneo che, negli ultimi dieci anni, si è affermata in quanto istituzione di riferimento rispettata a livello globale: sinonimo degli sforzi profusi per rafforzare il dialogo, la giustizia e la coesistenza.

Vi ringrazio inoltre per l’impegno nel sollecitare l’opinione pubblica sul bisogno di una maggiore solidarietà sociale in questo momento cruciale per le nostre vite.
Mentre le migrazioni accelerano il passo, i rapporti di vicinato si trasformano e le società si stanno diversificando: per questo la sfida al mantenimento dell’armonia sociale ed a stabilire pari opportunità è più grande che mai.
Non c’è dubbio che il mondo stia andando incontro ad una stagione di conflitti, dal terrorismo all’estremismo, alla guerra, a tensioni all’interno e all’esterno delle nostre società: tutto questo genera paura e sta allontanando la gente.

Istituzioni come la Fondazione Mediterraneo, al contrario, operano per riavvicinarla: ma non possono assolvere da sole un compito così difficile ed impegnativo.
Per assicurare il successo di questa azione, dobbiamo tendere loro la mano, dobbiamo sostenere la loro azione finalizzata a conoscerci a vicenda, dobbiamo supportarci l’un l’altro e restare uniti da buoni vicini: non solo a casa, a scuola e nelle nostre comunità, ma oltre i confini dei nostri Stati, delle nostre culture, delle età e delle razze.

Dobbiamo dimostrare con esempi concreti che ciò che l’umanità ha in comune è molto più forte di ciò che ci divide. E ciò significa azioni e non semplici parole: ciò significa dare forza e sostanza alle voci della moderazione e del dialogo.

Oggi siamo ispirati da questo splendido palazzo Montecitorio, con i suoi ricchi graniti e la famosa facciata del Bernini, la sua volta di vetri colorati e i simboli araldici nascosti. In quanto sede di eventi importanti nel corso della storia, è una costruzione in cui la grazia e la gloria trascendono le epoche.

La nostra generazione è anch’essa chiamata a costruire.
E mentre i progetti del nostro edificio sono ancora in continuo cambiamento, sappiamo che se il nostro palazzo deve durare ed essere fonte di ispirazione, come questo in cui siamo oggi, deve essere un luogo in cui tutti si sentano benvenuti e bene accolti. così come io mi sono sentita benvenuta e bene accolta oggi da voi.


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