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Rompiamo il silenzio!
Protestiamo contro l’azione giudiziaria delle militanti femministe in Iraq!


Il 24 Aprile il tribunale rivoluzionario islamista di Téhéran ha condannato a tre anni di prigione, di cui sei mesi di fermo, due figure importanti del movimento femminista in Iran, Parvin Ardalan et Nouchine Ahmadi Khorassani, per “cospirazione e riunioni perturbanti l’ordine pubblico”.
Si tratta di due figure importanti del movimento femminista presenti da diversi anni nel movimento femminista e che hanno difeso, con i loro scritti e le loro azioni, l’uguaglianza dei diritti per le donne. Contano tra le iniziatrici della campagna “un milione di firme per il cambiamento delle leggi discriminatorie verso le donne” (www.weforchange.net). Riferendosi ai patti internazionali relativi ai diritti civili e politici e ai diritti economici, sociali e culturali di cui L’Iran è firmataria, questa campagna rivendica l’abolizione delle leggi in vigore che considerano le donne come “mezzi uomini”. L’azione giudiziaria e l’arresto di militanti di questa campagna ha uno scopo solo: far tacere la voce delle donne che rivendicano dei diritti elementari.

Bisogna ricordare che in questi ultimi giorni i tribunali rivoluzionari islamici hanno ugualmente condannato Azadeh Forgani, Soussane Tahmassebi, Fariba Davoudi Mohajer et Shahla Entessari per motivi identici.

Nei prossimi giorni bisogna certamente aspettarsi dei verdetti simili per le altre militanti del movimento femminista in Iran.

In questi giorni, organizzando gli attacchi delle forze dell’ordine contro le donne “mal velate”, quelle che dicono no al modello ideologico del regime islamico, il potere tenta di alimentare un ambiente di terrore nella società civile. Esso procede, nello stesso tempo, alla repressione e soffoca violentemente le rivendicazioni collettive degli operi e degli insegnanti. Parallelamente non smette di attaccare el militanti femministe per far tacere tutte le donne.

L’avvenire che il governo riserva alla militanti femministe testimonia un’indignabile realtà: la lotta per i diritti delle donne è al centro della lotta socio-politica per la libertà, la giustizia sociale e la democrazia in Iran. E’ per questo che bisogna assolutamente rompere il silenzio davanti questi verdetti ingiusti.

Noi, firmatari di questo appello, chiediamo a tutti i difensori della libertà e dei diritti umani, ed anche ai militanti dei diritti delle donne di protestare contro questa realtà.

Rivolgiamo quest’ appello a tutte le istanze internazionali per fare annullare questi verdetti ed esigere la libertà e la sicurezza per tutte le militanti del movimento femminista in Iran.


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