“CRONACHE DI NAPOLI”

 

23 giugno 2002

 

 

E il Mediterraneo trova casa all’ombra del Vesuvio

 

Il dialogo tra i paesi del Mediterraneo trova, a Napoli, una casa. È la “Maison de la Méditerranée”, luogo di scambi e di confronto, per costruire la pace e per rafforzare i legami, anche economici, tra le diverse sponde di un mare che un tempo rappresentava il crocevia del mondo e oggi intende recuperare una sua precisa dimensione internazionale.

La Maison, frutto dell’impegno della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e della Regione Campania, ha sede in locali che affacciano su piazza Municipio e via Depretis, completamente ristrutturati: la sala riunioni è abbellita dalle bandiere dei paesi membri, il sottotetto si regge su simboliche arcate che recano ognuna il nome di uno degli Stati. Le tabelle sono tutte in caratteri latini e arabi: il clima è quello dell’amicizia e della cooperazione, sentimenti essenziali per costruire un futuro di pace anzitutto in Medio Oriente. Commenta Antonio Bassolino, designato presidente della Maison: “E’ un passo avanti importante per i paesi del Mediterraneo. Basta con l’idea inaccettabile dello scontro tra culture: l’unica strada possibile e giusta, per tutti, è quella del dialogo per un reciproco arricchimento”.

Una riflessione che inevitabilmente si sposta sulla lotta al terrorismo: “l’Islam non c’entra nulla con il fondamentalismo militante, così come Bin Laden non ha alcun rapporto con la causa palestinese. Superare stereotipi e paura, attraverso il confronto, è il primo passo per una pace vera e duratura, nell’interesse del Mediterraneo e del mondo intero”.

Alla direzione della Maison c’è Michele Capasso, da anni impegnato per un risveglio delle politiche euromediterranee, che ricorda i principali obiettivi: incentivare iniziative di collaborazione, aprire nuove opportunità di dialogo eliminando le diffidenze, accelerare l’attuazione degli indirizzi della conferenza di Barcellona del ’95. a fine ottobre è prevista la solenne inaugurazione della sede attesi re Hassan del Marocco e altri capi di Stato. Ieri, intanto, il battesimo della Maison si è svolto con i saluti del sindaco Iervolino, dei parlamentari Antonio Meccanico e Claudio Azzolini, del professor Fabio Roversi Monaco vicepresidente della Treccani, che ipotizza un grande lavoro accademico: la compilazione di un’enciclopedia del Mediterraneo. Lo scrittore Predrag Matvejevic’, esule di guerra dalla Bosnia, è convinto dell’importanza del dialogo tra le due sponde: “Nel Mediterraneo c’è una grande identità dell’essere, legata alle diverse storie e radici, ma è più debole l’identità del fare. Ecco perché è così necessario sviluppare iniziative concrete e sinergie”.

Bassolino si sofferma sul ruolo di Napoli: “Abbiamo risposto all’invito di Prodi, che ci ha chiesto di essere insieme una grande capitale europea e mediterranea”.

In questo senso ci sarà il forte impegno della Maison “per il dialogo in Medio Oriente – conferma il governatore – ma anche per lo sviluppo di un’economia di pace. Rafforzare gli scambi è interesse di tutti e possono venirne vantaggi enormi: pensiamo all’export delle nostre aziende, ma anche alle minori spinte migratorie che deriverebbero dalla crescita delle economie dei paesi nordafricani”. L’auspicio di Bassolino è che il Mediterraneo torni ad essere crocevia di scambi internazionali: “Nella storia di lungo periodo si è visto che le sorti del Mezzogiorno d’Italia erano legate a quelle del nostro mare: se il Mediterraneo tornerà al centro del commercio mondiale, in un clima di pace e collaborazione, anche il Sud avrà grandi vantaggi. Pensiamo, ed è solo uno degli esempi, al ruolo dei porti di Napoli e Salerno”.