“IL
DENARO”
25
giugno 2002
di
Romano Prodi
Signore e signori,
vorrei prima di tutto ringraziarvi per questa iniziativa
che mi consente, ancora una volta, di esprimermi sul tema del dialogo nel
Mediterraneo.
Tutti noi abbiamo la speranza e vogliamo agire affinché i
popoli che vivono sulle sponde di questo mare riescano a stabilire solidi
legami economici e culturali, a realizzare progetti comuni e a convivere in
pace e armonia.
Per poterlo fare, bisogna comunicare e comprendersi.
Per questo, il dialogo interculturale sta diventando uno
dei pilastri della cooperazione Euro-mediterranea.
Sulla base del pluralismo e dell’equità, questo dialogo avvicina i popoli e
favorisce la comprensione e il rispetto reciproci e deve quindi essere
perseguito con costanza e dal più ampio numero di attori possibili.
Con il programma di Azione adottato a Valencia abbiamo compiuto un altro passo
in questa direzione cercando di coinvolgere le forze più attive negli scambi
culturali.
In particolare, abbiamo privilegiato i giovani perché sono
i più esposti ai cambiamenti in atto nelle nostre società, ma sono anche i più
adatti ad affrontarli con nuove forme di organizzazione sociale e modi diversi
di esprimere la solidarietà e di reagire alle differenze.
Inoltre abbiamo coinvolto le scuole e le università perché
l’educazione è un valido sostegno nel contrastare l’ignoranza, da cui spesso
nascono l’intolleranza, la xenophobia e il razzismo.
Tutti questi sforzi devono dare vita ad una rete di rapporti tra intellettuali
e centri culturali dell’una e dell’altra sponda del Mediterraneo che
favoriscano la conoscenza e la comprensione reciproche.
Non si tratta certo di una novità : nella sua lunga storia il Mediterraneo è
stato percorso incessantemente da diverse idee, civiltà e filosofie.
La regione Campania è uno dei luoghi in cui questo processo
costante ha agito con particolare forza, grazie al porto di Napoli e
all’ingegno della sua gente, e per questo, anche oggi, essa ha i mezzi e lo
spirito per avvicinare tra loro città e culture del mare nostrum.
L’apertura della Maison Méditerranée, che vi apprestate a celebrare,
costituisce dunque una speranza che si unisce al più vasto progetto europeo di
pace e prosperità per i popoli del Mediterraneo.
Per questo auguro alla vostra attività il migliore successo.