IL MATTINO
6
luglio 2003
di Giuseppe Crimaldi
Hanno discusso per due giorni: dalla libertà di
movimento, diritto per tutti i popoli, allo sviluppo sostenibile; hanno parlato
di ambiente, di povertà vecchie e nuove e di diritti calpestati. Si sono
confrontati e, alla fine, hanno marciato, in nome di un ideale che la delegata
spagnola - Nuria Camps -
ben racchiude in questa formula: «Il Mediterraneo deve diventare un mare di
diritti».
Ancora una volta da Napoli parte la sfida dei
movimenti antagonisti: e nelle aule del Politecnico, a Fuorigrotta,
nasce il canovaccio sul quale discuterà il prossimo Forum sociale del
Mediterraneo, previsto a Barcellona per il marzo 2004. Incontri, dibattiti,
seminari e sessioni di studio, per gli oltre 150 delegati giunti in città da
Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Malta, Israele, Libano, Palestina, Egitto,
Libia, Marocco, Italia, Francia, Spagna, Portogallo; presenti anche delegazioni
curde e saharawi.
Ma non chiamatelo «controvertice»:
perché, spiega uno degli organizzatori, «la nostra presenza era ampiamente
prevista da mesi, e con il summit dei ministri europei dei Trasporti non
abbiamo proprio niente a che fare, se non per una critica: loro discutono di
”corridoi” da creare per le merci, e intanto innalzano il filo spinato per la
circolazione degli uomini». Non c’è solo una severa critica a Euromed, dietro questa valutazione. Nel corso di una
conferenza stampa tenuta ieri al Politecnico (erano presenti, tra gli altri,
Gianni Fabbris, Lucille
Dumas, Fahty Chamki, Pietro
Monteleone e Piero Bernocchi)
gli organizzatori hanno infatti sottolineato le difficoltà avute
nell’ottenimento dei visti da parte delle autorità consolari nei governi del Nordafrica. «E solo grazie al pressante interessamento
delle autorità locali, del sindaco Iervolino e degli
assessori comunale Porta e regionale Anzalone -
spiega Francesco Amodio - siamo riusciti a sbloccare, tramite Prefettura,
qualche situazione».
Nel pomeriggio, corteo da piazza Mancini a piazza
Plebiscito. Duemila, duemilacinquecento persone: manifestazione colorata e
pacifica, che - di fatto - sigla la pax con la polizia. Musiche e slogan per il
popolo antagonista, presenti (oltre a moltissimi extracomunitari) delegazioni
dei movimenti dei disoccupati, dei Cobas, oltre al
deputato di Rifondazione comunista, Giovanni Russo Spena,
al leader dei disobbedienti Francesco Caruso e a Vittorio Agnoletto,
nella sua nuova veste di rappresentante italiano nel Forum sociale mondiale. «È
venuto il momento di far capire a tutti che gli immigrati sono persone - dice Agnoletto - e non forza lavoro. I movimenti sociali saranno
un ponte in grado di unire le diverse sponde del Mediterraneo».