6 dicembre 2004
Star internazionali per un grande concerto nella Città dei Martiri il 31 dicembre, l’ideatore è Eugenio Bennato
di Andrea Rizzo
Otranto, ancora una volta, sfila scena internazionale. Questa volta la città dei Martiri sale alla ribalta con un concerto di fine anno – il 31 dicembre - che sarà anche un grande evento simbolico ispirato alla Pace tra i popoli.
Parte della terra egiziana e
precisamente da Cairo, il connubio tra musica e politica che guarda la
Mediterraneo come ad un mare di pace. Il gruppo Taranta Power di Eugenio
Bennato; i solisti dell’orchestra sinfonica del Cairo, il musicista egiziano
Fathy Salama, la cantante algerina Hasna Ej Becharia, il pianista giordano Tela
Tutuaji e altri artisti di diversi Paesi si sono esibiti ieri nel Teatro
dell’Opera della capitale egiziana dando vita al primo concerto
euromediterraneo per il dialogo tra le culture.
L’iniziativa sarà replicata a
Otranto la sera del 31 dicembre prossimo proprio per celebrare l’inizio
dell’anno Mediterraneo (deciso dai Ministri degli Esteri dei 35 Paesi Euromed
in occasione della riunione svoltasi a fine novembre all’Aja), è stata
illustrata nel corso di un incontro con la stampa svoltasi nella sede dell’Ambasciata
d’Italia al Cairo.
L’ambasciatore italiano in
Egitto, Antonio Badini, il presidente della Fondazione Laboratorio
Mediterraneo, Michele Capasso, il segretario generale della Maison de la
Méditerranée, Walter Schwimmer, il direttore dell’Istituto delle Culture
Mediterraneo di Lecce, Luigi De Luca, e il direttore della Galleria nazionale
d’arte giordana Khalid Khreis hanno sottolineato l’importanza dell’evento.
Appuntamento unico questo – ha
osservato Badini – hanno il merito di preparare il terreno per la Pace e lo
sviluppo socio-economico dei Paesi della regione affiancando quelle azioni
politiche che da sole non bastano al raggiungimento di questi obiettivi. La
musica – ha aggiunto – rappresenta una lingua comune indispensabile per il
dialogo tra le culture diverse e ciò dà all’evento anche un grande valore
simbolico.
L’unione tra la politica e la
culture ha quindi rilevato Capasso, rappresenta “La nuova strategia” che la
Fondazione Laboratorio Mediterraneo intende seguire al prossimo decennio “per
promuovere il dialogo e la Pace”.
I tanti musicisti convenuti al
Cairo suoneranno insieme anche per la prima volta, l’inno del Mediterraneo
scritto da Marco Betta e a cantato dallo stesso Bennato insieme a giovani
musicisti giordani. A sottolineare la necessità di superare differenze e
pericolose incomprensioni tra i cittadini dei Paesi che si affaccino sul
Mediterraneo attraverso le iniziative che nascono dalla società civile è stato
anche Schwimmer.
“I motivi che si uniscono sono
molto di più di quelli che ci dividono”, ha detto l’ex segretario generale del
Consiglio d’Europa ricordando che “l’Islam è parte del patrimonio culturale
dell’Europa così come la cristianità fa parte del mondo arabo”.
Il primo concerto
euromediterraneo per il dialogo tra le culture è stato organizzato dalla
Fondazione Laboratorio Mediterraneo per festeggiare il decennale della sua
nascita in collaborazione con il Ministero della Cultura egiziano e l’Istituto
italiano di cultura al Cairo. Dopo la capitale egiziana e Otranto, il concerto
farà tappa a Napoli, Roma, Lussemburgo, e Marrakech.