IL DENARO

 

23 aprile 2004

 

FONDAZIONE LABORATORIO DEL MEDITERRANEO:

IERI INCONTRO FORMATIVO PER I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE

 

Pace, i giovani scendono in campo

 

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo Mediterraneo dà inizio alle attività del progetto “Mediterraneo, un mare di pace” con il primo di una serie di incontri formativi destinati ai volontari del servizio civile.

Ha aperto i lavori dell’incontro, svoltosi ieri presso la sede della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, a Napoli, il presidente Michele Capasso, che ha presentato il progetto, spiegandone gli obiettivi e le finalità.

Capasso ribadisce che: “La pace non è una politica: è una visione, un nuovo senso di vita. Il nostro impegno è quello di costruire ponti, passerelle e non muri, che vanno non solo abbattuti, ma impediti nell’atto scellerato della loro ideazione e costruzione”. Per Capasso “questo momento difficile della nostra storia può essere superato solo con il dialogo: elemento imprescindibile per assicurare progresso e sviluppo condiviso e sul quale occorre fondare la nostra azione al servizio del bene comune. Un’azione forte e decisa - prosegue Capasso - perché rivolta al futuro e fondata sulla speranza che i popoli del Mediterraneo possano acquisire una pace duratura, lavorare per la ricostruzione economica, sociale e politica, nei limiti delle frontiere riconosciute, vivere le loro differenze in armonia e libertà”.
All’incontro hanno partecipato la direttrice dell’Archivio Pace e Diritti Umani della Regione Campania, Giuliana Martirani e il responsabile nazionale per l’Educazione ai Diritti Umani — Amnesty International, Sergio Travi.

Il responsabile del progetto, Antonio Altiero, si sofferma sul tema specifico dell’educazione alla pace, precisando i compiti assegnati ai ventuno Comuni che hanno aderito al progetto.Durante il primo bimestre i volontari dovranno imparare a fare ricerche, creare un archivio documentale e formarsi sulle principali tematiche riguardanti il complesso tema della pace; per poi passare alla realizzazione di un “Laboratorio per la Pace” presso la propria sede di servizio.
Caterina Arcidiacono, vicepresidente della Fondazione, afferma l’importanza di garantire diritti e cittadinanza come strumenti di pace.

La presenza all’interno degli organismi comunali di giovani motivati alla pace può essere un’occasione per promuovere partecipazione e attivazione dei cittadini alla politica locale divenendo essi stessi protagonisti di pace e dialogo per la propria comunità. Le differenze tra gruppi sociali, la difficoltà a realizzare efficaci politiche di wellfare, infatti, sono tutti elementi che richiedono alle amministrazioni di diventare strumenti di pace. In questo senso i “Laboratori per la Pace” che la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha attivato presso i Comuni interessati dal progetto costituiscono anche un ’occasione di promozione locale. Tra i presenti numerosi sindaci e rappresentanti di ventidue Comuni della Campania e, per l’occasione, anche la giornalista egiziana Wafaa Awad Hassabelle del quotidiano AL-Ahram, che ha consegnato ventidue targhe per i “Laboratori di Pace”. All’esperienza sarà dato risalto anche sui media egiziani.