IL MATTINO

04/05/2005

 

 

«Progetti comuni, così il Sud ripartirà»

 

 


FRANCESCO VASTARELLA Si dice Mediterraneo, si pensa al rinnovato ruolo nei flussi di merci tra est e ovest del mondo da intercettare in un sistema unitario, si pensa alla rete dei porti e al turismo. Non è un caso che tutti i governatori avranno un assessorato al Mediterraneo, come ha già fatto Ottaviano Del Turco in Abruzzo. Si dice trasporti e si pensa che regioni tanto vicine sono di fatto tanto lontane tra loro per strade, ferrovie, scali portuali e aeroportuali. Si dice acqua, ma si pensa anche all’energia necessaria per le industrie. E quando si parla di devolution c’è la comune preoccupazione dei presidenti delle regioni del Sud, da ieri riuniti in coordinamento, di essere schiacciati dal sistema economico del Nord nonostante la terapia d’urto dei fondi europei (quelli fino al 2006 e quelli fino al 2013) ultima spiaggia per le aree dell’Obiettivo 1. La Campania che più di tutte ha investito in questi anni sui trasporti, non saprebbe che farsene di una moderna rete su ferro se non riuscisse a integrarla con quella di regioni vicine come la Puglia, rendendo più veloci i transiti di merci e persone. Insomma, non può che diventare comune la programmazione di spesa dei fondi europei che arriveranno nei prossimi anni, ragionando sugli interessi di più regioni ad avere infrastrutture all’altezza della sfida dei tempi nuovi. C’è poi la lotta al disagio sociale e alle povertà, che tiene su posizioni comuni regioni come Puglia e Campania, in cerca di una sponda anche di tipo europeo per finanziare la lotta alle disuguaglianze sociali. Al punto che anche il siciliano di centrodestra Salvatore Cuffaro ritiene che su questo fronte «sia possibile intendersi nella prospettiva non di assistenza fine a se stessa ma come strumento per guardare al futuro». Tutti sulla stessa lunghezza d’onda, infine, quando si parla di prevenzione dei dissesti idrogeologici, senza aspettare che i disastri si verifichino. «Il coordinamento delle regioni del Sud - si legge nel documento sottoscritto ieri a Napoli dai presidenti di Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Molise, Sicilia e Calabria - individua le azioni che tutte o parte delle regioni vogliano intraprendere in forma coordinata al fine del migliore esercizio delle loro funzioni e competenze, come inoltre previsto dal comma otto dell’articolo 117 della Costituzione. È compito del coordinamento - si legge ancora nel documento - verificare lo stato di avanzamento delle azioni svolte in forma cordinata. Ciascuna regione indica un proprio rappresentante che coadiuva il presidente e la giunta nell’organizzare le riunioni del coordinamento». «L’Europa, dopo il giusto allargamento ad Est - dichiara il governatore Antonio Bassolino - deve protendersi, prolungarsi verso il Sud. La dimensione mediterranea reclama molto di più. Una delle nostre ambizioni è mettere assieme, in un proficuo rapporto tra di noi e con il Dipartimento del ministero dell’Economia, la programmazione dei fondi Ue e di quelli ordinari verso il Mezzogiorno». «L’intesa tra tutti i governatori meridionali – commenta il senatore dello Sdi Tommaso Casillo - vale a riportare al centro del dibattito il Mezzogiorno, mortificato da un governo che sa solo promettere svolte meridionaliste senza avere né le risorse né le idee per elaborare una seria politica di rilancio». «Il progetto - risponde Salvatore Lauro, senatore di Fi - è senz’altro una base teorica di ottimo livello per il futuro del Meridione, ma l’organizzazione di un progetto unico per l’intero Mezzogiorno non può prescindere da una esposizione, a livello parlamentare ed istituzionale, dei problemi e delle necessità delle signole regioni appartenenti all’intesa».