IL MATTINO SPECIALE

17 settembre 2005

 

 

L’opera è nomade, l’arte è diffusa

Sant’Elmo cuore pulsante, ma le sedi sono molte

 

 


Dal centro alle periferie. Articolata in un fitto calendario di mostre, di conferenze, performance, rappresentazioni, proiezioni, workshop ed incontri che della kermesse riflette l'invasivo spirito multilinguistico e pluridisciplinare, la formula espositiva dellla XII edizione della «Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo», rifacendosi ad una modalità di veicolazione delle arti ampiamente consolidata, da una sede madre si estende, a macchia di leopardo, sul territorio, sconfinando dai luoghi deputati. Cuore pulsante di questo progetto diffuso, tra le più importanti rassegne dedicate all'arte under 30 che Napoli abbia finora ospitato, è Castel Sant'Elmo, dimora, già da anni, di una felice contaminazione tra antico e contemporaneo. Nel fornire ospitalità al popolo dei giovani creativi, la Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, diretta da Nicola Spinosa, ribadisce l'ambizione, più volte dichiarata e confermata nei fatti, di localizzare - all'interno di una gestione integrata degli spazi pubblici per le arti - in Castel Sant'Elmo «un osservatorio di linguaggi diversi: letteratura, musica, danza, a partire da quelli del territorio del visivo», come scrive in catalogo la direttrice Angela Tecce. Vedetta privilegiata sul Mediterraneo, la monumentale fortezza a pianta pentastellare riapre all'arte giovane, tre anni dopo la censurata «Napoli Anno Zero. Qui e ora» (nella foto). A curare l'impegnativo progetto di allestimento per la Biennale giovani, che si estende da gli Ambulacri all'Auditorium, dalla Sala Cannoni alla Piazza d'armi - sono stati, per Civita, Fabio Dumontet, Alex Zaske, Daniela Antonini e Lucio Turchetta. Intrisa di quel «nomadismo», di quell'«apertura, dinamismo, spostamento, capaci di indicare una direzione anti-tribale e puramente localistica», come scrive Bonito Oliva, la Biennale dei giovani artisti, dalla collina vomerese, scende in città. Fedele al progetto di ospitalità diffusa, approda in sedi satellite, rappresentative, ognuna a proprio modo, dell'attuale e recente scena creativa giovanile. All'Accademia di Belle Arti, con i dibattiti sulla multimedialità e la grafica contemporanea e con il workshop «Ore appassionate» (venerdì 23, dalle 16.00); e al Laboratorio Damm, il centro sociale di vico Lepri ai Ventaglieri, a Montesanto, cornice dell'intervento di public art di Giorgio Andreotta Calò.