IL MATTINO

18 luglio 2005

 

 

 

Mediterraneo doppio ponte tra i continenti

CONVEGNO ALL’ORIENTALE

 

 

 

Di Nadia Fiore

 

«Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa» ha scritto Pedrag Matvejevic. Ed è proprio il suo pensiero a introdurre il tema «Europa ed Africa a contatto nel Mediterraneo» discusso nel convegno promosso dall’Orientale e dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, a Palazzo Du Mesnil. L’insieme degli interventi di Luigi Serra, Michele Capasso e M'Hammed Hassine Fantar si è concentrato sulla crescente consapevolezza che che il ruolo del Mezzogiorno sia quello di anello di congiunzione tra l’Europa e il resto del Mediterraneo. «Dove va l’Europa» si è chiesto Luigi Serra, preside della facoltà di Studi Arabo Islamici dell’Orientale «nel momento in cui è flessa verso l’Africa e nel momento in cui l’Africa è ragione di forte crisi in termini culturali, politici ed economici? L’Africa e l’Europa sembrano collocate su una porta a doppia vista: il Mediterraneo. Una porta che, guardando in un senso, mostra un pianeta ricco, edonistico, ma che spingendosi invece sull’altra vista, mostra un pianeta povero». È proprio sulla necessità del rilancio del partenariato euromediterraneo (programma di cooperazione avviato già nel 1995 tra i quindici paesi dell’Unione Eurpea e i dodici paesi della riva sud del Mediterraneo) che si è concentrata l’attenzione di Michele Capasso (nella foto), presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo. In effetti, ciò che si intende sostenere è la riaffermazione geografica del Mediterraneo. Il parteniarito viene messo in discussione proprio perché «è una architettura burocratica che non comprende tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E che vede l’esclusione della Libia, della Mauritiana, della Macedonia, dei Balcani, e di tutti gli altri paesi che da millenni convergono su questo mare. Ciò comporta scissioni e fratture che di fatto hanno impedito un effettivo sviluppo programmato del partenariato stesso».