IL MATTINO

22 settembre 2005

 

 

CASTEL SANT’ELMO

Alla Biennale babele delle arti e delle lingue

 

 

Di Paola de Ciuceis

 

Come un guerriero, nella fattispecie un pugile, l’artista emergente in cerca di visibilità combatte facendo letteralmente a pugni contro un nemico incorporeo. E lo fa con le uniche armi che ha a disposizione, quelle più efficaci: la passione per il proprio lavoro. E lo fa con il cuore. Proprio con le parole «heart» e «art» che compaiono sui guantoni da combattimento del boxeur protagonista del video del napoletano Giampaolo Striano. Un filmato proposto per la sezione «Immagini in movimento», in programma stasera all’auditorium. Una testimonianza del ritmo imposto dal sistema dell’arte contemporanea che, sempre più veloce e competitivo, istiga gli artisti a un aggressivo antagonismo che purtroppo, spesso, distoglie dal vero obiettivo chi vuole fare arte. Con Striano, tanti giovani come lui. Gli stessi che presentano i loro lavori stasera e che trovano punto di forza e di comunione anche se sono cresciuti a Istanbul, a Prishtina, a Catania. E non sono altro che alcune delle voci che si levano nella babele di lingue e infinite declinazioni di una creatività che trova originalità nell’intreccio di culture proposte dalla «Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo». Continua, così, su questi toni la vita gioiosa della cittadella dell’arte a San Martino. L’atmosfera è quasi irreale. Per le espressioni artistiche che si possono apprezzare ma soprattutto per il ritmo delle conversazioni che tra ospiti stranieri e visitatori nascono attorno a performance e spettacoli. Per non dire dei sussurri che di opera in opera si susseguono tra spazi grandi e piccoli di sale e ambulacri. Gli esiti di quel che già si è svolto non si sopiscono, ma alimentano quel che è ancora di là da venire. Curiosi di ogni età, preferibilmente giovani, si danno appuntamento e si confrontano su qualsiasi cosa. Durante la sfilata di moda nella sala dei Cannoni, un vero e proprio show con i capi di giovani couturier (nella foto, gli sloveni del Mem Couture) provenienti dall’Algeria come dalla Bosnia Erzegovina, dalla Grecia e dal Portogallo che si scambiano opinioni e consigli di ogni genere, ancora si commenta l’incontro con Bregovic. E allo stesso tempo già ci si prepara agli incontri dell’indomani. I riflettori sono pronti ad accendersi per l’ospite d’onore della giornata (ore 16): Valeria Golino, testimonial per il progetto «Fotovisioni - Sguardi incrociati» che il presidente della Provincia Dino Di Palma presenta assieme a Gianfranco Alois, presidente dell’Agenzia per il Marketing territoriale della Regione. La Biennale, infine, ieri ha vissuto a Palma Campania la prima delle manifestazioni decentrate sul territorio. Stamattina a Casoria si presenta il «Casoria international painting symposium of young artist» e, ancora, nei prossimi giorni a Giugliano, la Biennale proseguirà i suoi incontri nel cuore dell’hinterland. Per chi preferisce non allontanarsi dalla città, invece, tra gli appuntamenti di oggi anche un seminario a cura dell'Arci che affronta il tema «Cultura, giovani e associazionismo. Un dialogo per il Mediterraneo». Ma per entrare nel vivo della quarta giornata bisogna aspettare il calare delle tenebre e le «Città invisibili 1.0» (20,30), un’esibizione del gruppo greco Amorphy.org che, sul palco teatro e danza dell’auditorium, indaga il ruolo dell’individuo diviso tra solitudine e socialità con videoproiezioni multiple e animazioni interattive che spaziano tra informazioni visive e sonore prefabbricate. Per la sezione musica, poi, in Piazza d’Armi, un gruppo di musicisti adulti rinnova la tradizione dei Bidayat, i gruppi canori di bambini palestinesi di Gerusalemme educati alla cultura musicale folk-ethno puntando sulla fusione di strumenti orientali e occidentali.