IL DENARO

25/10/2005

 

Fondazione Mediterraneo

Ramonet: Ecco il mondo che non vogliamo

 

Sono stati assegnati ieri, nella sede della Fondazione Mediterraneo, i “Premi Mediterraneo 2005” per l’informazione e per l’architettura.

Per la sezione informazione i premi sono stati attribuiti all’agenzia stampa Ansamed – “per il ruolo svolto con tempestività, completezza e attendibilità nel campo dell’informazione euro-mediterranea con l’obiettivo di rilanciare e diffondere un’immagine positiva del Mediterraneo, area di opportunità e sviluppo che affonda le sue radici in una storia millenaria di relazioni e scambi, e di abbattere lo stereotipo di una regione caratterizzata solo da tensioni politiche e sociali e costantemente minacciata dal terrorismo” – ed al giornale Le Monde diplomatique, nella cui motivazione si legge “mensile non neutro, in quanto  animato dalle passioni umane e sociali, ed impegnato nella più ampia apertura, Le Monde diplomatique ha, per mezzo secolo, con informazioni e commenti non sottomessi ad interessi di parte, cercato nella complessità degli eventi le finalità che li dirigono e le forze che li sospingono. La sua azione ha suscitato una reazione indipendente costituendosi come guida alla comprensione reciproca, alla giustizia e alla pace”.

Hanno ritirato i premi l’amministratore delegato dell’Ansa Mario Rosso ed il vicedirettore vicario Carlo Gambalonga.

Per “Le Monde diplomatique” è intervenuto il direttore Ignacio Ramonet. Tra i massimi specialisti in geopolitica e strategia internazionale a livello mondiale – autore di numerose pubblicazioni, tra le quali “Il mondo che non vogliamo. Guerra e mercato nell’era globale” (Mondadori) – Ramonet si è soffermato sull’importanza del Premio e sul ruolo svolto dalla Fondazione Mediterraneo nella valorizzazione del dialogo tra le culture quale strumento per combattere la globalizzazione.

L’intelletuale spagnolo ha delineato un quadro dettagliato dell’attuale situazione caratterizzata da microconflitti che costituiscono quello più vasto che è globale.

“Meglio dire Conflitto Globale, che è la somma di quattro conflitti: la guerra dela globalizzazione, prettamente economica; la guerra in senso militare; la guerra sociale e la guerra ecologica” – ha affermato Ramonet.

Il “Premio Mediterraneo per l’architettura” è al suo debutto e sarà assegnato ogni anno dalla Fondazione Mediterraneo e dalla Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città. Il primo a ricevere il premio ieri  per l’edizione 2005 è stato l’architetto napoletano Fabrizio Carola con la seguente motivazione: “Un architetto che con il suo ingegno ha saputo creare strutture basate sul sapere di antiche tradizioni della scienza delle costruzioni realizzando architetture di vita allo stesso tempo primitive e complesse, tese tra memoria arcaica e futuro, dove l’elementarità delle tecniche è versatile nelle procedure, semplicità  e rigore nell’uso dei materiali. Architetture di vita e per la vita, rispettose del contesto naturale che rispondono a bisogni primari di serenità  ed armonia; volumi che non indulgono in tecnologismi né in tecnologie obsolete. Con Fabrizio Carola la ricerca di tecné della libertà porta alla scoperta del sapere sedimentato in pratiche  di costruzione della tradizione premoderna ed apre un rigoglioso sentiero di scoperta per la creatività contemporanea mediterranea”.

Sono intervenuti, tra gli altri, Benedetto Gravagnuolo, presidente della Fondazione Annali dell’Architettura e delle Città, e il presidente dell’Ordine degli architetti di Napoli, Paolo Pisciotta.

 

La storia del Premio

Istituito nel 1997, il Premio Mediterraneo costituisce uno dei più prestigiosi riconoscimenti a livello mondiale. Tra i premiati si ricordano:

1998 Premio “Mediterraneo di Pace” a Kiro Gligorov, Presidente della Repubblica di Macedonia.

1999 Premio “Mediterraneo di Cultura” a S.M. Hussein Bin Talal del Regno Hascemita di Giordania.

2000 Premio “Mediterraneo di Pace” a S.M. Hassan II, Re del Marocco.

Premio “Mediterraneo di Cultura” alla Repubblica di Malta.

2001 Premio “Mediterraneo di Pace” a Leah Rabin.

Premio “Mediterraneo di Cultura” al Cardinale Roger Etchegaray.

2002 Premio “Mediterraneo di Pace e Cultura” alla memoria di Julio Fuentes e Maria Grazia Cutuli.

Premio “Mediterraneo Informazione” al quotidiano El Mundo.

Premio “Mediterraneo Informazione” al quotidiano Corriere della Sera.

2003 Premio “Mediterraneo di Pace” a Padre Elias Chacour.

Premio “Mediterraneo di Cultura” a Suzanne Mubarak. Premio “Mediterraneo d’Arte e Creatività” a Naguib Mahfouz.

2004 Premio “Mediterraneo Istituzioni” a Pat Cox e Abdelwahad Radi.

Premio “Mediterraneo Informazione” a Al Bayane, quotidiano marocchino.

Premio “Mediterraneo di Pace” all’Associazione “Marseille Esperance”.

Premio “Delfino d’argento” alla memoria di Manuel Vazquez Montalban.

2005 Premio “Delfino d’argento” alla memoria di Yasser Arafat.

Premio “Mediterraneo Istituzioni” a Recep Tayyp Erdogan.

Premio “Mediterraneo Informazione” a Le Monde diplomatique e Ansamed.