Il dialogo Euromed parte da Napoli

Convegno a galassia Gutenberg sul ruolo dell’informazione. Presto un forum permanente di giornalisti

 

Al via a Napoli la XVI edizione di Galassia Gutenberg, il salone del libro e della Multimedialità ospitato dalla Mostra d’Oltremare fino a lunedì 28 febbraio. Tema dell’edizione 2005 è il Mediterraneo. Nella giornata inaugurale di ieri il seminario sul tema “Letteratura e informazione: quali scenari per il dialogo Euro-mediterraneo”. Si apre con la conferenza “Letteratura e informazione: quali scenari per il dialogo Euro-mediterraneo” la XVI edizione di Galassia Gutenberg, la fiera del libro quest'anno dedicata al Mediterraneo e alle sue culture, che si terrà fino a lunedì 28 febbraio a Napoli presso la Mostra d'Oltremare. "Napoli, insieme con le sue istituzioni, Galassia Gutenberg, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo e Ansamed intendono essere protagoniste nel processo di riapertura del dialogo Euro-Mediterraneo". Con queste parole Giulio Pecora, responsabile degli esteri dell'Ansa e responsabile dei rapporti internazionali di Ansamed, apre il convegno a cui partecipano anche Samir Kassir, giornalista e storico libanese, Adberrhamane Djelfaoui, scrittore e giornalista algerino, Hani Shukrallah, direttore del settimanale egiziano Al-Ahram weekly, Fuad Allam, editorialista della Repubblica e Stefano Sieni, responsabile dell'Ufficio Esteri dell'Ordine dei giornalisti. "Negli ultimi 15 anni - sottolinea Pecora - il Mediterraneo ha vissuto tre grandi confitti: l'Iraq, prima e seconda fase, il Medio Oriente e i Balcani. Su tali eventi l'informazione è arrivata sempre dopo. La sfida che vogliamo lanciare oggi è, invece, quella di riuscire a gestire l'informazione prima che scoppi la crisi". Una sfida concreta quella presentata oggi alla conferenza per la promozione della comunicazione intesa nel senso di scambio e circolazione di informazioni, scevra da ogni retorica. "Napoli, Galassia, Fondazione Laboratorio Mediterraneo e l'agenzia Ansamed devono lavorare insieme - conclude Pecora - per testimoniare ogni giorno ciò che accade nel bacino del Mediterraneo affinché torni a diventare quel lago di comunicazione che è stato in passato". Non ci può essere comunicazione tra occidente e mondo arabo finché sussistono quelle gabbie che impediscono una visione globale del dialogo tra sponda nord e sponda sud del Mediterraneo. Questo, in sintesi, il pensiero espresso da Stefano Sieni, responsabile dell'Ufficio esteri dell'ordine dei giornalisti. Gabbie, sottolinea Sieni, in cui è intrappolato anche il mondo occidentale. "La crisi d'identità di cui si parla in riferimento ai paesi arabi - afferma - è una crisi d'identità storica che coinvolge anche l'Occidente". L'esempio di ciò è dato dal mondo dell'informazione. "Oggi, tra giornali, televisioni, internet - conclude Sieni - c'é talmente tanta informazione che quasi non ce n'é per niente".E' proprio attraverso un'analisi dei media che emerge con chiarezza quanto la crisi d'identità del mondo arabo sia crisi del mondo occidentale. "Basta pensare alla censura - sottolinea ancora Sieni - Anche noi giornalisti occidentali siamo vittime di una forma di autocensura che condiziona il nostro modo di raccontare la realtà".

Autocensura che è, nelle parole di Sieni, causa ed effetto della crisi d'identità dell'uomo occidentale che ha "perso la capacità di pensare con la propria testa". "Solo uomini che pensano con la propria testa - ha concluso - possono dare vita a un dialogo vero". Per favorire questo dialogo nascerà un forum permanente dei giornalisti del Mediterraneo e del Golfo. E' questa l'iniziativa che sarà avviata a Firenze il 10 e l'11 marzo prossimi e di cui parla Sieni. "Il Forum intende essere un organismo permanente di confronto che si riunisca una volta all'anno - spiega -. Dalla Slovenia all'Iraq, dal Marocco al Qatar. Giornalisti provenienti da tutti i paesi del Mediterraneo parteciperanno”. Filo conduttore del nascente Forum sarà la professione.“Siamo tutti giornalisti". Un punto di partenza, quello dell'identità professionale, per costruire il dialogo e favorire la comunicazione