IL DENARO
7 febbraio 2006
Marocco, tra sviluppo e storia antica
“Non si può costruire un futuro senza tener conto del proprio
passato”. E' partendo da questo principio che un re giovane e illuminato,
Mohammed VI, ha affidato ad una Commissione indipendente, composta da tante personalità che rappresentano la società civile, il
compito di redigere due delicate relazioni: la “Relazione della Commissione per
l'equità e la riconciliazione” e la “Relazione sui cinquant'anni
di sviluppo umano e le prospettive per il
Si è conclusa, presso
El Ouadie ha tenuto nella
Maison de
La Fondazione è da sempre molto attenta ai mutamenti in corso nelle culture e
nelle civiltà dei Paesi che, come il Marocco, si affacciano sul Mediterraneo. E, in particolare a Marrakech ha
una sua sede. "Dialogo e disponibilità al cambiamento, ma anche la
capacità di essere diverso nel mondo d'oggi, in cui
occorre costruire un orizzonte per tutti i popoli e metterli d'accordo sui
valori universali, rendono ancora più importante il lavoro svolto dalla
Commissione di cui faccio parte, e prezioso il rapporto che da tale lavoro è
scaturito", spiega El Ouadie.
"Un rapporto sul passato neanche troppo lontano del Marocco, in cui ci
sono state gravi violazioni dei diritti dell'uomo, violenze, arresti arbitrari,
sparizioni di persone che non sono mai più ritornate dalle loro famiglie.
Complice anche il cattivo funzionamento della giustizia", precisa il
professore.
Oggi, venuta a capo dell'intricata matassa di violenze e diritti negati,
Avviene così che nel terzo millennio uno dei Paesi arabi che di più sta
protendendo verso la modernizzazione veda il suo re non solo in prima fila
nella lotta per l'affermazione e la difesa dei diritti civili, ma anche ordinare
la pubblicazione del prezioso rapporto da lui voluto su un sito internet
affinché tutti sappiano (www.ier.ma/_rapport).
Ugualmente è stato fatto per la relazione concernente il cambiamento e lo
sviluppo del Paese, consultabile su www.rdh50.ma.
Il presidente Capasso, il direttore scientifico Minissi e la vicepresidente
Arcidiacono hanno poi aperto la discussione sulle recenti vignette contro
Maometto e le reazioni del mondo islamico.
"Non si può essere universali se non si è particolari. Io personalmente mi
sento cittadino del mondo e penso che la libertà di stampa sia una delle libertà fondamentali dei Paesi progrediti e dell'uomo, ma
penso anche che occorre avere rispetto per la religione, per tutte le
religioni". Salah El Ouadie manifesta così convinzioni da gran moderato rispetto
agli attacchi, spesso molto violenti, che negli ultimi giorni sono stati fatti
da gruppi islamici alle vignette e ai fumetti che in Occidente ironizzano
sull'Islam, l'islamismo e Allah.