"IL DENARO"

4 luglio 1998

Presentato al Parlamento europeo
il rapporto sul II Forum Civile Euromed

di Michele Capasso

Bruxelles, 1° luglio 1998. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo presenta ai parlamentari europei e ad altri rappresentanti di organismi comunitari il rapporto sul II Forum Civile Euromed, edito in italiano, inglese, spagnolo, francese e arabo. Claudio Azzolini e Biagio de Giovanni, membri del Comitato esecutivo della Fondazione, hanno introdotto i lavori. Nel suo intervento Azzolini ha sottolineato: "L’evento rappresenta in sintesi il consuntivo di un quinquennio di impegnativo lavoro profuso dalla Fondazione e sviluppatosi ancor più nell’ultimo anno con l’assunzione del testimone, dopo la Spagna, del II Forum Civile Euromed. Alcuno potrà, d’ora in avanti, accampare più alibi di sorta giacché la Fondazione negli atti del Forum, che oggi presenta, offre l’inconfutabile prova della volontà della Società Civile di ottemperare concretamente alle direttive delle Conferenze euromediteranee di Barcellona e Malta per un serio e reale sviluppo del partenariato euromediterraneo. Vigileremo – ha concludo Azzolini – affinché le determinazioni cui si è pervenuti grazie al Forum di Napoli non siano disattese in termini di considerazione e risorse da parte della Commissione europea e, più in generale, delle Istituzioni comunitarie e regionali preposte all’attenzione della politiche euromediteranee". Biagio de Giovanni ha affermato: "Il lavoro svolto della Fondazione Laboratorio Mediterraneo in questi anni è sotto gli occhi di tutti voi. Il ruolo assunto e giocato dalla Fondazione è quello di consolidare il dialogo interculturale nel bacino mediterraneo. Oggi più che mai la cultura è l’elemento portante del processo di cooperazione e la politica dovrebbe sapere coniugare in modo qualificato ed intelligente le esigenze dell’attualità con il grande patrimonio culturale di cui i popoli mediterranei, e tra questi l’Italia, sono portatori. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo è il naturale elemento trainante di questo processo, avendo dimostrato con capacità e coerenza nell’impegno piena titolarità nell’esercizio del medesimo". Guido Podestà, vicepresidente del Pe, ha ribadito la grande positività del Forum di Napoli: "un evento che ha raccolto esperienze europee e mediterranee, e che ha avuto il merito di offrire spazio ed attenzione a regioni e paesi che non si affacciano sul Mediterraneo, ma che su quest’area convergono, inserendoli in progetti concreti di cooperazione". Chi scrive ha così concluso: "La nostra Istituzione, quale principale attivatrice della Società Civile dei Paesi euromediterranei, ha identificato nel Pe il principale interlocutore a cui affidare le istanze dei vari organismi rappresentati: a tal fine, privilegiato e diretto è stato il rapporto con voi parlamentari europei, realizzatosi attraverso il patrocinio e la collaborazione dello stesso Pe al II Forum Civile Euromed. La Società Civile, all’indomani delle Conferenze di Barcellona e Malta, si è riunita nei Forum Civili Euromed di Barcellona (dicembre 95) e Napoli (dicembre 97). In particolare, il Forum di Napoli ha consentito a 2248 partecipanti provenienti da 36 Paesi di confrontarsi simultaneamente in 11 sessioni di lavoro con oltre 50 tematiche e ha prodotto 86 progetti, coinvolgendo centinaia di organismi della Società Civile dei Paesi euromediterranei.

Il volume che vi presentiamo raccoglie dunque le sintesi delle varie sessioni ma, soprattutto, descrive i progetti proposti, quelli già attivati, gli organismi che si sono candidati per realizzarli e le risorse inizialmente individuate: una testimonianza importante che ci spinge a sollecitare la dovuta attenzione da parte della Ce. Il Forum di Napoli ha posto quale problema principale, la necessità di una banca dati strutturata in relazione alla Società Civile dei Paesi euromediterranei, ai progetti da essa proposti, a quelli attivati e a quelli già finanziati, con repertorio ragionato degli esempi di "buona pratica" e rapporto sui risultati ottenuti. La Fondazione Laboratorio Mediterraneo, per il lavoro svolto in questi ultimi anni, ritiene di aver dimostrato capacità e competenze per gestire tale banca dati, che è già di fatto patrimonio della stessa e ha tutte le potenzialità per diventare risorsa del PE e della Ce in interazione con le reti della Società Civile nei diversi settori. Il programma di lavoro prevede, tra l’altro, la promozione di scambi tra le Società Civili quale elemento sostanziale per attuare il partenariato euromediterraneo. Tale necessità è stata riaffermata anche nella recente Conferenza euromediterranea di metà percorso, svoltasi a Palermo il 3 e 4 giugno scorso. Evidentemente necessitano trasparenza, assistenza e celerità nelle misure che la Commissione europea ha predisposto per sostenere il partenariato euromediterraneo: l’organizzazione e la chiarezza che attraverso il II Forum Civile Euromed si è inteso dare alle azioni della Società Civile deve trovare corrispondenza nelle procedure applicative dei programmi multilaterali Meda. Vanno innanzitutto considerate due necessità: incrementare la quota dei programmi multilaterali Meda (10%) rispetto ai bilaterali (90%) – in mancanza il rischio è quello di affondare iniziative importanti che, con grande fatica di coordinamento di rete, si è riusciti a proporre – e valorizzare il ruolo della Società Civile attraverso linee di finanziamento apposite che consentano azioni mirate ed obiettivi certi. Il partenariato euromediterraneo nella sua essenza presuppone la mobilitazione ed il coinvolgimento di istanze e organismi della Società Civile, incluse le associazioni di impresa, la comunità scientifica, gli enti di ricerca, le università etc. Occorre ora coerenza e continuità e per questo riteniamo di fondamentale importanza che si dia concreta realizzazione ai progetti elaborati e proposti al Forum di Napoli.

Tocca alle istituzioni dei 27 Paesi euromediterranei, e in particolare alla Ce, agevolare l’attenzione di tali progetti: è una risposta che la Società Civile attende e pretende con fermezza".