IL DENARO

15 gennaio 2005

 

 

Successo all’auditorium di Roma per il concerto Euromediterraneo

 

Dai ritmi della Taranta pugliese ai languori melodici del nuovo jazz egiziano, dal suono del guembri algerino alle armonie classiche dell’orchestra Tito Schipa di Lecce: questi gli eterogenei ingredienti musicali che, sotto la regia di Eugenio bennato, hanno dato vita alla tappa romana del primo concerto euromediterraneo per il dialogo tra le culture, tenutosi l’8 gennaio all’auditorium di Roma dopo la tappa speciale di solidarietà alle popolazioni dell’Asia svoltasi il 6 gennaio a Napoli. Il concerto, organizzato dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dall’agenzia di stampa AnsaMed con il patrocinio del Ministero degli Esteri e il sostegno di organi di stampa, comuni ed associazioni della Regione Campania, ha portato nella capitale uno spettacolo che ha già fatto parlare a lungo di sé al suo debutto, avvenuto al Cairo il 4 dicembre scorso, ed alle repliche italiane di Otranto, il 31 dicembre, e Napoli, il 6 gennaio. Come ha ricordato in un breve indirizzo di saluto ai circa 1500 spettatori che gremivano la sala Sinopoli dell’auditorium il presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Michele Capasso, l’evento è stato inserito nelle attività promosse in occasione del decimo anniversario del partenariato Euromediterraneo in un anno, il 2005, che il Consiglio europeo ha designato come Anno del Mediterraneo. Il successo della manifestazione musicale, che verrà presto portata anche a Lussemburgo, Rabat, Amman, Marsiglia e Barcellona, è stato sancito al termine di tre ore di esibizione dei venti e più artisti alternatisi sul palcoscenico, dallo stesso pubblico che, travolto dal ritmo, ha a lungo applaudito, chiesto bis e persino accennato a passi di taranta ovunque possibile nelle austere architetture della più bella sala dell’auditorium romano firmata da Renzo Piano.