IL DENARO

19 gennaio 2005

 

 

Nasce un Forum per la Sicurezza

 

di Christopher Coker

 

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo prosegue le attività programmate con AnsaMed per il Decennale del Partenariato Euromediterraneo. Christopher Coker, che ieri ha svolto alla Maison de la Méditerranée il workshop descritto nel box a lato, ha aderito alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo proponendo un programma concreto di attività. Di seguito un suo intervento in esclusiva per il Denaro.

Sono molto lieto di far parte da oggi della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e di essere stato invitato ad esplorare la possibilità di estendere l’azione della Fondazione alle questioni di “soft security” nel Mediterraneo. La mia idea è quella di creare un Forum per la Sicurezza nel Mediterraneo (Mediterranean Security Forum) composto da 3 panels complementari di esperti.
1. “Mediterranean security Dialogue” che si concentrerà sulle questioni fondamentali che dividono (lo scontro tra le civiltà, questioni di misperception e incomprensioni che generano conflitti)
2. “Working group sulla questione Palestinese”

3. “Panel sulle questioni di soft security” (terrorismo, criminalità organizzata, migrazione e pericoli ambientali)
Per quanto riguarda i partecipanti, questi gruppi non si escluderanno mutuamente, ma saranno composti da accademici, esperti di istituti di ricerca, giornalisti e rappresentanti di ONG.
La nostra intenzione è di stabilire dei legami istituzionali con organizzazioni già coinvolte in questioni sul Dialogo nel Mediterraneo come l’Istituto per la Sicurezza Europea di Parigi con mandato dall’UE, il Defense College della NATO a Roma e gli altri principali Istituti per la sicurezza che si trovano sulla sponda sud del Mediterraneo, che già fanno parte del Network Euromesco.
La sicurezza è oggi caratterizzata da questioni di immediatezza e con tendenza all’aumento.
I panels avrebbero due scopi:

1)     il monitoraggio a medio e lungo termine delle problematiche legate alla sicurezza nel Mediterraneo
2) la creazione di gruppi di lavoro che si attiveranno in casi di emergenza e che potranno essere riuniti con un minimo di preavviso per analizzare e discutere crisi e conflitti improvvisi.
Questi gruppi condurranno le discussioni attraverso un sistema satellitare che, già attivo presso la Maison de la Méditerranée e collegato con 12 Paesi dell’area euromediterranea, permette di affrontare con immediatezza questioni di crisi attraverso un dialogo istantaneo e virtuale.

2)     Questo tipo di operazione ridurrebbe sia i costi che le procedure amministrative necessarie per portare persone nello stesso luogo per dibattere del problema e consentirebbe di elaborare immediatamente le opinioni espresse con conseguente rapidità di azione sul terreno.

3)     La nostra intenzione finale è stabilire gruppi di lavoro per la risoluzione dei conflitti che sarebbero riuniti a scadenze programmate per discutere sulle questioni specifiche di “soft security” cha al momento dividono i Paesi e le società nella regione.
Il modello che sarà usato è quello già applicato con successo nella Fondazione “Black Sea University “ negli ultimi dieci anni su questioni che coinvolgevano la sicurezza del Mar Nero e del Sud Est europeo.

4)     Non vogliamo duplicare il lavoro dei networks e dei programmi già esistenti né quella di produrre dei working paper o delle monografie di ricerca: vogliamo invece, attraverso la Fondazione Laboratorio Mediterraneo — Maison de la Méditerranée, attivare un dialogo costante tra esperti che sia in grado, in tempo reale, di analizzare gli eventi nel momento in cui accadono e rispondere immediatamente per evitarne l’escalation.
Questo è un compito nel quale una Fondazione libera e non legata ad apparati specifici degli Stati euromediterranei, qual è la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, ha un vantaggio comparato come già dimostrato in altri ambiti con successo.

 

 

 

 

IL DENARO

19 gennaio 2005

 

 

Ciclo di workshop per il Dialogo Euromediterraneo

 

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo (FLM) ha organizzato un ciclo di conferenze per celebrare dieci anni di attività a sostegno del Dialogo Euro-Mediterraneo. Questo ciclo di conferenze contribuisce ad aumentare il livello di conoscenza e consapevolezza delle questioni chiave della politica internazionale nel Mediterraneo e lo fa invitando alcuni tra i massimi esperti internazionali provenienti soprattutto da quei settori della comunità accademica e dei circoli di politica estera di lingua inglese critici dell’attuale politica estera americana in Medio Oriente e favorevoli ad un ruolo più incisivo e cooperativo dell’Europa nel Mediterraneo. Il ciclo di seminari è coordinato da Fabio Petito, Massimo Galluppi e Franco Mazzei dell’Università di Napoli “L’Orientale”.


Il programma

La Politica Internazionale nel Medio Oriente dopo la guerra in Iraq
Fred Halliday, London School of Economics 3 Novembre 2004, ore 17.00

Il Mediterraneo nell’immaginario occidentale: tre dialoghi dell’era moderna
Christopher Coker, London School of Economics 18 Gennaio 2005, ore 17.00

Il dibattito sulla promozione della democrazia: l’ Euro-Mediterraneo e il grande Medio Oriente
Roberto Aliboni, Istituto Affari Internazionali 2 Febbraio 2005, ore 17.00

Il Mediterraneo e il Medio Oriente nella gerarchia delle priorità della politica estera dell’UE
Christopher Hill, Università di Cambridge 16 Febbraio 2005, ore 17.00

Per un Europa più mediterranea
Danilo Zolo, Università di Firenze 3 Marzo 2005, ore 17.00

La Grand Strategy Americana e la guerra globale contro il terrorismo
Michael Cox, London School of Economics 17 Marzo 2005, ore 17.00

Guerra, democrazia e eguaglianza degli stati: il Medio Oriente e il Mediterraneo
Alessandro Colombo, Università di Milano 6 Aprile 2005, ore 17.00

Tra Europa e Medio Oriente: geopolitica occasionale o incontro culturale?
Joseph Camilleri, La Trobe University 21 Aprile 2005, ore 17.00

Il dialogo delle civiltà nel Mediterraneo
Fred R. Dallmayr, Notre Dame University 11 Maggio 2005, ore 17.00

Per una riconsiderazione strategica del Mediterraneo: qualche conclusione
Fabio Petito, ESCP-EAP, Paris e “L’Orientale”, Napoli
26 Maggio 2005, ore 17.00

 

 

 

 

IL DENARO

19 gennaio 2005

 

 

Riunione alla Maison il 10 e 11 febbraio

 

Il 10 e 11 febbraio si riunisce il Comitato Scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo per la nuova azione “Mediterraneo, Europa e Islam: attori in dialogo”
Il 10 febbraio 2005, alle ore 17, presso la Sala Vesuvio della Maison de la Méditerranée (Napoli, Via Depretis 130) si svolgerà un incontro-conferenza stampa per presentare le linee guida della nuova azione della Maison de la Méditerranée (2005-2010) dal titolo “Mediterraneo, Europa e Islam: attori in dialogo” volta a rafforzare la mutua comprensione e la pace nello spazio Euromediterraneo. Oltre a Walter Schwimmer, nuovo Segretario Generale della Maison de la Méditerranée e John L. Esposito, Presidente del rinnovato Comitato Scientifico Esecutivo saranno presenti personalità di rilievo internazionale quali Tariq Ramadan, Malek Chebel, Wassyla Tamzali, Francois Burgat, Heba Raouf Ezzat, James Piscatori, Franco Cassano, Shafeeq Ghabra, Predrag Matvejevic’, Claudio Azzolini (vice presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa) e lo "stato maggiore" dell'Ansa guidato dal direttore generale Pierluigi Bagnaschi e dall'amministratore delegato Mario Rosso. Un’importante occasione per rilanciare il ruolo di Napoli, grazie alla Maison de la Méditerranée, come capitale politica e culturale del grande spazio euromediterraneo. Compito principale del Comitato Scientifico della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e delle altre personalità che lo compongono è quello di realizzare la Conferenza Euro-Mediterranea dal titolo “Mediterraneo, Europa e Islam: attori in dialogo” programmata a Napoli per la fine di ottobre 2005. Questo evento, tra i principali in occasione del Decennale del Processo di Barcellona, ha per scopo di rafforzare la comprensione reciproca e la cooperazione tra:I paesi della riva Sud e della riva Nord del Mediterraneo e tra Europa e comunità musulmane dentro e fuori dall’Europa.