IL DENARO

24 febbraio 2005

 

L’appello per la liberazione di Giuliana Sgrena

Fondazione Laboratorio Mediterraneo – La fiducia nella bontà della regione e del rispetto per la vita umana

 

 

Il Presidente Ciampi e la moglie Franca hanno ricevuto ieri  i genitori di Giuliana Sgrena ed il suo compagno, unendosi alla voce dell’ intero Paese che ha manifestato sabato per le strade di Roma. Un Paese che vuole poter alzarsi la mattina e leggere le parole di Giuliana Sgrena, giornalista coraggiosa del Manifesto, che racconta quanto i suoi occhi vedono denunciando le assurdità della guerra in Iraq..

“Giuliana libera per tornare a testimoniare - questo chiede Tariq Ramadan, una delle voci  più note dell’Islam europeo- libera perché possa testimoniare che la democrazia e la democratizzazione sono processi  che i popoli devono fare senza interventi esterni. C’è qualcosa che bisogna dire con estrema forza, oltre a ribadire la condanna più ferma di queste azioni dal punto di vista dei musulmani. Bisogna che i giornalisti che hanno la possibilità e il coraggio di continuare a recarsi in Iraq, possano contare su un largo sostegno. Bisogna essere fermi nella condanna di questi atti, sia come musulmani che come membri della comunità internazionale; allo stesso tempo bisogna continuare a sostenere quei giornali e quelle testate  che sono presenti in Iraq e continuano a svolgere il loro ruolo di testimoni.” Nella conferenza stampa di  presentazione del seminario quinquennale per il dialogo tra Islam e Occidente, organizzato dalla Fondazione Laboratorio  Mediterraneo, studiosi delle due rive del mediterraneo, musulmani, laici  e cristiani hanno lanciato unanimi un  appello per la liberazione di Giuliana. Le diverse voci dell’ Islam  convenute per il seminario sono espressione sia  della lotte delle donne per la democrazia all’interno dell’universo islamico sia  delle donne laiche di paesi musulmani che combattono per il diritto di espressione insieme a musulmani europei che nella  riva  Nord cercano forme di dialogo con il sistema occidentale, tutti uniti  insieme a intellettuali studiosi dell’ Islam come John Esposito della Washington University convergono nell’ unirsi al Manifesto per la liberazione di Giuliana. Una giornalista onesta, forte e coraggiosa capace di denunciare le ingiustizie e la sofferenza della popolazione civile in Iraq, che dà voce a quanti rivendicano il diritto dell’Iraq alla sua democrazia. Sono ottimista: spero che presto o tardi la libereranno, così ripete il padre di Giuliana a Ciampi  rinnovando  l'appello ai rapitori.  Le sue parole ripetono ancora una volta:”Non so perché  abbiano rapito mia figlia: e' sempre stata vicina al popolo iracheno, a favore della pace e contro la guerra, sempre dalla parte della gente, pronta a dire le cose come stavano realmente.