LE MONDE DIPLOMATIQUE

1 febbraio 2005

 

 

Dentro la Notte

Diario Palestinese

 

di Ibrahim Nasrallah

 

Costruito con una tecnica narrativa di stampo chiaramente cinematografico, Dentro la notte racconta lo svolgersi di una notte qualsiasi di due qualsiasi palestinesi senza nome. La loro vita sospesa,il disincanto,i loro ricordi d'infanzia (segnati dalla guerra e dal sangue ma anche dall'attaccamento tenace a una terra espropriata),cadenzano il ritmo convulso del romanzo, in un accavallarsi frenetico di flashback e salti spazio-temporali. La notte, allora, assume la valenza paradigmatica della notte di un popolo; i nomi dei protagonisti non sono dati in modo esplicito,giacché la loro importanza anagrafica è del tutto irrilevante; anche il luogo effettivo in cui le cose accadono può essere solo supposto (i racconti di una strage passata possono far pensare alla Giordania del «settembre nero» 1970 o alla carneficina di Sabra e Chatila nel Libano occupato dagli israeliani del 1982).In questo gioco ellittico di silenzi narrativi,persino il nemico è invisibile:i soldati dello stato ebraico sono figure evanescenti,senza forma, pedine annoiate di «una guerra che non è guerra». Quel che è importante nel libro di Ibrahim Nasrallah non è tanto lo svolgimento ordinato di una sinossi, quanto il senso tragico di una perdita che si fa sempre più irreparabile. Con i suoi brevi paragrafi e i suoi rapidi discorsi diretti,l'autore – poeta e scrittore affermato nato in un campo profughi in Giordania – riesce a rendere nitidamente l'atmosfera plumbea di un popolo la cui sorte, come sottolinea Wasim Dahmash nella postfazione, «è decisa da altri».

 

Alice Mendes