IL MATTINO

24 febbraio 2005

 

 

 


 

A Galassia la troupe di Al Jazeera

 


Salvo Vitrano Grazie a Galassia Gutenberg - la mostra del libro e della lettura che s’inaugura domani alla mostra d’Oltremare - arriva a Napoli anche Al Jazeera. La tv satellitare con sede in Qatar, la più seguita nei paesi arabi, considerata la Cnn del mondo islamico, sempre più nota in Italia dall’avvio dei conflitti in Afghanistan e in Iraq, ha mandato una troupe alla manifestazione napoletana che ha scelto quest’anno come tema centrale il Mediterraneo, la sua storia e le sue culture. Al Jazeera realizzerà uno speciale sugli arabisti in Italia e seguirà due incontri con scrittori e poeti arabi, curati da Isabella Camera d’Afflitto e Francesca Corrao, docenti di Letteratura araba all’Istituto universitario L’Orientale, per questa edizione uno dei principali partner di Galassia. Domani, alle 17, ci saranno il libanese Rashid Daif, l’algerina Ahlam Mosteghanemi, il poeta giordano Ibrahim Nasrallah. La Mosteghanemi, una delle maggiori scrittrici arabe, è autrice de La memoria del corpo, romanzo ambientato in Algeria che ha avuto sedici edizioni e dal quale è tratto un film in lavorazione del grande regista egiziano Youssef Chahine, premiato a Cannes per la carriera nel 1997. Sabato, alle 17.30, con Nasrallah e la Mosteghanemi ci sarà l’attore Alberto Rossatti a leggere pagine delle loro opere. Sherif Salem, giornalista che guida la troupe di Al Jazeera, ha dichiarato: «Il documentario che stiamo realizzando non si limiterà solo alla letteratura, ma affronterà anche gli altri aspetti della nostra cultura, per comprendere meglio in che modo viene studiata e diffusa in Italia». Può darsi che per molti arabi sarà una sorpresa scoprire che Napoli è una città con una lunga tradizione di attenzione per i paesi della ”riva Sud” del Mediterraneo e per la cultura islamica. Questa tradizione, radicata soprattutto grazie a L’Orientale, benché originariamente connessa alle sciagurate imprese coloniali dell’Italia fascista, è proseguita con l’opera di studiosi illustri che hanno dimostrato la possibilità di comprensione tra l’Occidente e l’Islam, ben prima che Huntington escogitasse in America la teoria del conflitto tra le civiltà. Noi dobbiamo capire meglio gli arabi, come è probabile che loro abbiano bisogno di capire meglio Napoli, di farsi un’immagine più precisa della città nella quale vive una folta comunità arabo-islamica e c’è l’importante moschea di piazza Mercato. Purtroppo se si va a interrogare il sito internet di Al Jazeera in inglese (english.aljazeera.net) l’unica traccia che si trova di Napoli risale all’8 dicembre scorso ed è una cronaca della guerra di camorra. Cronaca in sé corretta, che segnala anche la condanna e la ribellione della cittadinanza nei confronti della criminalità. Però c’è da sperare che ora i servizi di Sherif Salem servano a illuminare aspetti più positivi di Napoli. Che circoli tra i paesi del Mediterraneo un’informazione migliore è condizione essenziale per la comprensione e per la collaborazione in campo non solo culturale ma anche sociale ed economico. A questo è volto il circuito AnsaMed, dell’agenzia giornalistica Ansa, che ha sede a Napoli e che quest’anno è un altro partner di Galassia Gutenberg. Dalla collaborazione nasce un convegno su Letteratura e informazione: quali scenari per il dialogo euro-mediterraneo, in programma domani dalle 11,30. Tra i giornalisti e scrittori partecipanti l’egiziano Hany Shukrallah, l’algerino Abderrahmane Djelfaoui, il libanese, coordinati dal responsabile dei rapporti internazionali di AnsaMed Giulio Pecora.