IL DENARO
6 maggio 2005
Libero
scambio, il Sud apre il dialogo
I governatori del Sud lo chiedono con forza:
sulle politiche mediterranee serve una svolta netta, a livello nazionale,
europeo e locale. I rapporti con l'area Med sono al centro dell'attività del
neonato coordinamento tra le Regioni del Mezzogiorno: a pochi giorni dalla
costituzione del nuovo soggetto politico-istituzionale, parte oggi a Napoli una
“due giorni” per riflettere sulle sfide del futuro e sul ruolo da baricentro
che il Meridione d’Italia deve avere, in vista della creazione dell'area di
libero scambio nel 2010.
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A Castel dell’Ovo, oggi e domani, discutono di questi temi esponenti della
politica, dell’economia e della cultura provenienti da tutto il mondo.
L’obiettivo del convegno, promosso dalla
Regione Campania sul tema “Il Mediterraneo: quale visione del futuro?“, è
delineare gli scenari - economici, geopolitici, demografici, socioculturali -
che devono orientare sin d’ora le scelte nei rapporti con i Paesi dell'altra
sponda: uno snodo cruciale soprattutto per le Regioni meridionali, i cui
presidenti (Antonio Bassolino, Ottaviano Del Turco, Nichi Vendola, Salvatore
Cuffaro, ma anche il laziale Piero Marrazzo) concluderanno domani il convegno.
Tra i partecipanti ai lavori, il politologo
americano Edward Luttwak, il vice ministro alle Attività produttive Adolfo
Urso, gli economisti Giacomo Vaciago e Paolo Savona, il presidente dell’Ansa e
della Fieg Boris Biancheri, l’amministratore delegato di Ansamed Mario Rosso,
il presidente della Fondazione Laboratorio mediterraneo Michele Capasso, il
segretario generale della Maison de la Mediterranee Walter Schwimmer.
A dieci anni dall’avvio del processo di
Barcellona, e proprio mentre l'Unione europea sta lanciando - nel quadro della
ridefinizione delle sue politiche per il 2007-2013 - una strategia di
prossimità che garantisca una visione comune del futuro per il bacino del
Mediterraneo, “è necessario definire - ricorda Gianfranco Alois, assessore alle
Attività produttive della Campania - una lettura trasversale delle opportunità
e delle difficoltà, per mettere a fuoco gli strumenti di dialogo tra le culture
e per uno sviluppo economico condiviso”.
Il forum napoletano nasce dalla proposta
avanzata da Bassolino, in occasione della III convention nazionale degli
Sportelli regionali per l’internazionalizzazione, di rafforzare il ruolo della
Campania e delle altre regioni meridionali nell'area mediterranea.
Un obiettivo condiviso da tutti i governatori
del Sud, che al Mediterraneo dedicheranno la prossima riunione del proprio
coordinamento, in programma a giugno in Abruzzo.