LA
PROVINCIA COSENTINA
14 maggio 2005
“La Calabria ponte ideale
tra Europa e Mediterraneo”
Il primo meeting
euromediterraneo, momento d’incontro rivolto alle politiche di partenariato, ha
avuto inizio. La partecipazione attiva di un pubblico alquanto vasto, inserito
nella cornice ormai storica del teatro Rendano, ha premiato l’impegno
dell’amministrazione provinciale. L’iniziativa ha coinvolto i rappresentanti
delle ambasciate straniere dei paesi del bacino
mediterraneo. la comune matrice d’appartenenza, tra i
paesi bagnati dal Mare Nostrum, ha rappresentato la linea guida del meeting.
“La Calabria – ha sottolineato il sindaco Eva Catione
– deve ritrovare la sua centralità, divenendo il ponte ideale tra Europeo e
Mediterraneo, attraverso il porto di Sibari e quello di Lamezia”.
A nome del Consiglio provinciale ha parlato il
Presidente Francesco Principe. “I Calabresi – sottolinea
– sono un popolo fiero e d’antica civiltà. Miriamo ad una nuova globalizzazione per il Mediterraneo. La Calabria suona une
serenata della speranza, affinché il porto di Gioia Tauro
ci restituisca le speranze di sviluppo del lontano 1975”. Ad introdurre i lavori
è stato Mario Oliverio, presidente della giunta provinciale. “La Calabria – ha affermato – sarà avamposto dell’Europa nel Mediterraneo.
Lavoreremo ad un progetto di rete, chi si rifaccia al
processo iniziato nel 1994 a
Barcellona e proseguito con la realizzazione dell’assemblea euromediterranea,
riunitasi ad Atene. Importante fu la nascita della Fondazione Anna Lindh”. Michele Capasso,
presidente del Laboratorio Mediterraneo, si mostra ancora scettico. “Bisogna denunciare – afferma – gli abusi di una burocrazia
malata. Ben trentacinque paesi del bacino mediterraneo hanno raccolto, come
fondi per progetti euromediterranei, solo cinque milione di euro.
La mancanza di una politica di partenariato seria, la lentezza dei processi di democratizzazione e la burocrazia bloccano lo sviluppo”. La
parola è poi passata all’ambasciatore del Marocco Tayeddine
Baddou, che ha sottolineato:
“il luogo che vi vede riuniti è il teatro, inteso come centro di cultura. Il
Mediterraneo è composto da culture diversificate,
ognuna con la sua storia, ma appartenenti alla stessa civiltà. Questo è
l’elemento di condivisione da cui bisogna partire”. Il ambasciatore
di Giordania ha poi sottolineato le difficoltà apportate nel suo Paese dal
conflitto in Iraq. “L’aumento del prodotto interno lordo – ha sottolineato – è dovuto, anche in momenti cosi difficili,
all’aiuto che giunge dall’Unione Europea e dall’Italia”. La parola è poi
passata al parlamentare Gerardo Bianco, che ha plaudito all’iniziativa, di cui vide il progetto ancore in nuce,
quando incontrò Oliverio à Strasburgo. Franco Rizzi, direttore di Unione Università del Mediterraneo, ha parlato della
formazione dei giovani, per un futuro che abbia al centro l’area mediterranea.