IL DENARO

 

19 maggio 2005

 

LA FONDAZIONE LABORATORIO MEDITERRANEO

AL LAVORO PER L’ADESIONE ALLA COSTITUZIONE UE

Appello ai francesi per il Sì

 

Ancora un sì per l´Europa. Parte da Napoli l´appello per il sì ai cittadini francesi che il 29 maggio si recheranno alle urne per approvare la Costituzione Europea, dall´Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, la sezione napoletana del Movimento Federalista Europeo, nel corso della Tavola Rotonda "Ancora un sì per l´Europa" lancia questo Appello che vede come primi firmatari il presidente dell´Istituto Italiano per gli Studi Filosofici Gerardo Marotta, il regista Ettore Scola , il presidente del Comitato Scientifico Internazionale della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Predrag Matvejevic, Walter Schwimmer, Segretario Generale della Maison de la Mediterranee, Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, Claudio Azzolini, vicepresidente del Consiglio d’Europa, nasce per scongiurare il rischio di una grave battuta d´arresto del processo di integrazione europea.


L´appello è nato dal comitato promotore composto da Mfe e Gfe, LabEuroMedia e Centro Europeo Jean Monnet ed è coordinato dallo storico Luigi Mascilli Migliorini, dalla francese Marie-José Nervì e dal giornalista Roberto Race. Tra i primi ad aderire Raffaele Porta Assessore all´Educazione ed alle Relazioni Internazionali del Comune di Napoli, Massimo Marrelli, preside della Facoltà di Economia al Federico II di Napoli. E, ancora, esponenti politici come l´eurodeputato Gianni Pittella e l´ex sottosegretario al Ministero degli Esteri Umberto Ranieri, imprenditori come l´ex vicepresidente nazionale di Confindustria Enzo Giustino e il Vicepresidente Unione Industriali di Napoli Diego Guida.
Questo il testo dell’appello:

 

“Françaises, français de l’étranger, de l’Italie du Sud, qui plus que vous peut comprendre l’enjeu du référendum qui se déroulera dimanche 29 mai.Allez voter dans votre consulat pour que votre expérience devienne aussi celle de 450000 européennes et européens, et dites oui encore une fois à l’Europe”.

Negli elettori Francesi che voteranno il prossimo 29 maggio per la ratifica del Trattato che istituisce una Costituzione per l’Europa è riposta una grande responsabilità. Dalla loro decisione dipenderà, in misura rilevante, il futuro dei 450 milioni di cittadini dell’Unione Europea e dei rapporti che i loro stati hanno avviato con i paesi mediterranei.

La nostra speranza è in una vittoria del Sì.La vittoria del no alla ratifica della Costituzione Europea segnerebbe di fatto un grave arresto nel processo di integrazione politica europea, forse l’inizio, ancor peggio, di una possibile trasformazione dell’Unione in una semplice zona di libero scambio. Un tale rifiuto influenzerebbe sicuramente la decisione degli altri paesi che ancora devono prendere posizione. Il no francese significherebbe l’affossamento di questa Costituzione e probabilmente anche la fine del metodo della Convenzione che si è rivelato più innovativo e democratico rispetto alle tradizionali conferenze intergovernative.

Il grande contributo che la Francia ha dato in termini di civiltà, cultura ed iniziativa a favore dell’integrazione dei paesi del vecchio continente, essendo da sempre uno dei riferimenti indiscussi del processo di integrazione comunitaria, verrebbe fortemente compromesso nel caso di un voto negativo.

Molto deve l’Europa al pensiero ed all’azione politica dei Francesi.Un eventuale rigetto del testo del Trattato comporterebbe la caduta della gran parte delle speranze coltivate dai cittadini europei, vecchi e nuovi, ma soprattutto delle speranze di chi ha visto nell’appartenenza all’Unione il completamento delle libertà e dei diritti fondamentali, dell’integrazione tra i paesi stessi e più recentemente con quelli dell’area Mediterranea.

Un Sì che si nutre degli ideali europei di tanti uomini politici che hanno segnato la storia, secondo i quali l’Europa è sempre stata, oltre che uno spazio, un’idea in movimento, una grande opportunità di pace e di sviluppo di quei valori di solidarietà, uguaglianza, giustizia e libertà: sono questi i valori che il Trattato costituzionale incarna in pieno. Con i suoi 448 articoli, la Costituzione contribuisce a migliorare le relazioni tra i soggetti istituzionali dell’Unione ed i rapporti con i Parlamenti nazionali e le Regioni dei 25 paesi, conferendo ad essi piena libertà di scelta e il giusto grado di indipendenza proteggendole dal pericolo delle antiche e fallimentari autarchie politiche ed economiche che solo l’Europa ha potuto e saputo limitare. Sintonia con il metodo dei piccoli passi auspicato da Robert Schumann, la Costituzione è comunque suscettibile di revisioni e modifiche attraverso le quali sarà possibile correggere alcune lacune in essa presenti e quelle che si dovessero palesare nel corso della sua applicazione.
Ci auguriamo che le speranze e le aspettative degli Europei non vengano deluse adesso, nel momento della prova, e che potremo dire ancora una volta SI, ancora una volta grazie alle cittadine e ai cittadini della Francia e d’Europa!