IL DENARO

11 giugno 2005

 

Cooperazione più forte in ricerca e sanità

 

E’ necessario rafforzare la cooperazione economica, scientifica, culturale tra la Campania e la Tunisia e considerare il paese mediterraneo come un’area ricca di potenzialità.

È quanto sostiene l’ambasciatore tunisino in Italia Habib Mansour, in carica nel nostro Paese da soli tre mesi che in questi giorni è in visita a Napoli alla Maison de la Méditerranée. In città ha incontrato le autorità cittadine, i dirigenti dell’Ospedale Cardarelli per un progetto di formazione a distanza con l’ospedale Charles Nicolle di Tunisi e dove ha partecipato ieri presso la Camera di commercio partenopea ad un convegno sul tema “Napoli/Milano per il Mediterraneo”.

 

Ambasciatore, quali sono gli obiettivi della sua visita a Napoli?

Innanzitutto rafforzare i legami commerciali e culturali tra il mio Paese e la Campania, a questo proposito ho avuto un incontro con il presidente della Regione Antonio Bassolino e con le autorità cittadine per discutere del modo migliore di promuovere l’economia tunisina in Campania. Ma l’intento della Tunisia è favorire anche i rapporti scientifici con la città di Napoli. Durante la mia permanenza ho infatti incontrato i dirigenti dell’ospedale Cardarelli per valutare come procede lo svolgimento del progetto italo/tunisino che riguarda la collaborazione didattico-scientifica tra l'Ospedale Cardarelli di Napoli e quello Charles Nicolle di Tunisi.

 

In cosa consiste questo progetto?

Inaugurato ufficialmente un anno fa si pone l’obiettivo di valorizzare le competenze medico-scientifiche delle due strutture sanitarie partner, a sostegno del processo d’integrazione e cooperazione tra i Paesi dell’area del Mediterraneo e dell’implementazione del bagaglio di conoscenze diagnostiche, terapeutiche e di ricerca dei due gruppi partecipanti. L’ospedale Charles Nicolle e l’azienda Cardarelli, hanno intrapreso, già dal febbraio 2001, una cooperazione caratterizzata da incontri scientifici, scambi culturali, corsi di aggiornamento e formazione a distanza.

 

Da un punto di vista strettamente economico, ci sono già imprenditori campani che hanno avviato delle attività commerciali in Tunisia?

Certamente, soprattutto nel settore tessile/abbigliamento, dell’elettronica, dei servizi marittimi, in quanto il Paese offre stabilità, sicurezza, ma anche incentivi fiscali, agevolazioni finanziarie, oltre ad una manodopera qualificata e a basso costo, dispone inoltre di “cervelli” altamente professionali che lavorano in Università, società di ingegneria, centri di ricerca.

 

In quali settori produttivi tunisini risulta più conveniente investire all’imprenditore campano?

Nei comparti tradizionali, quali tessile/abbigliamento, pelli/cuoio, agroalimentare, turismo, ma anche in quelli più innovativi, pensiamo all’elettronica, all’informatica, alle telecomunicazioni.

 

Nel mese di novembre si terrà a Tunisi la conferenza mondiale sulla società dell’informazione. Perché è consigliabile che anche gli imprenditori campani partecipino?

Si tratta di un appuntamento molto importante in quanto riunisce tutti i principali protagonisti del mondo dell’informazione e delle tecnologie ad essa associate, dall'industria ai capi di stato, dalle organizzazioni non governative ai rappresentanti della società civile.

Non dimentichiamo che l'informazione non è solo sequenza di dati ma una risorsa fondamentale per lo sviluppo di società, economie e culture. Le tecnologie dell'informazione non sono il fine cui tendere in una visione globale della società dell'informazione, ma lo strumento attraverso cui rendere informazione e conoscenza risorse disponibili, in maniera inclusiva, per le persone e le comunità umane.

 

Come mai una sua stanza alla Maison de la Méditerranée?

È la dimostrazione di come sia importante oggi nel Mediterraneo fare “sistema”, creare “reti”. Questa stanza dedicata alla città di Tunisi non ha solo un valore simbolico e rappresentativo. Dimostra che questa nostra “Maison” è luogo di incontri di idee, volontà ma soprattutto azioni concrete al servizio del partenariato euromediterraneo. Le istituzioni non si alimentano da sole: occorrono uomini competenti e motivati. Per questo vorrei rendere omaggio al presidente Michele Capasso per la sua infaticabile azione portata avanti con fede e determinazione.