ROMA

28 giugno 2005

 

 

Scippato al porto. La Fondazione Mediterraneo di cui era ospite gli regala un altro orologio. Polemica sulla scorta

 

Parlamentare giordano rapinato del Rolex: non tornerò presto

 

NAPOLI – Gli rubano il Rolex d’oro mentre passeggia nelle vicinanze del porto di Napoli: è accaduto ad Abdel Jalil Ma’Ayath, parlamentare della Giordania, in città per partecipare ai lavori dell’Assemblea Parlamentare del Mediterraneo, alla Maison de la Méditerranée. Il funzionario era in compagnia di altri delegati quando tre giovani, dopo averlo bloccato sorprendendolo alle spalle, gli hanno sfilato l’orologio e sono fuggiti. La notizia del furto è stata commentata con disappunto da Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, che ospitava le delegazioni intervenute alla conferenza. Capasso, per evitare che a Abdel Jalil Ma’Ayath rimanesse un ricordo amaro della città, ha quindi provveduto ad acquistare un altro Rolex, del valore di 3.600 euro, che è stato poi consegnato al parlamentare giordano dal senatore Learco Saporito con le scuse, sue personali e del presidente Capasso. “Quello che è successo non cambierà la mia opinione su Napoli. Poteva accadere ovunque”, è stata la serena reazione del deputato al parlamento giordano. “Ero in compagnia di alcuni miei colleghi, seguiti a distanza dalla scorta, quando i tre ragazzi si sono avvicinati. Quando mi hanno afferrato il braccio ho capito che volevano il Rolex ed ho reagito dando prima una spinta e poi un calcio, ma loro sono stati più veloci”, ha raccontato Abdel Jalil Ma’Ayath, ex generale dell’esercito giordano e deputato al Parlamento da circa due anni. “Tutto è accaduto in pochissimi secondi, tanto che nemmeno la scorta ha avuto il tempo di reagire”, ha raccontato il deputato giordano Abdul Raouf Rawabdeh, un’altra delle persone che erano con il collega al momento dello scippo e che ha aggiunto “in un certo senso forse è stato meglio così. Essendo entrambi ex generali ed addestrati alla difesa, probabilmente la nostra reazione sarebbe potuta essere molto più pesante. La Questura, dal canto suo, smentisce la versione del parlamentare giordano: “La scorta era stata assegnata a tutto il gruppo, non alle singole persone e loro erano da soli al momento dello scippo”. E anche Capasso sostiene che il politico mediorientale “non aveva scorta” e che tra l’altro “non aveva aderito ai suggerimenti di sicurezza, forniti dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, di non circolare con oggetti preziosi”. Il parlamentare giordano ha comunque reagito positivamente all’accaduto e volendo mantenere il più stretto riserbo non ha voluto denunciare l’episodio né alla Questura né all’ambasciata giordana. “Tra Italia e Giordania ci sono sempre stati ottimi rapporti e non credo che quest’episodio potrà guastarli”, ha concluso, “diciamo comunque che non ho intenzione di ritornare a Napoli tanto presto”.