IL MATTINO
26/06/2005
Mediterraneo e l’Assemblea parlamentare
Nadia Fiore «Che
cos’è il Mediterraneo? Mille cose insieme. Non un mare, ma un
susseguirsi di mari. Non una civiltà, ma una serie di civiltà».
Tutto questo, scriveva ancora Fernard Braudel, insigne storico francese e vera e propria coscienza
mediterranea, «perché da millenni tutto vi confluisce, complicandone e
arricchendone la storia». La storia del passato come quella
del presente. Metafora delle diversità abbiamo
detto, etniche, religiose, politiche. Il Mediterraneo quale crocevia
antichissimo, e i paesi dell'area mediterranea che si affacciano su questo mare
necessitano di scelte politiche precise. Ed è appunto
sulle più attuali tematiche poste dal crescente
bisogno di sicurezza e cooperazione che la Fondazione
Laboratorio Mediterraneo ha inaugurato tre anni fa nel giugno
2002, a
Napoli, la sede della Maison de la Mediterranée. E in quanto sede di
istituzioni internazionali, ospiterà oggi e domani l’Assemblea
parlamentare del Mediterraneo: si tratta di un organismo dell’Unione
interparlamentare costituito dalle delegazioni dei venticinque paesi aderenti,
tra cui Algeria, Croazia, Egitto, Francia, Marocco, Egitto, Croazia, Malta, Israele
e Bosnia Erzegovina. «Già nel 1997 - precisa il presidente della Fondazione, Michele Capasso - in
occasione del forum civile Euromed proponemmo la costituzione di una assemblea parlamentare dei paesi che si affacciano sul
Mediterraneo. Un percorso lungo ed elaborato realizzato
soltanto nel 2003 qui a Napoli. La costituzione dell’assemblea
parlamentare va intesa, quindi, quale progetto che si
affianca a tutte le attività del processo di Barcellona. Un
processo avviato nel 1995 in
occasione della prima conferenza euromediterranea (quale programma di
partenariato tra i quindici paesi dell’Unione e i dodici paesi della riva sud
del Mediterraneo) che ha mostrato le sue debolezze e una parte del suo
fallimento. Perché vittima delle burocrazie europee che ne hanno bloccato lo sviluppo programmato».