CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

17/09/2005

 

Il mediterraneo colora Sant’Elmo

A Napoli la dodicesima Biennale giovanile

Lunedì la vernice con gli artisti da 28 paesi

 

E, finalmente, dopo ben undici edizioni, dai primi eroici e festosi raduni di << Tendencias>> a Barcellona del 1984 all’ultima Biennale dei Giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo del 2003 ad Atene, tocca a Napoli ospitare la prestigiosa manifestazione, ribattezzata Bjcem, in ossequio alla moda degli acronimi, oggi così diffusa fra musei e gallerie.

Una conquista più volte tentata negli anni scorsi con le sole forze dell’Arci Kids/Nova (associazione ideatrice della manifestazione e partner principale della biennale sul territorio campano), in nome dell’inconfutabile centralità mediterranea della città partenopea. Eppure la sordità delle istituzioni che si sono alternate in città a partire dai primi anni 80, si è interrotta solo due anni fa, quando nel segno del massiccio investimento di risorse ed immagine nel settore della cultura, specie quella under 30, Provincia, Regione e Comune, insieme al Polo Mussale, si sono lanciate in questa affascinante avventura, con spalle sicuramente più forti. Così la struttura del Bjcem, presieduta da Alessandro Stillo, dopo aver portato in giro per l’Europa artisti e musicisti, attori e cuochi, ballerini e fumettisti, si ferma all’ombra del Vesuvio, dodicesima sede dopo Barcellona, Salonicco, Bologna, Marsiglia, Valencia, Lisbona, Torino, Roma, Sarajevo e la già citata capitale ellenica. E questa edizione – come spiegato dal team organizzatore ieri mattina a Castel Sant’Elmo dove la kermesse si svolgerà da lunedì 19 fino al 28 settembre – si annuncia sicuramente <<pesante>> a partire dal tema, <<La passione>>, scelto per Napoli. Innanzitutto perché di fronte agli iniziali sei paesi (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia e Iugoslavia) oggi, sia per frammentazioni statali che per una pioggia di new entries, il numero è salito a 28 paesi per un totale di 750 partecipanti, con la presenza di un ospite del nord (la Finlandia), di realtà etniche come la nazione Rom, ma soprattutto di una massiccia e significativa partecipazione del mondo islamico che si affaccia sul Mediterraneo, dall’Algeria all’Egitto, dalla Palestina alla Giordania, dalla Turchia alla Tunisia. Con una sorpresa dell’ultima ora, la Libia, che per la prima volta parteciperà alla manifestazione. Ma il valore <<pacifista>> della kermesse, va ben oltre. Fianco a fianco ci saranno opere di Israeliani e palestinesi, di serbi e bosniaci, di kosovari e albanesi. Nel segno del tradizionale sguardo multilinguistico e multidisciplinare, che Eduardo Cicelyn del Comitato Scientifico da definito <<preartistico>>, senza cioè la pretesa di qualità assoluta, quanto piuttosto rivelatore di fermenti e oggi presenti sulle coste del <<Mare nostrum>> e non solo.

Nel Sant’Elmo, trasformato in una cittadella della creatività, insieme alle mostre permanenti si alterneranno per dieci giorni eventi che vanno dalla musica al teatro, dalla danza ai reading letterari, dalla gastronomia ai film. I selezionatori dei giovani napoletani sono stati Gigiotto Del Vecchio (Arte), Simona Frasca (Musica), Costanza Boccardi (spettacolo), Mariano Baino (narrazione), Mario Avallone (gastronomia), Nicola Giuliano (Immagini in movimento) e Bruno Tatafiore (Arti applicate)

Stefano de Stefano