"IL DENARO"
18 luglio 1998
Il senso di una commemorazione
di Michele Capasso
Il 14 dicembre 1997, a Napoli, i duemila rappresentanti della Società Civile euromediterranea che hanno partecipato al II Forum Civile Euromed hanno adottato, tra le altre, una raccomandazione per l’anno 1998: l’organizzazione di una commemorazione per l’800° anniversario della morte di Averroè, il grande pensatore andaluso commentatore di Aristotele. Ibn Rushd per gli Arabi, Ben Rushd per gli ebrei, Averroè per i Latini, egli rappresentò nell’Europa medievale e rinascimentale una delle figure emblematiche, in ambito Mediterraneo, dello scambio fecondo e del dialogo creativo tra le tre religioni monoteistiche e le differenti fiorenti culture del tempo. Convinto dell’importanza della reciproca comprensione e assertore della responsabilità personale e dell’autonomia del pensiero da contrapporre al potere e alla ferocia che imperversavano ai suoi giorni, Averroè rappresenta un capitolo fondamentale (ingiustamente trascurato fino a poco tempo fa) del Medioevo, ma anche un modello cui attingere, di estrema attualità. È dunque giustificato che il Mediterraneo, alla ricerca di una solidarietà perduta, si proponga, oggi, di far rivivere un tale brillante esempio e di attingere ad esso per la sua aspirazione al rinnovamento. I partecipanti al II Forum Civile Euromed hanno affidato alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo e all’Università Euro-Mediterranea Itinerante l’incarico di applicare tale raccomandazione.
Le due Istituzioni hanno accettato l’incarico non solo perché convinte dell’attualità e della trasversalità del pensiero di Averroè, ma anche perché l’azione intrapresa sostiene la loro preoccupazione di privilegiare attività coerenti e complementari piuttosto che iniziative molteplici e disordinate come quelle che continuano a caratterizzare la produzione intellettuale al servizio dello spazio mediterraneo. Per assumere come si conviene tale responsabilità, si è dovuto stabilire i luoghi più idonei a ricevere il ciclo di manifestazioni che costituiscono la Commemorazione. In primo luogo sono state considerate Parigi e "La Sorbonne": è tra le mura della prestigiosa università francese che l’insegnamento del filosofo ebbe la sua maggiore influenza. La sua città natale, Cordova, non poteva non figurare, così come Bologna che, con Padova e Venezia, fu l’epicentro di quello che fu denominato "l’averroismo latino". In tal modo si sta realizzando una delle più significative esperienze di cooperazione intellettuale euromediterranea, poiché oltre alle due Istituzioni incaricate, è stata attivata una collaborazione tra tre università euromediterranee: quelle di Parigi (che ha già ospitato il primo ciclo della manifestazione il 6 giugno scorso), Cordova e Bologna, che accoglieranno l’evento rispettivamente il 26 settembre e il 23 ottobre prossimi. A Parigi è intervenuto, tra gli altri, Nullo Minissi, che ha sottolineato: "Vi è una costante delle civiltà mediterranee. All’inizio hanno prodotto culture sincretiche: la civiltà ellenica è stata originale, ma non autarchica; la civiltà veramente universale è stata quella dell’Islam che fu allo stesso tempo araba, persiana, siriana e greca. Tuttavia, se Bisanzio fu soprattutto influenzato dal pensiero di Platone, l’Islam, al contrario, subì l’influenza di Aristotele. Queste due filosofie della verità potevano entrambe accordarsi ed essere in sintonia con il monoteismo. La genialità di Averroè è stata quella di aver saputo armonizzare perfettamente queste due filosofie con la legge dell’Islam. Egli ha costruito la sua sintesi sulla ragione e sul rigore della dimostrazione che dovevano essere per i saggi strumenti di conciliazione tra la riflessione e la legge dell’Islam. È questa apertura verso la ragione che costituisce il grande merito di Averroè, non solo nell’Islam, ma anche nel rinnovamento della filosofia occidentale. Spirito di sintesi e razionalità sono le condizioni preliminari di tutto il dibattito culturale contemporaneo di cui Averroè è stato il precursore. Poiché la globalizzazione non coinvolge solo l’aspetto economico, le differenti tradizioni culturali del mondo sono oggi messe a confronto ed è necessario trovare la via di un’armonizzazione capace di dare un nuovo slancio per costruire l’unità della cultura mondiale. Per questo Averroè resta un grande esempio". Un solo rammarico, al di là del successo garantito dalle tre autorevoli università, la Comunità europea non ha trovato alcun mezzo adeguato per l’applicazione di una raccomandazione emanata da una grande riunione frutto di una sua stessa iniziativa, la serie di forum civili euromediterranei avviata a Barcellona nel dicembre 1995, proseguita a Napoli nel dicembre 1997 e pronta ad approdare in altre città del bacino mediterraneo con cadenza biennale. In compenso, in sostegno dell’iniziativa è stato accordato l’alto patrocinio di Esmet Abdel Maguid, segretario generale della Lega degli Stati Arabi, e di Jacques Santer, presidente della Commissione europea: riconoscimenti importanti che acclarano il valore di un’azione tesa in direzione di una coesione euromediterranea oggi più che mai necessaria.
Sia pur con mezzi limitati – e con tutte le difficoltà per il loro reperimento – si è riusciti nell’intento. La Commemorazione europea dell’800° anniversario di Averroè ha coinvolto le istituzioni universitarie, culturali e scientifiche di tre Paesi euromediterranei (la Francia, la Spagna e l’Italia) permettendo a tanti specialisti, delle rive nord e sud come di vari Paesi extracomunitari (tra cui anche il Giappone), di scambiare in maniera proficua idee e proposte finalizzate all’avvicinamento dei popoli. La serie di manifestazioni che continueremo a realizzare, per tali ragioni, rappresenterà dunque un fondamentale esempio di approccio interdisciplinare e senza frontiere, di azione ordinata e coerente al servizio del rinnovamento in ambito mediterraneo, per riprendere e rafforzare, in maniera costante, una cooperazione intellettuale senza la quale alcuno sviluppo sociale, culturale ed economico potrà essere durevole.