IL DENARO

30/11/2005

La nuova sfida della Regione Campania

di Michele Capasso*

 

“Napoli come città dei flussi”: è questo il tema dell’incontro che si tiene oggi nella sede della Regione Campania al Centro direzionale di Napoli, isola C3 alle ore 9,30. L’incontro lancia alle Regioni una sfida per assumere un ruolo concreto nello spazio euromediterraneo per quanto riguarda i grandi temi dei traffici marittimi, dei porti, della logistica, della solidarietà, dello sviluppo ecosostenibile, del dialogo tra le culture.

 

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Napoli “capitale del Mediterraneo” affascina da sempre scrittori, letterati, donne e uomini di cultura e — ultimamente — anche i politici. Ma cosa si intende con questa espressione? Il cuore della “cultura del caffè” e dell’ ospitalità? Il baricentro di un’area geopolitica e geostrategica? Un ponte tra le due rive del Mediterraneo? Forse tutto questo insieme, ma forse molto di più.

In una prospettiva globale, l’ area euromediterranea ha assunto nuova centralità — specialmente di fronte all’affermarsi di Cina e India - e le comunicazioni tra l’ Europa e il nord dell’ Africa hanno pertanto crescente bisogno di efficaci strumenti di comunicazione.

in questa cornice la posizione geografica della Campania è una grande risorsa naturale che, per diventare un bene al servizio delle collettività, deve trovare valore aggiunto nella progettualità locale. La centralità di Napoli e del suo porto è una risorsa che le politiche per i trasporti e le interconnessioni marittime della Regione Campania possono valorizzare. Quando dodici anni fa, con la Fondazione Mediterraneo, iniziammo a parlare di cooperazione euromediterranea e del ruolo indispensabile che le Regioni, specialmente quelle del Mezzogiorno d’Italia, potevano assumere per quanto concerne i traffici marittimi, i porti e la logistica c’era uno spirito di incomunicabilità con le istituzioni e di frustrazione.

Oggi il clima è completamente cambiato. La Regione Campania ha istituito — su nostra indicazione già nel 2000 — l’Assessorato ai Rapporti con il Mediterraneo e, di recente, il Consiglio Regionale ha creato un’apposita Commissione dedicata allo “Sviluppo economico e sociale del Mediterraneo”.

Grazie al presidente di questa Commissione, Felice Iossa, proprio oggi nella sede della Regione Campania al Centro direzionale si discute di “Napoli come città dei flussi”. Un incontro che segue il semi-fallimento della Conferenza euromediterranea di Barcellona e che lancia alle Regioni — “dimenticate” nei documenti finali della Conferenza stessa, come ha sottolineato il Presidente della Regione Lazio Marrazzo - una sfida per assumere un ruolo concreto nello spazio euromediterraneo per quanto riguarda i grandi temi dei traffici marittimi, dei porti, della logistica, della solidarietà, dello sviluppo ecosostenibile, del dialogo tra le culture.

La Regione Campania ha tutte le carte in regola per assumere un ruolo-guida nel nuovo processo che, anche se difficilmente condurrà ad un’area di libero scambio nel 2010 — come da tempo si continua a ripetere spesso senza cognizione di causa — condurrà comunque ad una forte intensificazione degli scambi tra l’Europa e il Mediterraneo. Il Mezzogiorno d’Italia costituisce la naturale “passerella” dell’Europa nel Mediterraneo e, per questo, un incredibile occasione di sviluppo economico condiviso. I Paesi della riva Sud hanno bisogno di cose concrete, non di dichiarazioni teoriche. Le regioni del Mezzogiorno devono essere capaci di “fare sistema” attuando un’operazione di forte “coralità” in cui ognuna mette in campo le proprie specificità e le proprie capacità. Volendo fare un paragone il più appropriato è quello dell’esecuzione di un’opera lirica di grande importanza: per avere un pubblico “pagante” ed “applaudente” occorre che ognuno faccia al meglio la propria parte. Dal “Riccardo Muti” o “Pavarotti” di turno, fino all’inserviente che cura la pulizia dei servizi igienici: tutto deve concorrere all’obiettivo finale. La Fondazione Mediterraneo — della quale l’incontro di oggi ricorda con un filmato gli ultimi dieci anni di attività al servizio della Regione Campania per il Partenariato euromediterraneo — si pone con rinnovato spirito di servizio per accompagnare questo processo dal quale dipende il futuro di tutti noi. I politici, tutti insieme, anziché pensare solo alle prossime elezioni dovrebbero pensare soprattutto alle nuove generazioni.

E’ nell’interesse di tutti noi.

*presidente
della Fondazione Mediterraneo