"LO STRILLO"

novembre 1997

Appuntamento da non perdere**

Il bacino del Mediterraneo che ha visto grandi culture nascere, prosperare, combattere, e a volte morire, è il fulcro attorno al quale ruotano le attività di due istituzioni l’Institut Català de la Mediterrània e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, che hanno fatto del recupero del dialogo interculturale nell’area euromediterranea il loro obiettivo di fondo. La loro collaborazione si è concretizzata nella realizzazione del I° Fòrum Civil Euromed tenutosi a Barcellona nel novembre del ’95. La Spagna, che in questi ultimi anni sta facendo passi da gigante nell’economia europea, ha capito subito che era impossibile attivare una politica di sensibilizzazione verso il bacino del mediterraneo senza avere al proprio fianco un interlocutore forte, capace di estendere questo progetto alle sponde più occidentali del mare nostrum.

L’interesse della Spagna verso una partnership italiana è stato dettato dal bisogno di trovare un ponte capace di mettere in comunicazione tutto il bacino mediterraneo. Infatti l’Institut Català de la Mediterrània, che opera a Barcellona, per la sua posizione geografica manca di una visione globale del Mediterraneo e allora quale ponte migliore dell’Italia, passerella naturale su questo mare? L’architetto Capasso evidenza il grosso impegno che ha assunto la Fondazione Laboratorio Mediterraneo per permettere all’Italia e soprattutto a Napoli di entrare dalla porta principale in un progetto di così vasto respiro "Lo scopo principale del II Fòrum Civile Euromed è proprio quello di esaminare, valutare ed esaltare le potenzialità dell’Italia nell’ambito euromediterraneo ed in modo particolare quelle tra l’Italia ed il mediterraneo centrale. Inoltre si è voluta proporre Napoli e la Campania come sede di svolgimento del Fòrum con l’auspicio che questa Regione possa comprendere che la sua identità dipende non solo dai legami fra i paesi e le città che la costituiscono, ma soprattutto dalle relazioni con le altre realtà regionali e mediterranee. Se non accadesse questo. Napoli sarebbe tagliata fuori completamente. Invece questa nostra città, per storia e tradizioni, ha sia la capacità che la dignità e le potenzialità per divenire uno dei punti di sviluppo del Mediterraneo. Da qui tutti i miei sforzi per la riuscita del II Fòrum che si svolgerà alla fine del ’97".

Nel corso del II Fòrum più di duemila esponenti della Società Civile si confronteranno su tematiche inerenti il partenariato euromediterraneo. Tra i temi fondamentali su questa seconda edizione sono da segnalare: le risorse agricole, il turismo eco compatibile, i trasporti e le comunicazioni, il dialogo intra-culturale, l’università, le comunicazioni multimediali, il patrimonio culturale del mediterraneo, nuove povertà e nuovi bisogni.

"L’obiettivo finale che tutti noi ci siamo preposti – conclude Capasso – è quello di ottimizzare i tempi per evitare sprechi di energie ed ottenere risultati concreti in breve tempo. Solo così riusciremo a valorizzare le varie culture e ad attivare progetti di cooperazione fra le regioni mediterranee".