IL MATTINO
17/02/2007
L’INCONTRO DI NAPOLI
Convegno Islam tra proteste e defezioni
Donatella Trotta Dialogo o scontro di civiltà? A far sorgere
spontanea l’annosa domanda è un seminario internazionale previsto a Napoli,
venerdì 23 e sabato 24 febbraio, presso la Fondazione Mediterraneo.
Titolo del seminario, «Dare voce ai democratici
musulmani: per garantire la democrazia e la pace nell’area mediterranea», che
di per sé non lascia presagire nulla di bellicoso, anzi. Ma già da giorni, la
presenza annunciata di alcuni relatori in programma ha
infiammato gli animi, facendo divampare una polemica aperta da Magdi Allam, molto critico nei
confronti della partecipazione di personaggi che il vicedirettore del «Corriere
della Sera» definisce «esponenti di punta» di una rete internazionale che «esalta Hamas, Hezbollah
e la ”resistenza” irachena», e nega «il diritto all’esistenza di Israele».
Alcuni dei nomi sotto accusa? Il «musulmano europeo» Tariq Ramadan (nella foto); la marocchina Nadia Yassine
(ora eliminata dal programma definitivo); e soprattutto, il leader tunisino Rashid Ghannoushi, sul quale Allam è tornato ieri deprecando in un articolo la sua
partecipazione al convegno. «John L. Esposito,
che ha curato il seminario con Fabio
Petito e Armando Salvatore
dell’Orientale di Napoli, è convinto che il dialogo debba avere basi ampie,
proprio a partire da quei musulmani che, educati in
Europa, ne hanno assimilato la democrazia» spiega Michele Capasso,
presidente della Fondazione Mediterraneo che ospita la controversa iniziativa,
con il patrocinio della Regione Campania e il sostegno della Kingdom Holding Company del principe saudita Alwaleed Bin Talal,
che con l’omonimo Centro per la comprensione islamo-cristiana
dell’università di Georgetown ha promosso l’incontro.
«Allam invece - continua Capasso - è un pessimista,
che non vede margini di redenzione per persone etichettate. Vorrà dire che faremo un seminario anche con lui». Intanto, il convegno napoletano (con qualche defezione)
continua a seminare malcontento: come quello espresso dal consigliere
dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane e membro della Comunità di Napoli,
Fabrizio Gallichi, che ieri ha condannato l’invito a Rashid Ghannoushi: «Il mondo
della politica, della cultura e in primo luogo dell’Università della città
medaglia d’oro per la
Resistenza esprima lo sdegno per le parole di morte e di odio espresse da chi dovrebbe, invece, parlare
nell’Ateneo di democrazia». E se la presidente del
Consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo,
valuta l’ipotesi di «ritirare il patrocinio della Regione», il rettore
dell’Orientale, Pasquale Ciriello, difende il
convegno: «I criteri con cui si valuta il tasso di democraticità delle persone non si possono tagliare con l’accetta, altrimenti si finisce
per dialogare solo tra simili». La conferenza di Napoli, a porte chiuse, sarà
preceduta, il 22 febbraio, da una tavola rotonda con Lamberto Dini e Marco Minniti.