IL DENARO

06/07/2007

Lonardo: Leggi comuni per la Sponda Sud

“Lanciamo da Napoli la sfida sulla legislazione euromediterranea puntando sulla convergenza di contenuti comuni e sulle tradizioni culturali di ogni Paese”. Lo afferma Sandra Lonardo, presidente del Consiglio regionale della Campania aprendo, nella giornata di ieri a Castel dell’Ovo, i lavori dell’assemblea del Calre, la conferenza delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. “L’integrazione europea non può fare a meno di Asia e Africa — afferma la Lonardo — ma attenzione a non imporre un modello di sviluppo, quale quello europeo, a chi è estraneo ad esso”.

di Giovanni Romito

 

Domanda. Presidente quanto è importante il dialogo per lo sviluppo delle relazioni tra Europa e Mediterraneo?

Risposta. Penso che il dialogo ed il rispetto reciproco dell’altro siano alla base della conoscenza non occasionale, e quindi della vera cooperazione e dello sviluppo in un area tanto importante come quella mediterranea. Sono questi i temi sui quali abbiamo aperto il confronto qui a Napoli. Ma attenzione: il compito dei legislatori è anche quello di smuovere le coscienze ad esaltare il coraggio silenzioso delle azioni collettive e dei valori che esse condividono per una piena contestualizzazione delle idee. Il nostro popolo, non parla una sola lingua ma molte lingue. Non rivendica un solo obiettivo ma molti traguardi.

D. L’Unione Europea è in crisi. Quali sono i vantaggi derivanti da una maggiore cooperazione nel Mediterraneo?

R. Partiamo dall’assunto però che non possono essere i soli cittadini europei a dover svolgere una funzione promozionale dell’identità culturale. Il continente europeo, senza le tradizioni e i modelli culturali asiatici e africani, sarebbe comunque monco di una parte importante della propria storia e del suo futuro. Anche Platone imparò dagli egiziani. Questo significa che se la politica è l’arte delle decisioni e della responsabilità in un dato contesto storico, il compito di tutti noi è di smuovere le coscienze ed esaltare il coraggio silenzioso delle azioni collettive e dei valori da condividere.

D. Quindi si tratta di stabilire nuovi modelli di sviluppo?

R. Non si tratta di imporre un modello di sviluppo, quello europeo, a soggetti ad esso estranei. Ma dare un senso, un’anima, alla storia di cui tutti noi siamo protagonisti. Noi lanciamo la sfida sulla cooperazione euromediterranea per una convergenza, non solo di strumenti di tecnica legislativa, quanto e soprattutto di contenuti da mettere in comune.

D. Come possono essere coinvolti i n questo processo i singoli cittadini?

R. Attraverso un’adeguata azione legislativa. In tal senso, le assemblee legislative, tra cui quelle regionali, possono pruomovere la semplificazione delle leggi, migliorandone l’interpretabilità e avvicinandole alla dimensione del singolo cittadino. La possibilità di comprendere a fondo il vero significato delle azioni di chi governa e amministra è il prerequisito per partecipare attivamente e consapevolmente al governo della società. A riguardo, il Calre, coordinando l’azione degli organi legislativi regionali, ha fatto molto.

D. Felice Jossa, presidente regionale di Alleanza Riformista, ha rilanciato l’idea di dotare le regioni di un assessorato allo sviluppo del Mediterraneo. E’ d’accordo?

R. L’idea di dotare le assemblee regionali di nuovi strumenti e risorse per la politica di cooperazione che si vuole mettere in campo è interessante, e resta una proposta aperta alla discussione dell’assemblea. Non penso sia tuttavia il caso di appesantire il bilancio e la stessa macchina politica con ulteriori commissioni o organi ad hoc che porterebbero via eccessive risorse.