"IL DENARO"

18 ottobre 1997

Regioni, isole e religioni*

di Michele Capasso

Mercoledì 8 ottobre 1997. Il volo Napoli-Bordeaux è quasi deserto. Solo 6 passeggeri. Dopo l’Egitto e la Grecia, l’appuntamento è sulla costa atlantica francese, nei magazzini dell’"Encan" sull’antico porto di La Rochelle, dove 135 delegazioni si confrontano nell’ambito della XXV Conferenza delle Regioni Periferiche Marittime d’Europa (Crpm). Tra gli argomenti all’ordine del giorno la partecipazione delle Regioni mediterranee al II Forum Civile Euromed previsto a Napoli dal 12 al 14 dicembre di quest’anno.

Dall’aereo il mare limpido mediterraneo della Costa Azzurra scompare. Dopo un’ora, il colore marrone della Gironde, che da Bordeaux si riversa nell’Atlantico, si confonde con quello altrettanto scuro dell’oceano; un mare reso torbido dalla melma delle coste e dal flusso delle maree, un movimento perenne che lega, due volte al giorno, la sponda americana e quella europea dell’Atlantico. Centinaia di imbarcazioni, da Fouras all’Ile de Ré, restano a secco, inclinate e affossate nella melma. Stormi di gabbiani e squadre di pescatori improvvisati si rincorrono per raccogliere i frutti del mare che si è appena ritirato crostacei, lumache, granchi.

In questo scenario, dominato dalle mille sfumature di grigio di un autunno già inoltrato, si incontrano e confrontano molti presidenti delle regioni periferiche marittime d’Europa, suddivisi in 5 Commissioni geografiche Arco Atlantico, Mediterraneo, Mare del Nord, Baltico, Isole. Queste Regioni rappresentano una popolazione di oltre 150 milioni di abitanti e coprono il 40% del territorio europeo.

In stretta collaborazione con gli Stati e con l’Ue, la Crpm intende continuare ed approfondire il suo investimento nella cooperazione interregionale e contribuire così al riequilibrio dello spazio europeo, fertilizzando il territorio delle periferie dell’Europa con progetti ed azioni concrete. Dimensione marittima, sviluppo sostenibile, assetto del territorio, agricoltura di questi e di altri argomenti la Crpm ha discusso a La Rochelle, proponendosi quale portavoce delle Regioni marittime in occasione delle discussioni preparatorie delle politiche europee per il XXI secolo.

Molteplici le azioni proposte durante la Conferenza, in sintonia con le 5 Commissioni geografiche che corrispondono, in generale, al perimetro dei bacini marittimi e sono la cellula di base della riflessione e dell’azione interregionale. Queste Commissioni hanno portato a termine, con successo, vari progetti di cooperazione in settori quali il turismo, la formazione, lo sviluppo culturale, la ricerca, i trasferimenti di tecnologia, il sostegno alle piccole e medie imprese, l’acquacoltura, la protezione dell’ambiente, lo sviluppo dei collegamenti marittimi ed aerei.

Una delle 5 Commissioni, la Intermediterranea, raccoglie circa 40 regioni che si affacciano nel Bacino, coprendo la quasi totalità del litorale mediterraneo comunitario. Dalla Macedonia all’Andalusia e all’Argave, passando per Gozo, le regioni mediterranee dell’Europa comunitaria si presentano in modo eterogeneo densità di popolazione variabile, uno spazio prevalentemente agricolo con dinamica di sviluppo all’interno della quale la solidarietà interregionale ha un ruolo importante. Tre gli obiettivi principali della Commissione Intermediterranea affermare l’importanza economica, sociale e strategica del Bacino in Europa valorizzare le radici comuni dei popoli mediterranei d il ruolo che le regioni possono svolgere per la sicurezza, la pace e lo sviluppo istituire strumenti di cooperazione interregionale attraverso una rete di scambi e progetti comuni.

A conclusione dei lavori di La Rochelle, la Regione Toscana si è candidata quale sede, per la Crpm, di una rete con annessa banca dati relativa ai centri culturali che si occupano permanentemente di tematiche mediterranee una struttura di servizio aperta e partecipata attraverso la quale promuovere lo scambio d’informazioni e la mutua collaborazione tra tutti i soggetti che si occupano di Mediterraneo. In tale contesto la nostra Fondazione – che aveva già attivato programmi di collaborazione con la Regione Toscana – ha offerto la propria disponibilità impegnandosi a rendere disponibile la propria rete "Labmed" – frutto di anni di impegno – nonché a riunire i principali centri culturali che si occupano delle tematiche del Bacino al fine di attuare quanto proposto, anche in attuazione dei programmi Interreg IIC e Meda.

Alla conferenza di La Rochelle sono presenti i delegati di Regioni lontane geograficamente dall’Europa e dal Mediterraneo, ma molto vicine per appartenenza culturale. Mi riferisco, ad esempio, a Guadalupa, Martinica, Reunion, Madeira o alle Canarie nomi spesso associati a dimensioni di vacanza o evasione, ritenuti – a torto – distanti dalle nostre culture. E invece essi sono "pezzi importanti di nazioni europee e mediterranee – quali la Spagna, l’Inghilterra, la Francia e il Portogallo – che partecipano attivamente alle azioni interregionali. L’utilizzo delle nuove tecnologie multimediali e l’inarrestabile processo di mondializzazione hanno trasformato questi luoghi – un tempo "isole" lontane – in un arcipelago di riferimento un osservatorio attento e prezioso delle culture europee e mediterranee sul mondo.

Domenica 12 ottobre. Dal grigio ventoso Atlantico al Mediterraneo.

Un po’ per il forte vento e la rigidità del clima sull’oceano, un po’ per il colore azzurro del mare e per il sole della Corsica, mi sento rinfrancato e felice di essere riaccolto dalla "mèr" – madre o mare – Mediterraneo. Ad Ajaccio ci riuniamo in un incontro internazionale proprio per parlare di sole. È la seconda tappa del programma "Mediterraneo portolano di scambi" che la Fondazione Laboratorio Mediterraneo e l’Università Euro Araba itinerante hanno avviato ed intendono proseguire in varie città del Mediterraneo al fine di strutturare un ciclo annuale di incontri in quattro città di riferimento il primo ciclo è iniziato ad Alessandria, per il Sud, prosegue ad Ajaccio, per le Isole, continuerà a Napoli o Roma, per l’Ovest del Mediterraneo, e si concluderà ad Atene per l’Est.

La riunione di Ajaccio, dopo l’intervento di Jean Baggioni – presidente della Corsica – e quello di Predrag Matvejevic; – presidente del Comitato scientifico della nostra Fondazione – è proseguita con le relazioni di politici, esperti e studiosi provenienti dai principali paesi mediterranei. L’obiettivo è quello di definire gli ambiti e le discipline del programma "Mediterraneo portolano degli scambi" nonché proporre una metodologia per rafforzare la cooperazione interinsulare ed interregionale. Chi scrive ha posto l’accento sulla distinzione tra "perifericità" e "insularità" proponendo la creazione di una sede permanente quale "Osservatorio sulle isole del Mediterraneo". La Corsica, Cipro, la Sardegna e le Baleari hanno condiviso tale strategia ed in tal senso vi saranno proposte concrete nell’ambito della sessione specificatamente dedicata alle isole all’interno del II Forum Civile Euromed.

Proprio per rafforzare il contenuto del Forum la Fondazione è fortemente impegnata in riunioni, seminari e conferenze preparatorie al fine di costituire un utile materiale sul quale costruire proposte operative.

Savona 12 ottobre. Le Associazioni culturali "Don Vivaldo", "Secum" e "Meic", in collaborazione con la nostra Fondazione, la Regione Liguria, il Comune e la Provincia di Savona, hanno dato vita alla conferenza internazionale su "Ebraismo, cristianesimo e islamconoscersi per dialogare". Tra gli interventi significativi quelli del cardinale Silvestrini, che ha trattato le tematiche più significative relative alle tre religioni monoteistiche, e di Mohamed Talbi – premiato quest’anno dalla Fondazione Agnelli per il dialogo tra gli "Universi culturali" – che ha descritto ed esaltato le innovazioni e le aperture del mondo islamico, in contrapposizione ai fanatismi ed ai fondamentalismi che macchiano di sangue una religione che nel suo testo predica "pace e misericordia". Raudha Guemara ha illustrato il ruolo della donna nella società araba e musulmana, suscitando un acceso dibattito tra il pubblico. Per la Fondazione hanno partecipato alla conferenza Giuseppe Reale e Shmuel Hadas. Quest’ultimo ha illustrato le aperture e le tensioni del mondo ebraico sullo sfondo della perenne crisi mediorientale nella sua veste di ex ambasciatore d’Israele presso la Santa Sede, Hadas ha altresì trattato il tema "Essere ebrei oggi in Vaticano". I risultati e le proposte della conferenza di Savona costituiranno una valida premessa per la sessione del II Forum dedicata a "le religioni e il dialogo interculturale".

Dopo Savona il viaggio continua. Prossimi appuntamenti a Venezia, per trattare di trasporti euromediterranei a Marsiglia, per quanto concerne il ruolo delle città a Genova, per definire le azioni e gli strumenti del partenariato euromediterraneo.