"IL DENARO"

27 novembre 1999

A Giffoni una sede dell’Accademia

di Michele Capasso

Domenica 21 novembre 1999, Giffoni Valle Piana. Un forte vento di scirocco penetra nei corridoi dell’ex Convento di San Francesco, fondato nel XIV secolo e situato nel casale del Mercato. È un luogo affascinante, con i ruderi di una chiesa la cui storia mi viene raccontata dal sindaco Ugo Carpinelli. Il soffitto era di legno dorato e, un tempo, la chiesa conteneva 9 altari. Oggi sono rimasti brandelli di affreschi di scuola giottesca ed i segni di opere preziose che il tempo e l’incuria hanno sottratto alla nostra memoria. Per ripararci dal vento ci accostiamo all’antico campanile: una volta vi erano qui tre campane: "due – dice il sindaco – furono trasferite alla chiesa della SS. Annunziata, dove si trova pure la Spina benedetta che dalla Francia giunse a Giffoni grazie alle Crociate ed al cardinale francescano Leonardo de’ Rossi, originario di Giffoni". Il convento è quasi interamente restaurato ed è ritornato agli antichi splendori: uffici, saloni con affreschi, servizi, un chiostro bellissimo. Il primo cittadino si è impegnato per quest’opera, come per molte altre in corso di esecuzione. Questo convento, insieme al Castello ed al Borgo antico di Terravecchia, sarà la sede dell’Accademia del Mediterraneo dedicata al cinema, all’audiovisivo ed alle culture immateriali per ragazzi. Prende vita, in questo modo, un progetto strutturale che, partendo dal "Giffoni film festival", potrà assicurare alla cittadina della provincia di Salerno attività continuative non limitate al solo periodo dell’evento. Giffoni, la "città del Festival", diventa capofila, per l’Accademia del Mediterraneo, del "Cinema ed audiovisivo per ragazzi" e delle "Città del cinema" (nell’ambito della rete "Euromedcity"). Sarà un osservatorio euromediterraneo sulla valorizzazione, promozione e diffusione delle culture immateriali per ragazzi: non solo cinema, dunque, ma anche musica, danza, arti visive, pittura, scultura, artigianato, architettura, moda e quant’altro investa oggi il mondo dei giovani. L’Accademia, con i 561 organismi che vi aderiscono in rappresentanza di 27 Paesi euromediterranei, ha voluto riconoscere a Giffoni un ruolo significativo nella formazione, negli scambi e nella promozione culturale tra i giovani del bacino mediterraneo. Viene, così, ad essere definitivamente colmata un’anomalia costituita dalla collocazione geografica di Giffoni: mentre i principali festival del cinema si svolgono in città con forte richiamo turistico (come Cannes, Taormina, Venezia, Berlino, Los Angeles, ecc.) quello di Giffoni – che costituisce, a livello mondiale, il più importante Festival di cinema per ragazzi – si svolge in una cittadina che molti anni fa non appariva, forse, neppure sulle carte geografiche. Oggi, grazie al Festival, Giffoni è conosciuta nel mondo: per questo motivo l’Amministrazione comunale ha voluto trasformare questa immagine positiva in strumento strutturale di risorsa occupazionale, raccogliendo l’affascinante sfida di aprirsi al Mediterraneo dei giovani e delle loro culture. Le potenzialità sono molteplici: dalla cineteca regionale alla scuola di formazione per i mestieri legati al cinema ed all’audiovisivo, dalla banca dati del cinema e della multimedialità per ragazzi ai corsi di specializzazione per le varie discipline immateriali. Questa città è antichissima ed è costituita da un arcipelago di frazioni: S.Maria a Vico, Mercato, Vassi, Chieve, Curti, Curticelle, Sovvieco, S.Giovanni, S.Caterina, Ornito, Catelde, Sardone e Terravecchia.

La strada che conduce al borgo ed al Castello medievale di Terravecchia è accerchiata da ulivi secolari. L’amico sindaco sostiene che qui si fa il migliore olio del Mediterraneo. Molti altri sindaci o produttori che ho incontrato lungo le sponde di questo mare dicono che il proprio olio è "il migliore". A S. Remy in Provence, alcune settimane fa, ho visitato un castello con migliaia di bottiglie d’olio, frutto di vigneti secolari simili a questi. Qualcuno dice che il Mediterraneo esiste là dove esiste l’ulivo. Percorrere e attraversare questi luoghi è come immergersi in una realtà atemporale. Nel silenzio compaiono, sparsi tra gli ulivi, ruderi millenari, reliquie di un medioevo che sfidano la folle corsa del nostro sistema globale. Il sindaco Carpinelli ed il suo assistente mi invitano a guardare la sommità della collina: "quello – dicono – è l’antico castello di Terravecchia eretto nel V secolo d.C. ed ampliato da Federico II di Svevia". L’austerità di queste mura sembra esprimere la grandezza e la potenza dello "stupor mundi", del "puer Apuliae", il cui sogno di gloria si infranse nella profezia: "morirai in un luogo simbolo di un fiore". Con il sovrano svevo il castello assunse la duplice funzione di castrum e di domus, espressione piena della critofania del potere: l’imperatore, come Dio, doveva essere in ogni luogo. Sotto il Castello, nell’antico borgo medioevale, sorgerà l’osservatorio per le culture immateriali del Mediterraneo: un primo finanziamento consentirà di iniziare subito i lavori, un altro sarà richiesto, nel quadro di Agenda 2000, nell’ambito delle politiche d’internazionalizzazione economica e culturale del mezzogiorno. Percorro case di pietra immerse nel verde degli olivi, attraversando bianche stradine che si rincorrono tra fontane, antiche e massicce macine, forni, portali. Provo ad immaginare la presenza, in questi prestigiosi contenitori, dell’artigianato, delle tradizioni, dei dialetti, delle musiche e delle danze che caratterizzano i vari popoli del Mediterraneo: una "materia grigia" che, posandosi in questo "cranio antico", costituirà una preziosa cassaforte in cui custodire memorie e saperi delle culture mediterranee.

Giffoni, 9 agosto 1982. Francois Truffaut consegna nelle mani del direttore artistico del Festival una piccola lettera in cui ha scritto "Di tutti i Festival del Cinema, quello di Giffoni è il più necessario". La sfida che ci attende è di estendere questa frase non solo al Festival ma ai bisogni immateriali dei giovani mediterranei: questi ultimi saranno i veri protagonisti del nuovo millennio.