"IL DENARO"

11 dicembre 1999

Cattolica è la regina dell’Accademia

di Michele Capasso

Martedì 30 novembre 1999. Il viaggio da Ohrid a Cattolica è lungo. Specialmente per i blocchi sull’autostrada. Con me è il ministro macedone Popovski: brevi soste a Roma ed a Gubbio e, infine, Cattolica. Popovski auspica una fruttuosa cooperazione tra la Repubblica di Macedonia e la riviera romagnola, specialmente nell’ambito della formazione turistico-alberghiera. Cattolica nacque in avanzata età romano-repubblicana lungo la via Flaminia e presto divenne nodo di straordinaria e vitale importanza per i collegamenti tra il versante tirrenico e quello adriatico della penisola. Fatta eccezione del breve periodo di decadenza che nell’alto medioevo interessò la città, Cattolica mostra una notevole continuità di vita attraverso i secoli. Dapprima importante centro per le comunicazioni stradali; poi, fin dagli inizi dell’800, diviene grande centro turistico-balneare di rilievo internazionale costruendosi così anche una grande tradizione marinaresca.

Mercoledì 1 dicembre 1999. Ore 11. Nel municipio della città romagnola il sindaco Gian Franco Micucci e chi scrive sottoscrivono un protocollo d’intesa il cui scopo è l’istituzione, nel Centro Culturale Polivalente, di una sede dell’Accademia del Mediterraneo con la funzione di "Osservatorio euromediterraneo sull’archeologia e storia navale". Raccoglierà notizie, programmi e risultati delle ricerche condotte nel campo dell’archeologia navale, con la realizzazione di una Banca Dati su internet che consentirà la diffusione al pubblico di tutte le principali informazioni relative a queste tematiche. La riflessione intorno a questi temi, come le attività di ricerca e di studio nel campo dell’archeologia e della storia, sono favorite dalla presenza, all’interno del Centro Culturale Polivalente, dell’Antiquarium e delle sue sezioni (archeologica e della marineria), che specialmente negli ultimi anni hanno dato avvio ad una serie di indagini che, muovendo da spunti di storia e di archeologia locale, ne hanno consentito una lettura più generale e confrontata con altri analoghi fenomeni. Contemporaneamente, dal 1995, è iniziato il corso di Archeologia e Storia navale, un appuntamento annuale cresciuto progressivamente negli anni, che ha finito per rappresentare il punto di unione e di raccordo intorno a cui sono cresciuti criteri nuovi improntati alla tutela e alla valorizzazione dei beni e delle tradizioni del mare. Ma la sfida che il sindaco Micucci accetta di raccogliere è più ambiziosa: ospitare a Cattolica la banca dati dell’Accademia del Mediterraneo con tutte le applicazioni – espositive, informative e formative – ad essa connesse. Il luogo indicato dal sindaco Micucci è il "Parco Navi" che sta nascendo a nord di Cattolica in riva al mare, laddove negli anni ‘30 fu progettata e costruita una colonia marina riservata alle vacanze dei figli degli italiani residenti all’estero. Una struttura fortemente caratterizzata, dall’architettura futurista firmata dall’architetto Clemente Busiri Vici, con edifici che richiamano una flotta navale. Il Parco del Mare "Le Navi" occuperà un’area di 110 mila metri quadrati, dei quali 49 mila dedicati al verde. L’opera prevede un’area fruibile in modo libero, un vero e proprio nuovo parco per la città. "Il Comune di Cattolica – dice il sindaco – si caratterizza per un grande dinamismo realizzativo. Negli ultimi anni abbiamo realizzato la costruzione ex novo del teatro La Regina, l’Arena di Piazza della Repubblica, il Centro Culturale Polivalente, la piazza 1° Maggio con giardini e fontane danzanti, parcheggi interrati e numerosissimi altri interventi a favore della qualità urbana. La nostra città, grazie ad un moderno piano del traffico urbano, è stata classificata al secondo posto dall’Eurispes fra le città italiane più sicure e può vantarsi di aver diminuito il numero degli incidenti stradali del 72%". Nel Parco delle Navi una piazza accoglierà i visitatori che, procedendo verso la Nave Ammiraglia, scendendo con un ascensore, cominceranno il loro viaggio nel tempo a partire dal Big Bang fino alla formazione di un ambiente in cui mari ed oceani hanno un ruolo fondamentale. Dopo il viaggio temporale, un laboratorio biologico marino situato all’interno delle Navi Ponente e Levante consentirà un fantastico viaggio alla scoperta degli abitanti del mare. Realmente e virtualmente, si prenderà visione dei vari ambienti marini, delle coste, della flora e della fauna presente negli abissi. All’interno della Nave Maestrale, un laboratorio antropologico consentirà di conoscere i principali reperti archeologici presenti nei mari del mondo, a partire da un coinvolgente ed emozionante naufragio… in diretta! Infine vi sarà la grande macchina d’informazione dell’Accademia del Mediterraneo. L’investimento complessivo per la realizzazione del Parco del Mare "Le Navi" è vicino agli 80 miliardi. Un impegno imponente che destina circa 14 miliardi agli interventi riguardanti la multimedialità. Il management si prefigge l’obiettivo di 600.000 visitatori nel 2000, per raggiungere l’ambizioso traguardo del milione di presenze entro due anni.

Il Parco del Mare "Le Navi" fornirà un contributo importante alla "destagionalizzazione turistica": una ricerca appositamente condotta stima nel 64% del totale l’incidenza del turismo estivo sulle presenze complessive; le presenze garantite da un turismo del "breve periodo" o "mordi e fuggi" dovrebbero rappresentare complessivamente il 14, 27%, mentre il primo anno ci si attende che il 21% dei visitatori sia rappresentato dai residenti. A regime, il parco occuperà 150 addetti. La Banca Dati dell’Accademia del Mediterraneo è una grande macchina d’informazione con macroaree e sottosezioni tematiche che ricoprono numerosi ambiti relativi all’area euromediterranea: dal patrimonio culturale ed ambientale alla ricerca scientifica, dalle collettività locali al Cinema e all’audiovisivo, dalle aree tematiche dedicate alle donne a quelle interamente votate allo studio delle nuove povertà e dei nuovi bisogni. Quattordici ambiti di studio e catalogazione – con dati interamente raccolti in loco nei 36 Paesi dell’area interessata – che costituiscono il tassello principale dell’interscambio di dati storici ed in progress e che devono necessariamente formare la nuova base di lancio di qualsiasi azione volta a promuovere lo sviluppo e la promozione di quell’area di prosperità condivisa preconizzata nella Dichiarazione di Barcellona del 1995. Questa "grande macchina" non poteva trovare una sede migliore di Cattolica per raccontare il Mediterraneo: un viaggio unico – virtuale, multimediale, informativo e formativo – attraverso la geografia, la storia, la cultura, la religione, il destino.