"IL DENARO"

13 febbraio 1999

Il ruolo dell’istruzione va rafforzato

di Michele Capasso

Napoli, 8 febbraio 1999. Si riuniscono a Napoli i ministri dell’istruzione di alcuni Paesi mediterranei. Uno dei motivi ricorrenti nel dibattito attuale – in campo politico, sociale, economico, educativo – è il rapido e profondo mutamento della natura dell’attività lavorativa dell’uomo. Il progresso esponenziale della tecnologia e della cultura tecnologica e gli sviluppi delle nuove forme di organizzazione della produzione di beni e servizi hanno creato un processo di mutamento della struttura stessa del lavoro e della domanda di competenze, riproponendo in termini nuovi il problema dei bisogni di istruzione e di formazione, iniziale e continua. Un gran numero di persone oggi non solo non è in grado di tenere il passo col mutamento economico, scientifico e tecnologico, ma ha difficoltà ad accedere al mercato del lavoro; e le conseguenze di questo ritardo non solo si fanno sentire nella qualità della vita individuale ma finiscono per investire il livello di benessere e le potenzialità di sviluppo sociale ed economico di interi Paesi e di intere aree geopolitiche. I problemi che ne derivano sono molti e coinvolgono i sistemi politici nel loro complesso, anche se balzano in primo piano le responsabilità dei sistemi formativi. Conseguentemente, per i decisori politici e, soprattutto, per i responsabili dell’istruzione, della formazione e del lavoro, si impongono vari ordini di problemi: come assicurare a tutti un’istruzione generale di base di un livello qualitativo tale da consentire una piena partecipazione alla vita sociale ed economica; quali strategie identificare, nei contesti socioeconomici dati, per fornire ai giovani una professionalità di base che faciliti un efficace accesso al mercato del lavoro; quali iniziative mettere in atto per far sì che le conoscenze, le abilità e le competenze acquisite attraverso l’istruzione e la formazione possano essere continuamente aggiornate per adeguarsi all’evoluzione delle basi scientifiche e tecnologiche e alla rapida trasformazione delle strutture dell’economia, della produzione e del lavoro. Di qui nasce l’esigenza pressante del rilancio del ruolo fondamentale dei sistemi formativi ed in particolare dell’istruzione. Per i Paesi del Mediterraneo essa trova un riferimento primario nei principi indicati nella Dichiarazione di Barcellona e, in particolar modo, nell’accento ivi posto sul carattere essenziale dello sviluppo delle risorse umane per quanto riguarda l’educazione e la formazione dei giovani e dell’avvio di confronti e di scambi per realizzare, nel rispetto dell’identità culturale di ciascun partner, una politica durevole di programmi educativi e culturali. Risponde quindi a questo quadro di considerazioni l’incontro tra i ministri dell’educazione di alcuni Paesi del Mediterraneo occidentale svoltosi a Napoli dall’8 al 10 febbraio, come primo momento di un’azione che, partendo da aree relativamente omogenee, tenda poi a sperimentare più ampi confronti e modalità di cooperazione sia per elevare il livello generale di istruzione dei cittadini dei rispettivi Paesi, che per armonizzare nella misura del possibile strutture e metodi educativi in funzione di obiettivi comuni e condivisi. La Conferenza di Napoli, alla quale ha partecipato la nostra Fondazione e l’Accademia del Mediterraneo, ha voluto avviare un articolato confronto tra i Paesi del bacino del Mediterraneo occidentale per creare le premesse di un’ampia e feconda cooperazione nel campo dell’istruzione, anche al fine di rafforzare ulteriormente la cooperazione economica.In questa prospettiva sono stati proposti ai ministri dell’Educazione tre grandi ambiti di problemi, prioritari e propedeutici rispetto a tutti gli altri:

• l’istruzione generale di base, anche con riferimento all’individuazione di "saperi comuni", specie nel campo della formazione scientifica, tecnica e tecnologica;

• la formazione professionale di base, nei suoi aspetti di cultura professionale e di piattaforma di professionalità riferita ai grandi comparti produttivi;

• la formazione e l’aggiornamento degli adulti, con particolare riguardo ai metodi e agli strumenti da adottare per riqualificare i lavoratori con un basso livello di istruzione/formazione iniziale e per assicurare a tutti i lavoratori, in tutti i campi, la possibilità di un aggiornamento professionale continuo.

La Conferenza di Napoli è solo il punto di partenza verso l’obiettivo di una cooperazione regolare e continua tra i Paesi dell’area del Mediterraneo. Essa ha offerto ai ministri dell’Educazione l’opportunità di uno scambio di idee su alcuni temi centrali della politica educativa e sui possibili modi di affrontarli nei singoli Paesi.

Documento finale della Conferenza di Napoli

I Ministri dell’Istruzione della Repubblica Algerina Democratica e Popolare, della Repubblica Araba d’Egitto, della Repubblica Francese, della Repubblica Ellenica, della Repubblica Italiana, della Gran Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista, della Repubblica di Malta, del Regno del Marocco, della Repubblica del Portogallo, del Regno di Spagna, della Repubblica Tunisina, riuniti a Napoli su invito del governo italiano, hanno avuto un approfondito scambio di opinioni sui problemi attinenti al miglioramento quantitativo e qualitativo dell’istruzione quale luogo per favorire lo sviluppo civile e morale, nonché l’amicizia tra i popoli e quale strumento indispensabile per lo sviluppo economico e sociale del bacino del Mediterraneo occidentale.

In particolare, i Ministri dell’istruzione, dopo aver rilevato che il primo successo della Conferenza è il fatto stesso che l’incontro abbia avuto luogo,

concordano sulla necessità di sostenere in tutti i modi possibili la cooperazione per lo sviluppo economico sia nell’ambito dei rapporti bilaterali e multilaterali sia nel quadro delle iniziative comunitarie conseguenti alla dichiarazione di Barcellona;

ritengono che a tal fine il ruolo dell’istruzione sia fondamentale per determinare in tutti i Paesi interessati una presenza di risorse umane in grado, per quantità e qualità, di sostenere lo sviluppo stesso;

si impegnano a realizzare un quadro di collegamenti costanti tra i ministeri dell’istruzione dei paesi del Mediterraneo occidentale con lo scopo di promuovere tutte le iniziative necessarie:

1. ad approfondire la conoscenza dei diversi sistemi di istruzione e di formazione e dei problemi che attengono alla loro evoluzione. Appare inoltre essenziale promuovere lo scambio di informazioni, attraverso il sostegno a contatti tra le istituzioni di studio e di ricerca;

2. a concordare, in coerenza con gli obiettivi da conseguire, anche nell’ambito della cooperazione comunitaria, programmi congiunti:

finalizzati a costituire, nell’istruzione generale, nuclei comuni di conoscenze e abilità con particolare riferimento agli insegnamenti scientifici, tecnici e tecnologici, ma che esaltino anche gli aspetti della comune civiltà;

rispondenti all’esigenza di creare, con riferimento ai grandi comparti produttivi, un insieme di competenze e di abilità di base, fondamentali per sostenere i successivi approfondimenti specialistici e un primo orientamento verso il mondo del lavoro;

diretti a delineare elementi e processi comuni di educazione continua degli adulti, tenuto conto delle possibili differenze tra i vari Paesi per quanto concerne la scala delle priorità, soprattutto in relazione alle effettive richieste del mercato del lavoro.

I Ministri sottolineano che in funzione di questi obiettivi appaiono prioritarie le iniziative riguardanti l’aggiornamento degli insegnanti, lo studio della storia del Mediterraneo, lo sviluppo delle nuove tecnologie nell’insegnamento-apprendimento e la formazione linguistica.

I Ministri concordano sulla necessità di rendere operative queste proposte attraverso adeguate iniziative.

In particolare i Ministri concordano di:

riunirsi periodicamente, a turno nei diversi Paesi, per fare il punto sulle attività avviate e individuare nuovi obiettivi;

costituire un gruppo di lavoro permanente, composto da alti funzionari ed esperti nominati dai Ministri, con compiti propositivi e di attuazione delle indicazioni dei Ministri;

Al riguardo i Ministri prendono atto della disponibilità italiana ad assumersi l’impegno relativo al funzionamento del gruppo di lavoro. I Ministri infine accettano all’unanimità la proposta del Ministro francese di organizzare in Francia la prossima conferenza, auspicando nel contempo che la Conferenza successiva sia tenuta in uno dei Paesi della sponda Sud del Mediterraneo.