Incontro Internazionale

L’ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO A NAPOLI

Sabato 10 aprile 1999

Palazzo San Giacomo, Napoli

Introduzione dell’arch. Michele Capasso

Direttore generale dell’Accademia del Mediterraneo

Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo

 

Signor Sindaco della Città di Napoli, Signor Presidente della Regione Campania, Signori rappresentanti dei Paesi euromediterranei, Autorità, Signore e Signori, sono lieto di portare il saluto della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dell’Accademia del Mediterraneo.

Prendiamo atto con vivo piacere della disponibilità della Città di Napoli e della Regione Campania ad offrire una sede rappresentativa all’Accademia del Mediterraneo, costituitasi proprio a Napoli lo scorso 10 ottobre 1998. Per questo desideriamo ringraziare il Sindaco di Napoli Bassolino ed il Presidente della Regione Campania Lòsco.

Lo Statuto dell’Accademia prevede che i rappresentanti delle Istituzioni che offrono la Sede per l’Accademia facciano parte di diritto al Comitato d’onore: il prof.Aziza, segretario generale dell’Accademia, uficializzerà tra poco tale adempimento.

I membri partecipanti alla riunione costitutiva mi incaricarono di verificare entro il 30 marzo 1999 le offerte concrete pervenute relativamente alla sede ed al sostegno per questa nostra Istituzione: per questo, desidero esprimere il più vivo ringraziamento al Sindaco di Roma Rutelli, al Presidente della Regione Siciliana Capodicasa, al Presidente della Generalitat de Catalunya Pujol, al Rettore dell’Università di Marrakech Knidiri ed a tutti gli altri rappresentanti di Città, Regioni e Stati euromediterranei per la loro sensibilità e generosità nei confronti dell’Accademia. Con molte di queste Istituzioni l’Accademia ha costituito sezioni distaccate dell’Accademia su tematiche specifiche.

La scelta dell’Italia, della Campania e di Napoli, quale sede principale dell’Accademia, era stata auspicata da molti suoi membri, da rappresentanti dei Governi e da diplomatici di vari Paesi: per la sua storia, per la sua posizione geografica, per il suo nuovo corso di rinnovamento. Queste considerazioni ci hanno indotto a recepire la fiducia di questa Città e ad incamminarci su una strada magari più difficile ed irta di ostacoli, ma, comunque, più coerente con gli obiettivi dell’Accademia che auspicava una sede "nel cuore del Mediterraneo".

Nella complessa, tragica situazione politica e culturale in cui si trovano oggi i Paesi dell'Europa e del Mediterraneo s'imponeva e si impone la necessità di dare a quest'area la possibilità di coordinarsi in un'unità regionale, culturale e politica al fine di creare un nuovo equilibrio non soltanto all'interno di essa ma pure come modello e tipologia al di fuori di questo nostro spazio. L’Accademia del Mediterraneo a Napoli può attivare questo processo e diventare lo strumento per la costruzione attiva e partecipata della Società Civile euromediterranea del terzo millennio.

Per comprendere dove oggi siamo giunti occorre ricordare da dove siamo partiti, per continuare coerentemente il percorso da compiere.

Le tappe principali svolte qui a Napoli sono state:

I 2248 partecipanti, provenienti da 36 Paesi euromediterranei, le 200

raccomandazioni presentate e gli oltre 100 progetti concreti proposti sono il risultato numerico del cammino percorso in questi anni.

Tra questi progetti – la metà dei quali già attivati – la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha ritenuto giusto attuarne 4:

1 – L’Accademia del Mediterraneo, costituitasi il 10 ottobre a Napoli

2 – La rete delle Città Euromediterranee EUROMEDCITY – promossa dal Sindaco Bassolino – che oggi vede riunite 48 città ed attivi programmi di ricerca concreti: il primo risultato è la Ricerca svolta negli ultimi 2 anni a Napoli sulle Nuove Povertà e i Nuovi bisogni: consegno al Sindaco Bassolino i risultati di una metodologia che sarà applicata ad altre Città quali Tunisi, Amman, Marrakech, ecc.

3 - LA Banca dati della Società Civile – che illustreò tra breve

4 – La Formazione della Società Civile.

Tutti questi progetti sono stati recepiti dal Ministero degli Affari Esteri e dalla Regione Campania e proposti nell’Agenda 2000

Oggi la soddisfazione per l'insediamento di questa prestigiosa Istituzione - che potrà fare di Napoli la "Bruxelles" del Mediterraneo negli ambiti della cultura, della scienza e del dialogo interculturale ed interreligioso - è funestata dagli orrori del Kosovo.

L'orrore, quante volte l'abbiamo sentito dire? Questo mai piu'! Quante volte è stato ripetuto da quando è cominciata la grande tragedia che si svolge accanto a noi, che ci sfiora, ci commuove un momento di fronte ad immagini insopportabili, a racconti sconvolgenti e con la quale poi conviviamo passivi e quasi dimentichi finchè il dramma umano non ci scuote ancora una volta, ancora per poco.

Si accusano i criminali che con veste di capi di Stato o di capi di guerriglia fanno a gara nell'eccesso di ferocia, si compiangono con parole sterili le vittime e si dimentica tanto più presto quanto più è insopportabile pensarvi.

La responsabilità è di quei banditi ma forse anche dell'Europa e dell'Occidente, che dall'inizio hanno incoraggiato principi razzisti e si sono gloriati di avere arrestato la guerra accettando quelle discriminazioni etniche come base di un'impossibile pace: impossibile perché appunto fondata sull'accettazione e la proclamazione dei motivi stessi che hanno generato e di continuo rigenerano, dopo ogni tregua difficilmente ottenuta o malamente imposta, le stesse aggressioni, gli stessi orrori.

Per porre un limite - un giorno forse un fine - alle tragedie che insanguinano il Mediterraneo ed investono popoli che hanno saputo fondare il loro Stato sui diritti dell'uomo e le leggi uguali per tutti, che corrodono i nostri confini coinvolgendo inesorabilmente anche noi, occorre promuovere una cultura del dialogo che sani antiche, putride ferite: solchi di morte tra genti vicine e tuttavia lontane.

L'Accademia del Mediterraneo, istituzione fondata sulla carta dell'Onu e che federa le Accademie del Mediterraneo, le Università, le Città, le Regioni, le Isole e tante istituzioni di cultura, scienza e ricerca - tranne quelle che hanno sostenuto principi infami di aggressione e di genocidio - costituisce un germe di vita. L'obiettivo è quello di creare ed alimentare uno spazio virtuale comune ideale, un incontro permanente, un dialogo ininterrotto, un confronto e riconoscimento costante dov'è consentito a tutti il dialogo, anche a coloro che appartengono a Stati che tra loro non comunicano perché ostili.

Nel Mediterraneo da troppo tempo ci si arrovella in diagnosi inutili. Questo mare è mortalmente ferito. E' giunto il tempo della terapia. Una lunga, forse perpetua, "dialisi" per depurarlo dai genocidi, dalle deportazioni, dalle mille atrocità che lo caratterizzano, soprattutto in questa fine del millennio.

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo con l’Accademia del Mediterraneo – che per Statuto sostiene - ritiene di poter alimentare tale terapia attraverso la rete degli organismi che aderiscono all'Accademia: una terapia indispensabile per la pace, per un futuro di speranza e di cooperazione.

L’Accademia del Mediteraneo rappresenta quindi non la cultura sterile ed immobile, ma un luogo di mediazione e scambio attraverso azioni concrete.

Vediamo in schema quali:

seguono 16 tavole

2 segni, 2 simboli. L’inno e la bandiera.