"IL DENARO"

31 luglio 2000

 

EUROMEDCITY:il futuro delle città

Pietre viventi tra passato e futuro, segno e simbolo delle interazioni umane e

del sapere.

di Caterina Arcidiacono- V.Presidente Fondazione Laboratorio Mediterraneo-

docente di psicologia di comunità

Amministratori, politici e studiosi si sono confrontati a Marsiglia il 5 e 6 luglio sulle urgenze delle città del Mediterraneo dilaniate da vecchi e nuovi problemi: sovraffollamento, degrado ambientale, depauperamento del patrimonio culturale, marginalità, fondamentalismi, disoccupazione. I temi della sicurezza, della pace, dello sviluppo sostenibile e delle interazioni umane nella salvaguardia della comunità locale e nell'attivazione di quella virtuale e globale, sono tra le urgenze sulle quali avviene il confronto. Essere nella globalizzazione ed evitare l'omogeneizzazione della tecnologia è la sfida.

E’ questo l’incontro che formalizza, dopo oltre due anni di lavoro intenso, la costituzione di Euromedcity, la consociazione delle città e collettivià locali euromediterranee proposta dal sindaco di Napoli Bassolino in occasione del II Forum civile euromed svoltosi a Napoli nel dicembre 1997. Un progetto affidato, poi, dagli oltre 2000 partecipanti a quell’evento alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, con l’obiettivo di realizzare la volontà delle comunità locali di recuperare identità sociale e vivibilità e che prende forza dalle adesioni di grandi metropoli – quali Amman, Rabat, Casablanca, Marrakech, Siviglia, Madrid, Marsiglia, Barcellona, Genova, Palermo, Gerico, Gaza, Tel Aviv – e piccole realtà significative per storia e progettualità quali Struga, città macedone della poesia, e Cursi, cittadina salentina della cultura della pietra.

Euromedcity, come afferma Bichara Kader, studioso palestinese dell'Università di Louvain, non è, infatti, una rete che si occupa solamente di alloggi, trasporti e discariche.

Nella connessione tra memoria e futuro, l'incontro delle città del Mediterraneo aderenti alla rete, ha, in particolare, focalizzato il valore della pietra nell'intera area. E' questo il tema sul quale sono confluite le riflessioni di studiosi e amministratori in quanto, come afferma Rossi, vulcanologo dell'Università di Bologna, è proprio la pietra ad essere il segno dello sviluppo creativo culturale e delle relazioni tra gli uomini e dell'interazione con l'ambiente. Come afferma Jacques Cauvin, l'insediamento umano nasce in età neolitica proprio per soddisfare bisogni di cultura e relazione. La pietra -dolmen, menhir, caverne, e poi colonne e palazzi- è, così, allo stesso tempo segno e simbolo della umanità.

E qui la funzione interattiva della pietra nel passato lontano si unisce alle prospettive che la comunicazione e il sapere dell'uomo assumono nell'era delle nuove tecnologie. Seguendo Calvino nelle città invisibili possiamo affermare che il futuro realizzato è il ramo più vivo della memoria. Tuttavia il ramo per essere vivo è ogni anno sullo stesso albero, ma pur sempre nuovo e diverso. Diverso e uguale a se stesso nella continuità dell'albero. Voglio dire con questo che l'antica tradizione della pietra mediterranea vive se ha una rinnovata funzione di relazione e diversi strumenti di connessione.

Sindaci e amministratori lo esprimono nella piena consapevolezza della potenzialità delle tradizioni: pietra quale segno e simbolo perenne della civiltà umana non più in una dimensione statica della comunicazione, quando quale primo mezzo di relazione, in essa si radicava la cultura e la possibilità di interazione e confronto tra genti diverse. I Sassi di Matera, l'area ecomuseale della pietra a Cursi, le vestigia di Gerico sono oggi testimonianza di come l'umanità attraverso l'incisione della pietra ha costituito il primo portale interattivo che permettesse, tra l'altro la comunicazione transgenerazionale delle relazioni umane. Le polveriere turche sul Partenone e le pecore al Colosseo, sembrano solo il monito di secoli senza memoria. Recupero degli antichi saperi delle lavorazioni, scuole di formazione e perfezionamento, ripristino e recupero di cave dismesse, reti di connessione e strategie per la valorizzazione della cultura della pietra, echeggiano nelle parole degli amministratori.

Per abitare il tempo futuro la pietra è ora base di ancoraggio; multimedialità e comunità in uno spazio senza confini sono il nuovo scenario: nuovi i problemi, diverse le strategie. La forza e il successo sono di chi sa scoprire nuove idee per abitare spazi condivisi.

Le città sono oggi gli spazi delle comunità viventi, le grandi megalopoli delle due rive accolgono desideri e speranze di benessere. Nelle grandi città mediterranee si combatte inesorabilmente tra appartenenze locali, neglette o enfatizzate, e processi di globalizzazione e trasformazione sociale. Se grazie ai più nuovi sistemi di comunicazione, i grandi agglomerati urbani che si affacciano sul mediterraneo costituiscono il più gran serbatoio di valori antichi e il possibile catalizzatore di cambiamento, quali le forme e gli effetti delle nuove messaillances? Contro un universo euromediterraneo di cittadini immateriali e sradicati, vanno costruiti il senso della comunità e della solidarietà. Il tema dell'appartenenza è fondante per le grandi metropoli in cui convivono gruppi diversi e le politiche sociali costruiscono i percorsi della cittadinanza.

Le appartenenze vanno intese come risorse e radici, che coniugando la territorialità e la memoria delle differenze sappiano essere nelle reti di una società senza confini.

Euromedcity si costituisce così come strumento di connessione, portale attivo e interagente, servizio di mediazione attivo. Cosa vogliamo dire? E uno strumento di connessione veloce tra le città dei diversi Paesi per progetti comuni, scambi di know-how e implementazione reciproca di pratiche e di saperi di buona gestione anche sul terreno delle relazioni umane e dei beni immateriali.

Prossimo obiettivo il definire gli strumenti operativi di raccordo e funzionamento e le strategie concrete per approfondire la conoscenza di esigenze rappresentative e attuare progetti d'intervento finalizzati. Siviglia, nei luoghi dell'Expo, il prossimo appuntamento: in quell’occasione sarà definita la sede centrale di coordinamento di Euromedcity e la città andalusa ha le carte in regola per esserlo.