"IL DENARO"

31 luglio 2000

L’evento a cura di Claudio D’Aquino

MEDITERRANEO: la cultura strumento per il futuro

Riunite a Marsiglia le Accademie, le Università, le Città e le Isole aderenti alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo.

1500 partecipanti inaugurano il semestre di presidenza francese dell’Unione europea.

Si sono svolti il 5 e 6 luglio "Les Assises de la Méditerranée", organizzati dalla città di Marsiglia e dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, in collaborazione con le città di Barcellona, Lione e Genova, il Consiglio Regionale Provence-Alpes-Cote d’Azur, l’Unione europea ed altre istituzioni euromediterranee.

Tre gli eventi principali: la "rentrée" solenne dell’Accademia del Mediterraneo con la firma dei protocolli relativi alle sedi istituite; la riunione del bureau di "Euromedcity" e due forum sugli "effetti della mondializzazione sui paesi mediterranei" e sul " partenariato euromediterraneo visto dai rappresentanti della riva Sud".

La "rentrée" solenne dell’Accademia del Mediterraneo ha visto la partecipazione dei principali esponenti delle Accademie aderenti e gli interventi – tra gli altri - di Shimon Peres, del re Abdallah II di Giordania, dell’ex primo ministro francese Pierre Messmer, dei ministri Achaari, Dini, Popovski, Zerouali, dei premi Nobel Tannoudji, Saramago, Mahfouz, dei rettori delle principali università del Mediterraneo e dei rappresentanti di organismi ed istituzioni quali il presidente di Europa mediterranea Azzolini. Molti i messaggi pervenuti da Capi di Stato e di Governo: tra questi quelli del presidente Ciampi, del re del Marocco Maometto VI e del primo ministro macedone Georgievski.

 

"Par le savoir, la confluence des rives". Questa scritta incornicia il logo dell’Accademia posto ai piedi del leggìo dove si alternano i massimi esponenti della cultura, dell’economia e della politica dei vari Paesi del Mediterraneo: un delfino naviga nelle acque comuni e tranquille di un mare azzurro, racchiuso dai simboli eterni della mediterraneità: la vigna, l’ulivo, il lauro e la palma.

Una scommessa vinta quella dell’Accademia - costituita a Napoli il 10 ottobre 1999 dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo – ed evidenziata dall’intervento di Shimon Peres : "L’Accademia del Mediterraneo– ha affermato il leader israeliano – è una risorsa di estrema rilevanza per il futuro e per la pace e può assumere un ruolo ancora più importante della diplomazia"

Particolarmente solenne la cerimonia con il corteo aperto dai rappresentanti delle principali accademie mediterranee con le rispettive storiche divise, guidati da Pierre Messmer - cancelliere dell’Institut de France ed ex primo ministro - e da Jean Leclant - segretario perpetuo dell’Accademia delle Belle Lettere di Francia. Dietro di loro gli esponenti culturali e politici dei Paesi euromediterranei ed, alla fine del corteo, il premio Nobel e ministro per la cooperazione regionale Shimon Peres, il Sindaco di Marsiglia e vicepresidente del Senato Jean Claude Gaudin, il segretario generale dell’Accademia del Mediterraneo Nadir Aziza ed il direttore generale Michele Capasso.

Dopo l’indirizzo di saluto del sindaco Gaudin – che ha evidenziato l’importanza straordinaria dell’Accademia quale "bussola" attraverso cui orientare un percorso difficile di integrazione tra le varie sponde del Mediterraneo – e del segretario perpetuo dell’Accademia di Marsiglia Georges Bergoin, è toccato al direttore generale Michele Capasso esporre il complesso percorso compiuto da questa importante istituzione che oggi, a Marsiglia, consegue una tappa importante ufficializzando l’istituzione della sede centrale per le attività proprie, delle sedi per grandi aree tematiche e delle oltre 80 sedi distaccate in vari Paesi.

Capasso evidenzia: "la straordinaria quantità di adesioni che all’Accademia sono pervenute, la sua radicata articolazione nei vari Paesi attraverso le sedi distaccate ed i riconoscimenti ufficiali ricevuti – quali le delibere di voti adottate da Stati, Regioni, Città, Università ed organismi di 33 Paesi rappresentanti ufficialmente oltre 150 milioni di cittadini - mostrano che essa ha toccato una sensibilità che evidentemente esisteva e che attendeva solo di essere resa operativa. Operativa, anche sul terreno dove il progetto culturale diventa premessa di economia e di sviluppo: l’Accademia – con gli organismi ad essa collegati divenuti, con la stessa Accademia, sezioni autonome della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e, precisamente, Euromedcity, consociazione di città; Isolamed, consociazione di isole ed Almamed, consociazione di Università - si è applicata a diventare strumento economico per il Mezzogiorno d’Italia e per altri Paesi della riva Sud attraverso la definizione di progetti "mediterranei" in grado di accedere ai Fondi europei previsti in Agenda 2000 nell’ambito delle politiche di internazionalizzazione culturale ed economica."

I dettagli e l’articolazione completa dell’Accademia sono descritti nell’edizione in lingua francese di "Mednews", un supplemento allegato a "Il Denaro" e distribuito a Marsiglia e nei vari Paesi euromediterranei.

Shimon Peres e le altre personalità presenti seguono con partecipazione il bel video in lingua francese - 15 minuti di immagini dense e significative - che riassume il percorso compiuto dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo dalla sua nascita – nel 1994 – fino ad oggi.

Ed è proprio il leader israeliano a prendere la parola pronunciando un discorso di grande significato politico e culturale che proponiamo nel box a fianco, unitamente ad una sintesi di alcuni interventi.

Quattro relazioni tematiche di esponenti significativi delle diverse aree geografiche membri dell’Accademia del Mediterraneo hanno concluso la sessione.

Predrag Matvejevic, scrittore, ha esposto i problemi relativi al Sud-Est europeo ed ai Balcani,evidenziando la necessità di riequilibrare l’Europa sul Mediterraneo consentendo alla regione balcanica di appartenere, in qualche modo, all’Europa. Lo scrittore croato – oggi cittadino italiano – accusa i Paesi dell’Unione europea affacciati sul Mediterraneo di non attuare una politica mediterranea comune ed evidenzia la circostanza che i centri direttivi dell’Europa – Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo – sono allocati sul Continente assumendo una "griglia di lettura continentale" molto lontana dai problemi e dai bisogni del bacino Mediterraneo. Da qui l’esigenza di costituire un centro "direzionale" mediterraneo, capace di ospitare la "Maison de la Méditerranée": quello spazio fisico progettato dall’Accademia dove Stati, Regioni, Città ed istituzioni possano raccontare la loro storia e progettare il proprio futuro; un luogo dove le istituzioni e le società civili possano sistematicamente incontrarsi per affrontare i problemi comuni: la pace – nei Balcani, in Medio Oriente, in Algeria, ecc. – il dialogo interculturale e interreligioso, la salvaguardia e valorizzazione del patrimonio culturale, l’adozione di diritti umani comuni, la difesa dell’ambiente e delle risorse esauribili, ecc. Ancora una volta Matvejevic lancia un appello a Napoli ed alla Regione Campania affinchè dia seguito agli impegni assunti nel passato ed assuma un ruolo prioritario nelle politiche di internazionalizzazione culturale ed economica con il bacino mediterraneo proprio ospitando la "Maison de la Méditerranée".

Najib Zerouali è il ministro dell’Università, della Formazione e della Ricerca Scientifica del Marocco. Tocca a lui rappresentare la riva Sud e la sede di coordinamento dell’Accademia inaugurata il 17 giugno scorso a Marrakech.. Zerouali evidenzia le difficoltà di avanzamento del processo di Barcellona proprio perché non è stato dato spazio alle società civili ed istituzioni altamente rappresentative quali l’Accademia non ricevono il sostegno adeguato. Povertà, analfabetismo, siccità, mancanza di formazione: questi i problemi principali da risolvere per avvicinare le due rive del Mediterraneo che –secondo il ministro – devono essere affrontati nella loro globalità affidando a ciascuno compiti ben precisi.

Andreu Claret è il direttore generale dell’Institut Català de la Mediterrània di Barcellona, con il quale la Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha collaborato sin dal 1995 organizzando il primo Forum civile euromed. Il suo intervento analizza i temi dell’Arco latino ed individua un problema da affrontare con urgenza: la costituzione nell’area euromediterranea di un’area di libero scambio entro il 2010, con le prospettive di sviluppo che questa nuova sfida posta dal modello di partenariato propone: "in questo caso – afferma Claret - occorre ricordare che le merci non camminano con le loro gambe, sono esse stesse portatrici di dialogo e scambi di culture e saperi".

André Turcat dell’Académie des Jeux Floreaux conclude gli interventi evidenziando la necessità che il dialogo tra i popoli avvenga attraverso un nuovo equilibrio che non può essere solo politico, ma che intorno alla politica possa far crescere, alimentandola, una nuova cultura capace di assumere il ruolo di "Forza" in grado di incidere nei processi della storia, oggi dominati solo dall’economia e dalla politica.

A conclusione della cerimonia la formalizzazione delle convenzioni per l’attivazione delle sedi dell’Accademia (ved. Box a fianco).