"IL DENARO"

2 GIUGNO 2001

Conferenza di Skopje del 25 e 26.5.2001

BALCANI: AGEVOLARE IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA

Solo l’ingresso dei Balcani nell’Unione europea potrà assicurare la pace e la stabilità nella regione.

La cultura è lo strumento principale per promuovere la valorizzazione delle diverse identità e lo sviluppo economico.

IL DOCUMENTO CONCLUSIVO DELLA CONFERENZA

Costruiamo i Balcani del nuovo millennio

I Partecipanti alla Conferenza internazionale "I Balcani nel nuovo millennio : scienza e cultura insieme per la pace e lo sviluppo" (organizzata dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dall’Accademia Macedone di Scienze e Arti), in due giorni di intenso lavoro sono giunti concordemente ad una ferma condanna della mentalità nazionalista e delle azioni di guerra da essa provocate ed hanno affermato la necessità che anche i Balcani accolgano la nuova coscienza di pace e dialogo tra i popoli sulla quale riposa l’ordinamento e la politica dell’Unione europea. I popoli balcanici in base a questa devono procedere ad un avvicinamento reciproco, all’istituzione di forme sempre più ampie di cooperazione economica, culturale e politica nel quadro regionale ed in quello mediterraneo per giungere all’integrazione con l’Unione europea.

La Conferenza ha espresso queste conclusioni in una dichiarazione formale inviata ai Governi interessati ed alle Accademie balcaniche.

Ecco i punti salienti del testo approvato.

Durante il periodo formativo dell’Unità Europea, che ha dominato gli ultimi decenni del XX secolo, alcuni Stati del Sud-Est europeo sono rimasti in un isolamento che ha loro impedito di prendere parte ai processi diretti dell’integrazione economica, scientifica, culturale e politica dell’Occidente Europeo. Ma è inevitabile che questi processi si diffondano anche in tutta l’area balcanica creandovi una nuova coscienza politica e nuove relazioni grazie alle quali attraverso la cooperazione regionale e mediterranea anche i Balcani potranno rinnovarsi ed integrarsi con l’Europa già unita.

Le Accademie balcaniche intendono impegnare il loro grande potenziale culturale e scientifico per dare forma e sviluppo a questo movimento di unione specialmente mediante:

  1. La Cooperazione generale in economia, scienza, tecnologia, sviluppo delle infrastrutture, delle arti, degli sport, della protezione della salute, del turismo al fine di creare uno spirito europeo dei Balcani.
  2. L’ Integrazione scientifica e tecnica per tutto quanto riguarda l’ambiente, l’energia, i trasporti, la biotecnica e l’informazione tecnologica come condizione dello sviluppo della regione, basato sull’intensificazione delle ricerche in comune in modo da creare una rete di centri che si scambiano le informazioni scientifiche e tecniche anche mediante periodi scientifici comuni.
  3. Un Supporto alla scienza, grazie ad un forte intervento finanziario dell’Occidente, che permetta di mettere insieme le risorse scientifiche della regione. I Governi dei Paesi balcanici devono impegnarsi a migliorare il loro sostegno allo sviluppo scientifico definendo le direttive fondamentali e le priorità economiche, sociali e culturali dei rispettivi Paesi e a procedere alle riforme necessarie per raggiungere le condizioni e lo standard necessari all’integrazione con l’Unione europea.
  4. Una Legislazione comune, per entrare nel nuovo Millennio con l’accettazione del principio che tutto va regolato attraverso forme legali, indipendentemente dal fatto che le costituzioni e le norme come realtà sociale e la maniera di applicarle divergono da Stato a Stato. Nella convinzione che solo con l’imperio della legge si può risolvere l’opposizione d’interessi tra i popoli, i diversi gruppi sociali, le nazioni e gli Stati, crediamo che la condizione preliminare della pace e del progresso nei Balcani stia nel dominio della legge, punto di partenza per una cooperazione interbalcanica nel quadro dell’Unione europea ed oltre. In conformità con la legislazione europea si deve anche creare un diritto delle minoranze.
  5. La Promozione dell’integrazione culturale e l’instaurazione di un nuovo dialogo culturale abbandonando ogni forma di nazionalismo che ha avuto tanta parte nella divisione dei Balcani e nel loro degrado spirituale. Si deve avere cara la tolleranza massima, la comprensione e il rispetto degli altri, prima di tutto dei vicini e poi dell’uomo in generale. Non si tratta solo di un obbligo morale, ma anche d’una condizione duratura per lo sviluppo d’una cooperazione culturale, scientifica e politica tra i popoli: cooperazione che è ora una necessità essenziale tra i popoli che sentono tuttora il peso insostenibile della diffidenza reciproca.
  6. Uno dei fattori cruciali per la stabilizzazione dei Balcani è la necessità di creare un clima adatto alla collaborazione politica ed entrare nel XXI secolo superando per mezzo della ragione il peso del passato, grazie all’analisi critica della storia e il formarsi d’una responsabilità politica basata sui principi della democrazia liberale, la libertà d’espressione politica, un sistema educativo multiculturale e al di sopra d’ogni imperativo ideologico. Si deve definitivamente dire addio all’attuale "balcanizzazione" e guardare ai popoli dei Balcani come ad una parte inseparabile dell’Europa.

I Partecipanti alla Conferenza internazionale "I Balcani nel Nuovo Millennio" sono convinti che il futuro comune dell’Unione dei Balcani deve essere costruito sui principi della pace invece che su quelli della guerra, sulla tolleranza nella convivenza, sull’accettazione della poliformità della visione del mondo e della vita, sul riconoscimento degli altri, la presa in conto delle differenze di valori e di culture, il potere della ragione e la necessità della negoziazione e del dialogo.