"Il Denaro"

6 novembre 1999

L’Europa riflette su se stessa

di Michele Capasso

Bruxelles, 15 ottobre 1999. Il Comitato Economico e Sociale organizza la prima Convenzione della Società Civile organizzata a livello europeo.

Il Comitato (Ces) è parte integrante del sistema istituzionale europeo e ritiene di esprimere le esigenze della società civile organizzata, poiché in esso sono rappresentate le organizzazioni sindacali e patronali (Ces, Unice, Copa, Ueapme, ecc.), le associazioni di categoria, del commercio, dell’artigianato, delle cooperative, della mutualità delle libere professioni, dei consumatori, della difesa dell’ambiente, delle famiglie, delle Ong a carattere sociale cui appartengono i cittadini europei: i cosiddetti "corpi intermedi": "essi sono le colonne portanti della società civile in quanto portavoce dei cittadini, delle loro aspettative, delle loro richieste. E ciò non per la difesa egoistica e corporativa di interessi particolari, ma perché nel legame fra i legittimi interessi, diritti e doveri, si fonda l’universalità della democrazia, che pone al suo centro la coscienza civica e comunitaria del cittadino.

La Società civile non esiste dove non c’è la libertà. Infatti essa non può essere che la libera aggregazione, intorno a valori positivi universalmente condivisi, di uomini e donne responsabili, uguali nella libertà. Questa condizione è ancor più necessaria nel Mediterraneo dove il processo di democratizzazione è ancora in atto.

Dopo la presidente del Ces prende la parola Jacques Delors, per dieci anni presidente della Commissione Europea. Nel 1993 fu proprio lui ad aprire una conferenza sullo stesso tema.

"Siamo in un momento delicato della nostra storia di cittadini europei - afferma Delors - e la Società civile deve assumere un ruolo determinante in un momento in cui è l’economia a farla da padrona. Siamo di fronte ad una società post-industriale, secondo alcuni una "società virtuale e digitale", che sarà protagonista di un processo irreversibile di globalizzazione che metterà definitivamente in discussione il concetto, di "Stato-Nazione". Numerose sono le conquiste di questi ultimi cinquant’anni: il nuovo ruolo della donna con conseguenza irreversibili sul piano dell’organizzazione della società e dei bisogni, la frantumazione della cellula familiare come elemento portante della società, le trasformazioni dei comportamenti religiosi ed il conseguente processo di laicizzazione delle istituzioni politiche, le trasformazioni del mercato del lavoro e la rivoluzione tecnologica, il ruolo dell’Europa, lo sviluppo della vita associativa. Io credo - continua Delors - che l’economia non debba sostituirsi alla politica e dominarla: se ciò accade viene svilito il ruolo di sintesi della politica. Un intellettuale disse che il XIX secolo è stato il secolo dei Parlamentari, il XX è stato il secolo dei cittadini ed il XXI sarà il secolo delle pubbliche opinioni".

L’emergenza di una democrazia delle opinioni, evidenziata da Delors, pone problemi importanti. Quale sarà il ruolo dei Parlamenti? Votano le leggi, dibattono, ma quale peso avrà il Parlamento per un dirigente politico rispetto, per esempio, ad un sondaggio attendibile?

Stesso problema si pone per la Società civile e per la sua rappresentatività e legittimità: essa è indispensabile quale mediatrice tra i bisogni del cittadini ed il potere e dovrebbe garantire oggettività di giudizio e difesa di interessi comuni.

Un bisogno essenziale della Società civile è di porsi come filtro tra le leggi dell’economia e quelle delle cultura. Solo assegnando alla cultura ed alla ricerca pari dignità sarà possibile trovare un equilibrio.

Il vicepresidente della Commissione europea De Palacio confessa le sue perplessità sui rapporti tra le istituzioni europee e la Società civile. All’interno della Comunità europea la Società civile organizzata dovrà avere un suo ruolo e costituire un elemento essenziale per il dialogo per i partners sociali.

Tocca a chi scrive rappresentare le istanze della Società civile dei Paesi del Mediterraneo e proporre una collaborazione strutturata tra l’Accademia del Mediterraneo - casa comune della società civile mediterranea - ed il Ces - casa comune della società civile europea. Per evitare inutili duplicazioni e per creare una dimensione euromediteranea di istanze che necessariamente risultano limitate se racchiuse in limiti geografici o geopolitici ristretti. La presidente Rangoni Machiavelli concorda ed accetta di instaurare un rapporto di collaborazione sulla comune dimensione dell’Europa mediterranea.

Bruxelles. 16 ottobre. Ciro Sica è un napoletano del centro antico. Ha aperto con Olga un ristorante dove è riuscito a riprodurre suoni, sapori ed odori di Napoli. Ai suoi tavoli siedono commissari europei e parlamentari. "Qui - dice sono tutti uguali. A comandare è la mia napoletanità e la bontà dei miei piatti. Quando capiranno che le diversità sono una risorsa, vi sarà pace e sviluppo".