“IL MATTINO”

23 aprile 2002

 

L’Europa scossa dal terremoto francese

 

Prodi: ma ho fiducia nella democrazia d’Oltralpe

 

di Marisa Ortolani

 

Bruxelles. Allarme e preoccupazioni, ma anche fiducia e voglia di raccogliere la sfida: sono questi i sentimenti che serpeggiano a Bruxelles, tra le istituzioni europee, all’indomani del primo turno delle presidenziali in Francia. Superata la sorpresa delle prime ore, dalla Commissione europea all’Europarlamento, alla presidenza della Ue, arrivano commenti unanimi che fanno riferimento alle solide tradizioni democratiche ed europeiste francesi: ci si appoggia a queste certezze per mitigare le inquietudini per il forte ed inatteso consenso elettorale al leader dell’estrema destra Le Pen e la brutale uscita di scena di Jospin.

“Ho fiducia completa che la Francia anche in futuro proseguirà nei suoi valori di adesione all’Europa e ai grandi principi democratici che sono stati alla base dell’impresa europea”, dice Romano Prodi, che guarda al successo di Le Pen come ad una sfida per tutta l’Europa e ai grandi principi democratici che sono stati alla base dell’impresa europea”, dice Romano Prodi, che guarda al successo di Le Pen come ad una sfida per tutta l’Europa. “Questa è la democrazia” commenta il presidente dell’esecutivo europeo. “Sta a noi raccogliere la sfida e dimostrare che i nostri valori sono più forti e più importanti per il futuro”. Come sulla sicurezza, ad esempio, tema cavalcato in chiave xenofoba e demagogica da Le Pen. “Ma le nostre città non si difendono con le porte blindate e le chiusure”, sottolinea Prodi. “Ci vuole invece una politica rinnovata e un aumento della partecipazione, nel rispetto assoluto della legge”. Nelle sue prime dichiarazioni, Le Pen ha minacciato l’uscita della Francia dall’“Europa di Maastricht” e si è scagliato contro “l’orribile tecnocrazia” di Bruxelles. “Sarei stato sorpreso se avesse detto cose diverse”, dice Prodi. “Nulla di nuovo, spetta a noi dimostrare il contrario”. La sfida allora è avvicinare l’Europa ai cittadini e colmare quel “deficit di democrazia” di cui l’Unione europea soffre, che si misura nella distanza tra le elite politiche e i suoi valori ai cittadini”, è la conclusione di Prodi.

Pat Cox, presidente dell’Europarlamento, liberale, si dichiara fiducioso che nel secondo turno “tutti i democratici francesi sosterranno compatti  i valori fondamentali e scenderanno in campo contro l’intolleranza e la xenofobia”. Anche Cox mette però in guardia sugli insegnamenti da trarre dal verdetto (“insolito ed inatteso”) delle urne francesi: “Un risultato in cui il 30% degli elettori si sono astenuti e il 30% di coloro che hanno votato ha scelto candidati dell’estrema sinistra avrà probabilmente implicazioni non solo per la Francia ma per l’intera classe politica europea. Il futuro della Francia influenzerà necessariamente il futuro dell’Europa”.