“IL MATTINO”

24 Aprile 2002

 

L’Europa ci riprova, Solana incontrerà Arafat

 

 

di Ginevra Grazioso

 

 

Concluso il vertice di Valencia: israeliani e palestinesi continuano a ignorarsi. Ma gli inviati Ue tornano oggi in Medio Oriente con il via libera di Tel Aviv. E l’Italia si candida per ospitare la Conferenza internazionale.

L’Europa ci riprova. Nuova missione Ue oggi in Medio Oriente, con il via libera di Israele, per cercare di sbloccare i due principali punti di crisi aperti nei territori: a Ramallah e a Betlemme, dove continua l’assedio israeliano al quartiere generale di Arafat e ai guerriglieri palestinesi asserragliati nella Basilica della Natività. E’ il segnale più importante venuto dal vertice EuroMed di Valincia, che per la prima volta dall’inizio dell’offensiva di Israele nei Territori ha riunito attorno allo stesso tavolo, anche se con mille difficoltà e tensioni, i ministri degli Esteri di Gerusalemme, dell’Anp e dei paesi arabi moderati, sotto l’ombrello dell’Ue. Tre settimane dopo la prima missione Ue, fallita, di Solana e Piquè, che avevano lasciato Gerusalemme poiché il governi israeliano non li aveva autorizzati a incontrare Arafat (aprendo una fase di gelo fra Europa e stato ebraico) oggi lo stesso Solana tornerà in Medio Oriente. Accompagnato dall’inviato Ue Moratinos, questa volta vedrà Arafat. Gli inviati Ue avranno piena libertà di movimento per una missione che dovrebbe durare solo poche ore, Solana e Moratinos vedranno Arafat a Ramallah e Sharon a Gerusalemme, incrociando i ministri degli esteri di Turchia e Grecia che hanno annunciato una loro iniziativa di pace congiunta. La missione Ue ha avuto il via libera del capo della diplomazia di Gerusalemme Peres in chiusura del vertice di Valencia, cui hanno partecipato i capi della diplomazia dell’Ue e dei 10 paesi della sponda sud del Mediterraneo. Non sono mancate le tensioni: i ministri arabi hanno boicottato i discorsi dei ministri israeliani, e hanno rifiutato la tradizionale foto per non essere ritratti con Peres. Nella cena di lavoro ristretta, i ministri arabi e israeliani e il rappresentante dell’Anp si sono parlati a lungo: toni tesi, senza però aggressioni verbali. Ma non ci sono stati passi avanti.

Far ripartire il dialogo tra israeliani e palestinesi è difficile. “Molto difficile” in una situazione, osserva Berlusconi, in cui le due parti semplicemente dichiarano di “non avere più fiducia l’una nell’altra”. Al museo delle scienze di Valencia, dove si sono svolti i lavori della Conferenza Euromed, israeliani e arabi hanno continuato ad ignorarsi. “C’è una sfiducia da una parte nei confronti dell’altra, nessuno crede più negli altri”, ha sintetizzato il presidente del Consiglio. Nel momento in cui, in Medio Oriente, usando ancora le parole di Berlusconi, “è il tempo delle incertezze e delle indecisioni”, qualche piccolo risultato è, comunque, uscito fuori dal vertice. L’Europa si candida, con gli Usa (ieri Bush ha rinnovato l’appello ad Arafat e Sharon: assumetevi le vostre responsabilità), al ruolo di negoziatore ufficiale per risolvere il nodo mediorientale; e israeliani e palestinesi si sono detti d’accordo sulla convocazione di una Conferenza Internazionale. E l’Italia ha confermato la sua disponibilità ad ospitare la Conferenza. Anche Peres è d’accordo sul fatto che l’Italia sarebbe un’ottima sede per un nuovo tavolo negoziale. Berlusconi s’è detto comunque soddisfatto per l’approvazione del Piano d’azione euromediterraneo, anche perché le proposte italiane sono state accettate. Il semestre di presidenza italiano dell’Ue, il secondo del 2003, sarà caratterizzato da una serie di impegni per rafforzare il dialogo mediterraneo (potrebbe svolgersi in Italia la prossima Conferenza Euromed). Berlusconi ha inoltre proposto di ospitare anche la Conferenza internazionale sull’immigrazione.